10 MUSEI 10 GIALLI aa.vv.

Ho conosciuto personalmente Tea Vergani da pochissimo tempo. Mi sono resa subito conto di avere a che fare con una persona estremamente dinamica ed estroversa. Mi ha parlato dei suoi romanzi storici ambientati in Trentino - "Delitti a Castel Campo" e "Delitti nel monastero di Arco" - e del lavoro collettaneo "10 musei 10 gialli", scritto con altri nove autori. Il progetto è nato da una sfida: Franco Marani e Tea Vergani (due dei dieci autori) hanno lanciato sui social un annuncio per reperire giallisti disposti, in brevissimo tempo, a scrivere un racconto. Fil rouge della raccolta: crimini e delitti avvenuti in un museo. Ne è uscita un'opera decisamente originale: dieci racconti diversissimi per stile, lunghezza, pubblico e sfumatura di giallo. Ci sono racconti in stile classico giallo investigativo, un racconto per bambini, uno destinato ad un pubblico young adult, un quasi romanzo breve e il racconto di Tea Vergani, leggero e divertente, ma che affronta un tema pesante e importante: la violenza domestica. Ho avuto il piacere di essere al fianco di Tea Vergani nella presentazione della raccolta avvenuta venerdì 7 giugno presso la biblioteca civica di Arco. Tea ha raccontato molti aneddoti e retroscena. Il pubblico, numeroso ed attento, ha dimostrato di avere apprezzato la sua competenza e la sua simpatia. Tea, pure non essendo presenti gli altri autori, ha voluto dare spazio a tutti, raccontando di ognuno di loro e lasciando sé stessa per ultima. Di ogni autore ha evidenziato l'importanza dell'apporto. L'autrice ci teneva a far passare il messaggio che il successo di "10 musei 10 gialli" è dovuto a tutti dieci gli autori e raccontare dell'amicizia che, seppure da breve tempo, li lega. Dall'incontro sul web a quello di persona sono passati pochi mesi: alcuni di loro si sono incontrati nel maggio scorso al Salone del libro di Torino, dove la loro casa editrice - PAV edizioni - aveva organizzato un incontro-firmacopie con i lettori. Tea Vergani ha mille altre idee in testa da realizzare. Quello che ho colto subito io è che la scrittrice, più che promuovere sé stessa, ha come obbiettivo valorizzare luoghi, persone e colleghi. E' stato un vero onore per me essere sul palco insieme a lei. Un piccolo lume tremolante avanzava lento dal fondo del lungo antro buio. In sottofondo, una vecchia aria in inquietante crescendo de "Belfagor, il fantasma del Louvre", costringeva il piccolo gruppo immobile a serrare ancora di più le fila. Tutti si guardavano attorno un po' smarriti, senza vedere realmente nulla al di là del proprio naso. Quell'improvviso balzo indietro nel tempo aveva fatto perdere loro qualsiasi sicurezza e più d'uno era già pentito di essersi fatto convincere a partecipare a quella visita notturna della Biblioteca Malatestiana. ★★★★☆ 🍾 spumante scopri come valuto i libri

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