W

L'ORA DEL BACO Sergio Paoli

Ci troviamo in un futuro prossimo e distopico. Sergio Paoli è uno dei trentaquattro boomer che cercheranno di impedire a Demiurga (Intelligenza Artificiale Dominante) di portare a termine l'operazione "Grande Abbraccio" e di sottomettere a lei l'intera umanità. Lo farà raccontando al mondo intero, via radio, com'era la vita prima degli smartphone, dei social e dell'intelligenza artificiale. Questo in estrema sintesi è il contenuto del romanzo biografico "L'ORA DEL BACO" di Sergio Paoli, ex poliziotto in pensione, da sempre appassionato di scrittura. L'autore spiega di aver avuto dapprima l'idea di scrivere dei racconti sul suo blog, Il trentaquattresimo trentino, in cui narrava la sua infanzia e la sua gioventù nel "paese dei due inverni", Susà di Pergine, e di aver poi deciso di raccoglierli in un libro per raccontare ai ragazzi come si viveva "ai suoi tempi" ed anche per far tornare alla memoria dei meno giovani ricordi di un modo di vivere che non tornerà più. Ed è così che è nato questo originalissimo, ben scritto e divertente romanzo distopico, in cui in modo intelligente l'autore mescola il passato con il futuro, le canzoni degli anni '70/'80 con la voce dell'intelligenza artificiale. Chi non è giovanissimo ricorderà Carosello, la spuma al bar, le sfide a ping pong, il calciobalilla, le trasferte in bici nei paesi vicini, il calcio in strada, le musicassette, le prime discoteche, i primi supermercati e gli inverni nevosi in cui si scendeva in slitta dalle strade ripide del paese. Il titolo origina proprio dalle spericolate discese in slitta, quelle in cui, agganciate le slitte una all'altra a formare un lungo Baco, una volta partiti, non c'era più possibilità di "rinunciare". L'ora del Baco è il momento di non ritorno. Nel romanzo sarà l'umanità intera a decidere se seguire ancora Demiurga, condannando i trentaquattro boomer social resistenti all'esilio, o liberarsi definitivamente dai suoi vincoli. Come andrà a finire lo scoprirete leggendo. Piacerà ai giovani che non conoscono il mondo senza tecnologia, piacerà ai boomer che ritroveranno in queste pagine la loro infanzia e adolescenza e piacerà alla Generazione X, a cui appartengo, che ha dei vaghissimi ricordi di quel passato, ma che non è tecnologica come i nativi digitali. Piacerà sicuramente a chi ha amato "Bar sport" di Stefano Benni, per la scrittura ironica, divertente e al tempo stesso introspettiva. E' piaciuto molto a Lucio Gardin, noto comico trentino, che nella prefazione scrive: "Vorrei averlo scritto io." Sergio Paoli è nato a Trento nel 1964, è sposato e padre di tre figli. Dopo aver lavorato per 35 anni nella Polizia di Stato, ora è in pensione e vive a Levico Terme (TN). Ha collaborato con il mensile satirico "Così e Cosà", pubblicando diversi racconti, e per anni è stato autore di una rubrica di riflessione e costume su un notiziario sindacale. Ha scritto i testi di alcuni fumetti e ha ottenuto riconoscimenti in occasione di concorsi letterari, tra i quali il secondo posto in “Narratori in divisa” con giuria presieduta da Carlo Lucarelli. "Era il giorno della prima neve invernale. Quella vera, di fiocchi, non di fiori. Dal momento in cui le prime esili e quasi invisibili faville iniziavano a cadere dal cielo, così minute che danzavano gioiose al più piccolo refolo di vento, la voce della maestra sfumava, passava in sottofondo e la nostra anima si trasferiva là fuori. La maestra Camilla se ne accorgeva, alzava leggermente il tono, ma noi stavamo già volando via con quei fiocchi, immaginando quello che avremmo potuto fare una volta fuori, liberati da quell'aula che improvvisamente ci appariva come l'angusta cella di un convento di clausura." ★★★★☆ 🥘 ratatouille scopri come valuto i libri

0 commenti