Lucia Brunialti è una ragazza giovane (ha solo 28 anni), ma nella vita ha già fatto tante belle cose: suona quattro strumenti, ha pubblicato due libri e qualche racconto, ha creato un personaggio autobiografico per delle vignette e scrive canzoni. Lavora in biblioteca, è laureata all'accademia delle belle arti ed ha un master in biblioteconomia. E poi va in bici... (che oltre ai libri e alla corsa è una delle mie passioni).
Quando la incontri ti saluta con uno splendido sorriso che trasmette gioia e serenità. Ma quel bellissimo sorriso è il risultato della sofferenza e dei dolori che Lucia ha subito, superato e che ha voluto raccontare in un libro autobiografico, pubblicato nel 2023, "10 POMODORINI AL GIORNO. COME LA MUSICA MI HA SALVATO LA VITA".
Lucia ha sempre scritto, fin da giovanissima: lettere, un diario, canzoni. La scrittura e la musica sono state le sue ancore di salvezza che le hanno permesso, prima di rimanere a galla e poi di uscire dal mare di tristezza in cui due lutti l'avevano scaraventata: il padre morto in un "incidente" quando Lucia aveva sei anni e, dieci anni dopo, lo zio, strappato alla vita da una malattia. Ed è in quel periodo, in piena adolescenza, che Lucia scopre un "segreto di famiglia" e si rende conto che di quel fatto lei era l'unica ad essere all'oscuro. Lucia entra nell'incubo dei disturbi alimentari: dall'anoressia nervosa all'alimentazione senza freno. Quattro anni di alti e bassi, un'altalena di depressione e di speranza, in cui Lucia è cosciente del disturbo e cerca in ogni modo di uscirne. Ma non è facile.
La sua scrittura è fresca ed originale, evolve nello scorrere delle pagine, perché Lucia ha voluto recuperare i testi originali scritti allora, ai quali ha aggiunto le sue considerazioni e riflessioni di oggi.
Lucia mi ha fatta tornare indietro nel tempo, ai miei sedici anni, a quando anch'io dopo aver subito un grave lutto, ho scoperto un "segreto di famiglia", a quando per paura di non essere abbastanza magra per correre, il cibo era diventato per me un'ossessione e tutto era un numero: quanti chilometri corsi, quante calorie introdotte, quanti minuti di ginnastica fatti, quanti chili persi, quanti maccheroni mangiati (dodici era il numero che mi ero imposta di non superare - come i dieci pomodorini di Lucia). Per fortuna la mia "ossessione" si è fermata ad una lieve "anoressia -cosidetta- delle ballerine" e nel giro di qualche mese ho recuperato il peso perduto. Un po' di fissazione per le calorie, per la forma fisica, per il peso, mi è rimasta a lungo però.
Questo libro meriterebbe di essere letto nelle scuole. Potrebbe essere d'aiuto a molti ragazzi, spinti dalla sua scrittura sincera e diretta a riconoscersi, immedesimarsi e sentirsi così meno "diversi", meno incompresi, meno soli e infondere in loro un po' di fiducia.
Brava Lucia! Ti sei messa a nudo e ci hai trasmesso un messaggio, forte, chiaro e positivo: quello di non arrendersi mai.
"Sono triste.
Son troppo fragile e mi abbattono perfino le piccole cose. E mi odio quando è così.
Scende una lacrima dall'occhio, non mi è entrata polvere, ne sono sicura, è qualcosa che si muove dentro e fa male."
"Da soli non ce la si può fare ogni volta.
A volte sì, magari spesso, ma non sempre."
"Ho solo sedici stupidissimi anni e una mentalità da chissà quanti.
Sogno una casa, un uomo, una famiglia vera.
Sogno un lavoro...Sogno certezze."
★★★★☆
🍷 vino rosso
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In occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne ho avuto il piacere di presentare presso la biblioteca di Arco la raccolta di racconti STOP VIOLENZA! di cui potete leggere la mia recensione qui
Sono intervenute tre delle autrici: Tea Vergani, Arnalda Bernaschina e Lucia Brunialti.
Di seguito trovate il video dell'incontro.
STOP VIOLENZA è un'antologia di dieci (+ 1) racconti in cui protagonisti sono: la violenza psicologica, lo stalking, l'egocentrismo, il narcisismo, gli amori tossici, la violenza in famiglia, la pedofilia.
Tutte le dieci storie raccontano fatti che avvengono in ambito familiare o in relazioni. Ambiti in cui ci si dovrebbe sentire al sicuro.
L'undicesimo racconto è il più bello, perché scritto dai dieci autori, quello sicuramente meno autobiografico, ma che racchiude le speranze di tutti noi: che tutte le vittime di violenza sappiano dire di no all'ultimo appuntamento, perché spesso significa salvarsi la vita.
L'opera è stata pubblicata pochi giorni fa e io ho avuto l'onore di ricevere una delle prime copie, perchè - come mi ha scritto Tea - sono stata la prima persona a credere in loro. Ed ho avuto anche la fortuna di incontrare alcune autrici in una sorta di "prima presentazione" in privato.
Volutamente non metterò stelle a questo libro, perché non è possibile per me valutare con un voto questa opera. Certamente alcune storie sono scritte "meglio" di altre. Alcuni autori sono professionisti, ma non è detto che siano le loro storie a colpirvi di più. Seppure nel libro gli autori dichiarino che si tratta di storie verosimili, ma non vere, alcune vi trascineranno nel racconto con una forza che solo la scrittura di chi ha vissuto quei fatti può avere.
Conosco alcune autrici, conosco le storie che hanno ispirato i loro racconti. Posso solo fare loro un immenso applauso per questa opera importantissima che hanno scritto, per il loro coraggio e per la loro forza. Per tutti loro scrivere questi racconti è stato doloroso, ma liberatorio.
Sicuramente è un atto importante, un "piccolo" apporto alla causa. Non dimentichiamo che anche il mare è fatto di gocce.
Grazie a Angela Caputo, Lucia Brunialti, Tea Vergani (che anche questa volta ha saputo fare squadra), Elena Andreotti, Franco Marani, Arnalda Bernaschina, Telah Lee, Fede Rune, Ilario Giannini e Tatiana Emmer.
Compratelo! Leggetelo! Regalatelo!
"Cancello il suo numero, blocco le sue chiamate. Non andrò ad alcun ultimo appuntamento. Non ci sarà nessun addio. Solo il silenzio . Per la prima volta da tanto tempo, il silenzio non mi fa paura. Il dolore non passerà, certo, ma sarà un dolore diverso, che sa di libertà."
Video della presentazione della raccolta presso la biblioteca di Arco in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Venerdì 4 ottobre alle 20.30 presso l'Auditorium di Palazzo dei Panni ad Arco Sergio Paoli presenterà la sua ultima opera letteraria "L'ora del Baco". Sarà presente anche il comico trentino Lucio Gardin che ne ha curato la prefazione. Io avrò l'onore di intervistare l'autore e l'onere di "arginare" gli esilaranti interventi di Lucio Gardin. Vi invito a partecipare! Vi assicuro che ci sarà da divertirsi, ma sarà anche l'occasione per riflettere seriamente sul futuro che ci aspetta.
Qui potete leggere la mia recensione ed arrivare "preparati" alla serata!
E' partita questa mattina, con il primo prologo, la sesta edizione di intermittenze che entrerà nel vivo la settimana prossima, dal 12 al 15 settembre, con gli appuntamenti clou.
Si tratta di una manifestazione imperdibile per chi ama la letteratura, la musica, il cinema e l'arte in generale.
In fondo troverete l'intero programma.
Io vi parlerò degli appuntamenti più "letterari" a cui non mancherò. Voi potrete scegliere quelli che più vi attirano o, per non sbagliare, seguirli tutti.
Giovedì 12 settembre alle ore 18.00Gian Marco Griffi presenterà "Ferrovie del Messico" insieme a Loredana Lipperini che ci parlerà di realismo magico, di "Cent’anni di solitudine", di Gabriel Garcia Marquez e del suo ultimo romanzo "Ci vediamo in agosto" uscito postumo pochi mesi fa e di cui ho già scritto.
Un appuntamento imperdibile per me, amante del realismo magico sudamericano e di tutti gli autori che si ispirano al genere o che lo ricordano nel loro modo di scrivere.
Venerdì 13 settembre alle 18.00 sarà ancora Loredana Lipperini a intrattenerci insieme a Luca Briasco, traduttore di Stephen King in un dialogo-omaggio all'autore americano re del thriller.
Due i libri protagonisti dell'incontro: "Danza macabra" di Giovanni Arduino e Loredana Lipperini e "Il re di tutti" di Luca Briasco.
Alle 21.00 seguirà il ricordo della poetessa Patrizia Cavalli, venuta a mancare nel 2022, che insieme ad Alda Merini è una delle poetesse contemporanee più amate. A Bologna quest'anno le strade sono state tappezzate di poster con le sue poesie.
Ce ne parleranno Emanuele Trevi, scrittore e critico letterario, presente già l'anno scorso ad intermittenze, la cantante Chiara Civello e Loredana Lipperini. La Civello omaggerà la Cavalli con la sua voce, accompagnata dalle immagini del cortometraggio a lei dedicato.
Sabato 14 settembre alle ore 9.30 Saba Anglana presenterà il suo romanzo d'esordio "La signora Meraviglia", accompagnata al pianoforte da Fabio Barovero. Cantante, attrice ed ora anche scrittrice, nel suo romanzo narra delle sue radici, delle sue origini, della sua famiglia.
Seguirà alle 11.00 il dibattito tra i due giallisti Carlo Lucarelli e Davide Longo "Il noir è politicamente scorretto?".
Chi ha già avuto modo di incontrare Lucarelli saprà che il creatore dei commissari De Luca, Marino, Coliandro, dell'ispettrice Grazia Negro e tanti altri personaggi entrati nel cuore di moltissimi lettori, è un grande affabulatore e saprà divertirci con i suoi aneddoti. Sarà inoltre l'occasione per parlarci dei loro ultimi lavori: "Requiem di provincia" di Davide Longo, scrittore - anche di libri per bambini - e sceneggiatore e "Nero come il terrore" di Lucarelli e Picozzi.
Alle 15.00 Domenico Dara in dialogo con Maria Cavallo presenterà il suo romanzo "Liberata", pubblicato pochi giorni fa e quindi freschissimo di stampa. Liberata Macrì, la protagonista, crede a quello che non si vede, convinta che sia l’invisibile la vera misura del mondo e sogna a occhi aperti sulle pagine dei fotoromanzi che colleziona.
Alle 16.30 toccherà a Vera Gheno con il suo monologo "Grammamanti". La persona «grammamante» è il contrario della «grammarnazi»: non pensa che le parole siano qualcosa di fisso e immobile, che va protetto e a cui bisogna ubbidire religiosamente; al contrario, ha una vera e propria relazione amorosa con le parole. La lingua è in costante cambiamento. Appuntamento decisamente imperdibile per tutti gli amanti delle parole!
Alle 18.00 andrà in onda il numero zero del podcast “cose (molto) preziose” che Loredana Lipperini condurrà da ottobre. Primo ospite del programma sarà lo scrittore Mauro Covacich, autore della biografia su Franz Kafka.
Alle 21.00 ascolteremo Paolo Nori nel monologo "A cosa servono i russi".
«Perché passo la mia vita con in mano dei libri scritti in una città, Pietroburgo, lontana tremila chilometri da dove abito io? Che potere hanno i grandi autori russi del passato, sulle nostre vite di occidentali del ventunesimo secolo? Perché li leggiamo ancora, ammesso che li leggiamo? E che effetto potrebbero farci, se li leggessimo, ammesso che non li leggiamo?»
Come ogni anno, domenica 15 settembre alle 9.30, tornerà la mitica "Terza Pagina" di intermittenze: caffè, brioches, le terze pagine dei quotidiani e gli scambi di battute tra gli ospiti del festival. Per me un appuntamento irrinunciabile!
Alle 11.00 protagonisti altri due libri: "I giorni di vetro" di Nicoletta Verna e "La malnata" di Beatrice Salvioni.
Le due autrici dialogheranno tra loro, parlando dei rispettivi romanzi e di storia, quella storia che impregna le vicende da loro narrate, storie di donne coraggiose ambientate in epoca fascista.
Alle 15.00 Deborah Gambetta presenterà il romanzo "Incompletezza, una storia di Kurt Gödel" in dialogo con Giordano Meacci, scrittore e Chiara Belliti, editor e traduttrice.
Il titolo del libro prende spunto dal teorema di Gödel, una dimostrazione che non tutto è dimostrabile, e il romanzo narra della vera e propria ossessione per la matematica e per Gödel della protagonista che usa questa sua passione per superare i suoi problemi sentimentali, per conoscersi e dare una svolta alla sua vita.
Alle 16.30 Veronica Raimo e Anna Voltaggio cercheranno di capire perchè il racconto sembra interessare sempre meno editori e lettori. Confermo anch'io che tra un romanzo e un racconto solitamente scelgo il primo, ma sono sicura che le due autrici sapranno convincermi che sbaglio. A intermittenze presenteranno le loro raccolte: "La vita è breve, eccetera" e "La nostalgia che avremo di noi".
Alle 18.00 Tiziano Scarpa leggerà brani dal suo romanzo "La verità e la biro".
«Tutto quello che non si può dire perché ferirebbe chi ci vuole bene, perché ci metterebbe in cattiva luce, perché non è il caso, perché chi me lo fa fare, perché la vita è già pesante cosí, perché non occorre complicarla, perché sí, perché no, perché...»
Vi lascio il programma completo e vi auguro buone intermittenze!
SABATO 7 SETTEMBRE
ORE 10.30 | Palazzo Martini
Ludovic Maillet
In collaborazione con Centro culturale La Firma
ORE 15.00 | Biblioteca Civica Riva del Garda
Volkan La tana dei Goblin
ORE 18.00 | Palazzo Martini
Compagnia delle nuvole
Reading / performance
DOMENICA 8 SETTEMBRE
ore 21.00 | Rocca ☂️Auditorium San Giuseppe
Paolo Rumiz
Reading musicale
di e con Paolo Rumiz
LUNEDÌ 9 SETTEMBRE
ORE 21.00 | Rocca ☂️Auditorium San Giuseppe
Orchestra delle metamorfosi
MERCOLEDÌ 11 SETTEMBRE
ORE 18.00 | Rocca ☂️Auditorium Conservatorio
Alba Chiara APS
ORE 21.00 | Rocca ☂️ Auditorium Conservatorio
Seesaw Project e Fucina Machiavelli SINE
GIOVEDÌ 12 SETTEMBRE
ORE 18.00 | Spiaggia degli Olivi
Gian Marco Griffi e Loredana Lipperini
ORE 21.00 | Rocca ☂️ Spiaggia degli Olivi
Emiliano Visconti e Cumbia Poder
VENERDÌ 13 SETTEMBRE
ORE 18.00 | Rocca ☂️ Spiaggia degli Olivi
Loredana Lipperini e Luca Briasco
ORE 21.00 | Rocca ☂️ Auditorium San Giuseppe
Emanuele Trevi e Chiara Civello
Letture a cura di Loredana Lipperini
A SEGUIRE
Chiara Civello
SABATO 14 SETTEMBRE
ORE 9.30 | Rocca ☂️Spiaggia degli Olivi
Saba Anglana
Recital musicale con Fabio Barovero, pianoforte
ORE 11.00 | Rocca ☂️Spiaggia degli Olivi
Davide Longo e Carlo Lucarelli
ORE 15.00 | Palazzo Martini
Domenico Dara in dialogo con Maria Cavallo
ORE 16.30 | Rocca ☂️Spiaggia degli Olivi
Vera Gheno
ORE 18.00 | Spiaggia degli Olivi
Mauro Covacich intervistato da Loredana Lipperini
ORE 21.00 | Rocca ☂️Spiaggia degli Olivi
Paolo Nori
DOMENICA 15 SETTEMBRE
ORE 9.30 | Rocca ☂️Spiaggia degli Olivi
Ospiti del festival a sorpresa
ORE 11.00 | Rocca ☂️ Biblioteca civica Riva del Garda
Nicoletta Verna e Beatrice Salvioni
ORE 15.00 | Palazzo Martini
Deborah Gambetta in dialogo con Giordano Meacci
e Chiara Belliti
ORE 16.30 | Spiaggia degli Olivi
Veronica Raimo e Anna Voltaggio
ORE 18.00 | Spiaggia degli Olivi ☂️ Palazzo Martini
Tiziano Scarpa
ORE 21.00 | Rocca ☂️Spiaggia degli Olivi
Alessandro Barbaglia e Pitrek Spitrek
Reading / spettacolo musicale
Il Marquez che ho amato io è quello di "Cent'anni di solitudine", de "L'amore ai tempi del colera" e di "Cronaca di una morte annunciata", il Marquez del realismo magico.
Questo ultimo romanzo, uscito postumo, e che l'autore non avrebbe pubblicato, appartiene allo stile dei suoi ultimi anni.
Non mi era piaciuto "Memoria delle mie puttane tristi" e "Vediamoci in agosto" appartiene a quel genere. Non è il Marquez che amo, però apprezzo la scelta degli eredi di pubblicarlo, nonostante la contrarietà dello scrittore, e sono contenta di averlo letto. È pur sempre un romanzo di Marquez. Se dopo aver terminato un libro, nei giorni e nelle ore seguenti ci ripensi, significa che qualcosa ti ha lasciato.
Marquez era malato quando lo ha scritto. C'è chi dice che avesse l'Alzheimer, chi afferma fosse affetto da demenza senile. Quello che è certo è che lo ha riscritto cinque volte e non ne era soddisfatto. Lui stesso si lamentava di aver perso la memoria e che lo scritto aveva delle contraddizioni.
Si tratta di un romanzo triste e brevissimo, un centinaio di pagine. Si legge in un paio d'ore. Narra la storia di una donna cinquantenne che il sedici di agosto di ogni anno si reca sull'isola in cui è sepolta sua madre a portarle dei fiori e lì trascorre ogni anno una notte lontana dalla sua famiglia. E in quelle notti accade qualcosa...
"Tornò sull'isola il venerdì sedici agosto con il traghetto delle tre del pomeriggio. Indossava un paio di jeans, una camicia scozzese a quadri, scarpe semplici con il tacco basso e senza calze, un parasole di raso, la borsa e, come unico bagaglio, una sacca da spiaggia. Alla fila dei taxi del molo andò dritta verso un vecchio modello roso dalla salsedine. L'autista la accolse con un saluto da amico e la portò a sobbalzi attraverso il paese indigente, con case di legno, canne e fango, tetti di palma amara e strade di arena ardente di fronte a un mare in fiamme."
★★★☆☆
🥃 amaro digestivo
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Non è assolutamente mia intenzione fare polemica sulla questione "orsi in Trentino". Semplicemente la vicenda mi ha fatto tornare in mente un libro che ho acquistato qualche anno fa ai miei figli, da cui è stato tratto anche un film di animazione: "La famosa invasione degli orsi in Sicilia" di Dino Buzzati.
Si tratta di una favola "per tutte le età", per grandi e piccini.
A me Buzzati piace molto. Vi consiglio la lettura del libro o la visione del film.
Votazione: 5 stelle ad entrambi!
“ - Tornate alle montagne-, disse lentamente Leonzio. - Lasciate questa città dove avete trovato la ricchezza, ma non la pace dell'animo. Toglietevi di dosso quei ridicoli vestiti. Buttate via l'oro. Gettate i cannoni, i fucili e tutte le altre diavolerie che gli uomini vi hanno insegnato. Tornate quelli che eravate prima. Come si viveva felici in quelle erme spelonche aperte ai venti, altro che in questi malinconici palazzi pieni di scarafaggi e di polvere! I funghi delle foreste e il miele selvatico vi parranno ancora il cibo più squisito. Oh, bevete ancora l'acqua pura delle sorgenti, non il vino che rovina la salute. Sarà triste staccarvi da tante belle cose, lo so, ma dopo vi sentirete più contenti, e diventerete anche più belli. Siamo ingrassati, amici miei, ecco la verità, abbiamo messo su pancia -.
★★★★★
🥘 ratatouille
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Pubblico oggi la recensione de "La cuoca segreta di Frida", per ricordare la pittrice Frida Kahlo morta esattamente settant'anni fa. Si tratta di un romanzo di Florencia Etcheves che ho iniziato a leggere molti mesi fa con entusiasmo, per poi arenarmi. Il personaggio Frida mi ha sempre appassionata, molto prima della "kahlomania" e su di lei ho letto numerose biografie. Ero consapevole che leggendo questo romanzo avrei aggiunto poco in termini di conoscenza sulla pittrice messicana, però mi intrigava l'idea di scoprire magari qualche aneddoto che non conoscevo e mi piaceva anche rileggere la sua storia.
Il romanzo è ben strutturato e alterna un capitolo ambientato ai giorni nostri ad un altro ai tempi di Frida. La "cuoca segreta" che dà il titolo all'opera è finzione, il giallo che viene narrato nei capitoli "odierni" è anche pura invenzione. Di vero c'è la biografia di Frida Kahlo.
Ciò che mi ha bloccata nella lettura è stato un presunto "errore storico". Cito testualmente: "Dopo aver sistemato la spesa su uno scaffale di legno trasformato in dispensa, Caridad prese la scopa che qualcuno aveva lasciato appoggiata al lavello di metallo e scopò il pavimento di cemento levigato. Ammucchiò le bucce di patate, le briciole di pane e qualche mozzicone di sigaretta. Infilò il tutto in un sacchetto di plastica e buttò la spazzatura in un contenitore metallico accanto alla porta che collegava la stanza al giardino."
A voi risulta che nel 1940 esistessero i sacchetti di plastica in Messico o in altre parti del mondo? Secondo Wikipedia: "Le domande di brevetto americane ed europee relative alla produzione di sacchetti di plastica per la spesa risalgono ai primi anni '50, ma si riferiscono a costruzioni composite con manici fissati al sacchetto in un processo di produzione secondario. Il moderno sacchetto leggero per la spesa è un'invenzione dell'ingegnere svedese Sten Gustaf Thulin. Il progetto di Thulin fu brevettato in tutto il mondo da Celloplast nel 1965."
Un errore tutto sommato perdonabile, ma che mi ha fatto sorgere il dubbio che l'autrice non abbia voluto perdere troppo tempo nel documentarsi e che si sia presa anche altre "licenze".
Dopo mesi di stop l'ho ripreso in mano e terminato. Il finale non mi è piaciuto. La chiusura è sbrigativa e lascia aperte molte vicende.
Mi sono piaciute molto le parti in cui vengono descritte dettagliatamente le tradizioni culinarie messicane e i costumi delle “Tehuanas”, le donne di Tehuantepec, famose per i lavori di ricamo coloratissimi e gli abiti composti dallo huipil e da una gonna molto ampia.
Frida amava indossare l'abito da tehuana che tanto piaceva a Diego Rivera.
Complessivamente il romanzo non è male e può essere molto interessante per chi non conosce la vita di Frida Kahlo e il suo turbolento amore per Diego Rivera.
Se deciderete di leggerlo, vi terrà compagnia per quasi 600 pagine.
"Non voglio che Diego mi dia un soldo . Non voglio niente da quel grosso rospo, niente di niente. Questo lo devi imparare anche tu. Non accettare mai in vita tua soldi da un uomo. Devi riuscire a procurarteli da sola."
★★★☆☆
🍞 pane
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Ci troviamo in un futuro prossimo e distopico. Sergio Paoli è uno dei trentaquattro boomer che cercheranno di impedire a Demiurga (Intelligenza Artificiale Dominante) di portare a termine l'operazione "Grande Abbraccio" e di sottomettere a lei l'intera umanità. Lo farà raccontando al mondo intero, via radio, com'era la vita prima degli smartphone, dei social e dell'intelligenza artificiale.
Questo in estrema sintesi è il contenuto del romanzo biografico "L'ORA DEL BACO" di Sergio Paoli, ex poliziotto in pensione, da sempre appassionato di scrittura.
L'autore spiega di aver avuto dapprima l'idea di scrivere dei racconti sul suo blog, Il trentaquattresimo trentino, in cui narrava la sua infanzia e la sua gioventù nel "paese dei due inverni", Susà di Pergine, e di aver poi deciso di raccoglierli in un libro per raccontare ai ragazzi come si viveva "ai suoi tempi" ed anche per far tornare alla memoria dei meno giovani ricordi di un modo di vivere che non tornerà più. Ed è così che è nato questo originalissimo, ben scritto e divertente romanzo distopico, in cui in modo intelligente l'autore mescola il passato con il futuro, le canzoni degli anni '70/'80 con la voce dell'intelligenza artificiale.
Chi non è giovanissimo ricorderà Carosello, la spuma al bar, le sfide a ping pong, il calciobalilla, le trasferte in bici nei paesi vicini, il calcio in strada, le musicassette, le prime discoteche, i primi supermercati e gli inverni nevosi in cui si scendeva in slitta dalle strade ripide del paese. Il titolo origina proprio dalle spericolate discese in slitta, quelle in cui, agganciate le slitte una all'altra a formare un lungo Baco, una volta partiti, non c'era più possibilità di "rinunciare". L'ora del Baco è il momento di non ritorno.
Nel romanzo sarà l'umanità intera a decidere se seguire ancora Demiurga, condannando i trentaquattro boomer social resistenti all'esilio, o liberarsi definitivamente dai suoi vincoli. Come andrà a finire lo scoprirete leggendo.
Piacerà ai giovani che non conoscono il mondo senza tecnologia, piacerà ai boomer che ritroveranno in queste pagine la loro infanzia e adolescenza e piacerà alla Generazione X, a cui appartengo, che ha dei vaghissimi ricordi di quel passato, ma che non è tecnologica come i nativi digitali.
Piacerà sicuramente a chi ha amato "Bar sport" di Stefano Benni, per la scrittura ironica, divertente e al tempo stesso introspettiva.
E' piaciuto molto a Lucio Gardin, noto comico trentino, che nella prefazione scrive: "Vorrei averlo scritto io."
Sergio Paoli è nato a Trento nel 1964, è sposato e padre di tre figli. Dopo aver lavorato per 35 anni nella Polizia di Stato, ora è in pensione e vive a Levico Terme (TN). Ha collaborato con il mensile satirico "Così e Cosà", pubblicando diversi racconti, e per anni è stato autore di una rubrica di riflessione e costume su un notiziario sindacale. Ha scritto i testi di alcuni fumetti e ha ottenuto riconoscimenti in occasione di concorsi letterari, tra i quali il secondo posto in “Narratori in divisa” con giuria presieduta da Carlo Lucarelli.
"Era il giorno della prima neve invernale. Quella vera, di fiocchi, non di fiori. Dal momento in cui le prime esili e quasi invisibili faville iniziavano a cadere dal cielo, così minute che danzavano gioiose al più piccolo refolo di vento, la voce della maestra sfumava, passava in sottofondo e la nostra anima si trasferiva là fuori. La maestra Camilla se ne accorgeva, alzava leggermente il tono, ma noi stavamo già volando via con quei fiocchi, immaginando quello che avremmo potuto fare una volta fuori, liberati da quell'aula che improvvisamente ci appariva come l'angusta cella di un convento di clausura."
★★★★☆
🥘 ratatouille
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Ho conosciuto personalmente Tea Vergani da pochissimo tempo. Mi sono resa subito conto di avere a che fare con una persona estremamente dinamica ed estroversa. Mi ha parlato dei suoi romanzi storici ambientati in Trentino - "Delitti a Castel Campo" e "Delitti nel monastero di Arco" - e del lavoro collettaneo "10 musei 10 gialli", scritto con altri nove autori.
Il progetto è nato da una sfida: Franco Marani e Tea Vergani (due dei dieci autori) hanno lanciato sui social un annuncio per reperire giallisti disposti, in brevissimo tempo, a scrivere un racconto. Fil rouge della raccolta: crimini e delitti avvenuti in un museo. Ne è uscita un'opera decisamente originale: dieci racconti diversissimi per stile, lunghezza, pubblico e sfumatura di giallo. Ci sono racconti in stile classico giallo investigativo, un racconto per bambini, uno destinato ad un pubblico young adult, un quasi romanzo breve e il racconto di Tea Vergani, leggero e divertente, ma che affronta un tema pesante e importante: la violenza domestica.
Ho avuto il piacere di essere al fianco di Tea Vergani nella presentazione della raccolta avvenuta venerdì 7 giugno presso la biblioteca civica di Arco. Tea ha raccontato molti aneddoti e retroscena. Il pubblico, numeroso ed attento, ha dimostrato di avere apprezzato la sua competenza e la sua simpatia. Tea, pure non essendo presenti gli altri autori, ha voluto dare spazio a tutti, raccontando di ognuno di loro e lasciando sé stessa per ultima. Di ogni autore ha evidenziato l'importanza dell'apporto. L'autrice ci teneva a far passare il messaggio che il successo di "10 musei 10 gialli" è dovuto a tutti dieci gli autori e raccontare dell'amicizia che, seppure da breve tempo, li lega. Dall'incontro sul web a quello di persona sono passati pochi mesi: alcuni di loro si sono incontrati nel maggio scorso al Salone del libro di Torino, dove la loro casa editrice - PAV edizioni - aveva organizzato un incontro-firmacopie con i lettori.
Tea Vergani ha mille altre idee in testa da realizzare. Quello che ho colto subito io è che la scrittrice, più che promuovere sé stessa, ha come obbiettivo valorizzare luoghi, persone e colleghi.
E' stato un vero onore per me essere sul palco insieme a lei.
Un piccolo lume tremolante avanzava lento dal fondo del lungo antro buio. In sottofondo, una vecchia aria in inquietante crescendo de "Belfagor, il fantasma del Louvre", costringeva il piccolo gruppo immobile a serrare ancora di più le fila. Tutti si guardavano attorno un po' smarriti, senza vedere realmente nulla al di là del proprio naso. Quell'improvviso balzo indietro nel tempo aveva fatto perdere loro qualsiasi sicurezza e più d'uno era già pentito di essersi fatto convincere a partecipare a quella visita notturna della Biblioteca Malatestiana.
★★★★☆
🍾 spumante
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