"L'istante largo" è un romanzo di Sara Fruner con protagonista un ragazzo quindicenne di nome Macondo, il cui quadro preferito si intitola "Gracias Gabo".
La storia è narrata dal ragazzino che ci parla con linguaggio e pensieri tipici della sua età, seppure molto profondi, e una nonna che racconta la sua vita attraverso lettere e bigliettini.
Tre mamme per Macondo che non ne ricorda nemmeno una e una nonna, Rocio Sanchez, pittrice famosa di origine cilena, trapiantata in Italia, con un breve tratto di vita trascorso a New York.
Macondo cerca di scoprire chi delle tre è la sua mamma biologica e che fine ha fatto.
Uno stile narrativo tragicomico, tipico degli autori sudamericani (che io amo molto), per un romanzo scritto da una rivana trapiantata negli Stati Uniti.
Una splendida sorpresa. Non conoscevo l'autrice, poetessa al suo primo romanzo, ma ho acquistato e letto il suo libro appena uscito.
Sono rimasta affascinata dalla sua scrittura, divertente e commovente allo stesso tempo, molto originale. Si alternano racconti del passato e del presente, narrati attraverso lettere, mail, bigliettini e prosa.
Un esordio brillante per Sara Fruner.
La sua scrittura mi ricorda per molti aspetti quella di Isabel Allende.
Curiosità: Sara scrive: "c'è un paese in mezzo alle Dolomiti che per tre mesi all'anno, d'inverno, non vede il sole."
Si riferirà a Pré in Valle di Ledro che da S.Martino (11 novembre) a S.Agata (5 febbraio) i raggi del sole non riescono a baciare?
"Il passato non si contiene. È ovunque, e sempre, come l'aria. Vive dentro e fuori di noi, nei nostri passi, nei nostri gesti."
★★★★☆
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