L'editore etichetta "L'enigma del turco" come thriller. A me è sembrato un romanzo giallo/poliziesco adatto per una fiction televisiva del tipo "Un passo dal cielo".
Il libro è scritto bene, l'autore non oscurerà Camilleri, ma il libro è simpatico, scorrevole, avvincente e di veloce lettura.
Protagonista il Commissario Gabriele Poli, segnato da un passato doloroso, recentemente trasferito a Cavalese a capo della stradale. Amante della bicicletta, passa il suo tempo libero (come l'autore) in sella.
E nelle bellissime valli di Fiemme e Fassa, in cui il libro è ambientato, non mancano meravigliosi passi da scalare.
Il racconto e l'indagine partono da un cadavere rinvenuto nei pressi di una cascata.
A casa della fidanzata del morto viene ritrovato un misterioso biglietto che recita: "Ai piedi di chi fu accolto in passato e ora offre da bere a tutti" . Malavita russa e traffico di droga sono gli ambienti in cui è maturato il delitto, ma che cosa significa quel messaggio?
Leggetelo e scoprirete qual è l'enigma del turco.
Bello anche l'uso in alcuni dialoghi del dialetto locale.
All'"enigma del turco" fa seguito "Un cesto di mirtilli rossi" pubblicato l'anno scorso.
Solo un dubbio: ma anche il lago di Braies si tinge di rosso?
"Che semo che son stà a lagarme scampar sta roba, de segurades la se enrabia e la me para"
★★★☆☆
🍨 mousse alla fragola
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