LUNGO PETALO DI MARE Isabel Allende




Finalmente Isabel Allende con "Lungo petalo di mare" mette da parte il giallo-thriller e torna al romanzo storico, il genere che le riesce sicuramente meglio.


Moltissimi anni fa ho letto "La casa degli spiriti" e l'ho trovato un capolavoro. Dopo aver divorato tutte le sue opere (romanzi, libri per ragazzi, gialli e thriller) continuo a pensare che quello sia il suo miglior libro.



Leggendo "Lungo petalo di mare" si intuisce che alla base c'è un grande lavoro di preparazione e documentazione.

Come è stato per molti altri suoi romanzi, Isabel Allende narra fatti realmente accaduti attraverso una storia inventata.
In questo caso, Roser, giovane musicista, fugge dalla Spagna e dal dittatore Franco alla fine della guerra civile spagnola e si imbarca, fingendosi sposata col medico Victor Dalmau, sul piroscafo Winnipeg che la porterà in Cile. Lì si integrerà e riorganizzerà la sua vita, fino a quando dovrà nuovamente fuggire (questa volta in Venezuela) a causa del golpe del 1973.

La scrittrice torna quindi a parlarci del colpo di stato che ha fatto cadere il presidente Salvador Allende, un evento che ha profondamente segnato la sua vita e che l'ha costretta per moltissimi anni a restare lontana dal suo paese natale.

Il romanzo è scritto molto bene. Le vicende storiche si intrecciano con le vicende d'amore dei protagonisti. Il racconto è avvincente. Roser, forte, tenace e passionale è l'eroina di questa storia di integrazione, resilienza e amore.

Curiosità: il titolo del romanzo è un tributo a Pablo Neruda che in una sua poesia aveva definito il Cile un lungo petalo di mare, vino e neve. Come narrato nell'opera, nel 1939 il poeta, all'epoca diplomatico in Francia e Spagna, noleggiò il piroscafo Winnipeg e mise in salvo migliaia di profughi spagnoli portandoli in Cile.
Pablo Neruda proclamò che l'impresa del piroscafo Winnipeg era stato il suo “poema più bello”.









"se si vive abbastanza, i cerchi si chiudono".


★★★


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