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IL VENTO CONOSCE IL MIO NOME Isabel Allende

Mi dispiace davvero di dover dare un giudizio negativo all'ultimo romanzo di Isabel Allende. Ho letto tutto quello che in Italia ha pubblicato, libri per ragazzi compresi, e prima d'ora non mi aveva mai delusa. Alcune opere non erano all'altezza de "La casa degli spiriti", ma nessun romanzo mi era costato fatica per arrivare a finirlo. Questa volta purtroppo mi tocca bocciarla. "Il vento conosce il mio nome" tratta temi importanti. Si intrecciano due storie lontane nel tempo: quella, ambientata in Austria in epoca nazista, di un bambino ebreo allontanato dai genitori con l'intento di salvarlo dai lager e quella di una bambina separata dalla madre, in quanto immigrate clandestine negli Stati Uniti. La Allende scrive bene, come sempre. Tuttavia entrambe le storie non sono riuscite ad appassionarmi e l'intreccio tra le due mi è parso forzato. Forse la Allende aveva abbozzato due romanzi che poi ha unito facendone uno solo. L'autrice ci aveva abituati a grandi romanzi d'amore in cui le vicende storiche avevano un peso notevole nell'intreccio. Romanzi che richiedevano anni di ricerche e che, dopo averli letti, arricchivano il lettore di conoscenze (pensiamo al colpo di stato in Cile ne "La casa degli spiriti" o alla guerra civile spagnola in "Lungo petalo di mare"). In questo romanzo tutto ciò non c'è. Troppi personaggi, alcuni inutili, altri che compaiono incredibilmente al momento giusto nel posto giusto (senza però sortire l'effetto della sospensione dell'incredulitá che avviene nei racconti ben riusciti). Non voglio e non posso entrare troppo nei particolari per evitare spoiler, poiché non escludo che qualcuno di voi lo legga e non escludo nemmeno lo trovi, al contrario di me, interessante. Ciliegina sulla torta: la pandemia del 2020! Sì, l'autrice è riuscita ad infilarci pure il covid. A me è parso davvero un libro "minestrone"! Lui si rese conto che non sarebbe mai riuscito ad afferrarla, gli scivolava tra le dita come sabbia, e cercò quanto meno di stare al suo passo, ma anche questo si rivelò impossibile. Alla fine rinunciò e si limitò a osservare ammirato il volo ellittico di quella vita, cosi diversa dalla sua. Lei era molto più rapida di lui, imprevedibile, esplosiva, appassionata, dotata di un'intelligenza intuitiva e precisa che le permetteva di arrivare a una conclusione in pochi secondi, cosa che invece a Samuel richiedeva settimane di riflessione e pianificazione. ★★☆☆☆ scopri come valuto i libri 🍕 pizza

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