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Scritto molto bene, ma di una noia mortale. Non mi ha coinvolta per nulla la "questione dei cavalli" e del western da girare a Venezia. Mi è piaciuto Momo, il ragazzino forse autistico, che aspettavo di incontrare nelle pagine scritte da Arianna Ulian. Mi sarebbe piaciuto conoscere meglio questo ragazzino. Tutti i particolari sulla fallita registrazione del western a Venezia invece mi hanno annoiata. Ho letto questo romanzo per il torneo letterario di Robinson. ★★☆☆☆ 🍕 pizza scopri come valuto i libri
La stessa storia raccontata da tre punti di vista, quello di Modesto, quello di Viviana e quello del terapista a cui si rivolgono Modesto e Viviana per intraprendere un percorso di coppia. La cosa strana è che Modesto e Viviana non sono una coppia "tradizionale" in crisi, sono due amanti. La realtà è che stanno insieme da tre anni e quindi i problemi che affrontano sono gli stessi di una coppia sposata. Non sono "amanti" nel senso comune del termine. Lo sono in quanto sposati con altre persone, ma le vere coppie in crisi sono quelle con i loro rispettivi coniugi. Romanzo di successo da cui è stato tratto un film con Ambra Angiolini nei panni di Viviana. Non mi ha entusiasmato. "Penso che tra amiche ci siano cose che non si possono dire. Di più: all'amicizia rivendico il privilegio di tacere le cose importanti, contando sulla reticenza dell'altro. Confidarsi costa poco; infatti è una pratica che si svolge normalmente fra conoscenti, addirittura fra estranei. Capire e tacere, questo è difficile. Una vera amica, per me, è quella che sa tenere un segreto che non le hai rivelato." ★★☆☆☆ scopri come valuto i libri 🍨 mousse alla fragola
Se non avete letto ancora nulla di Murakami, non iniziate da "Abbandonare un gatto". Vi fareste un'idea sbagliata. Io adoro Murakami, mi piace perdermi nei suoi romanzi infinitamente lunghi, ma mai noiosi, scoprire i suoi mondi inventati, affezionarmi ai sui personaggi. Con questo racconto, brevissimo, Murakami ha voluto ricordare il padre morto alcuni anni fa, raccontandone la vita e fatti accaduti quando l'autore era un bambino. Si tratta di uno scritto molto semplice. Si legge in un paio d'ore. Di questo racconto si é detto che é molto importante, perché mai Murakami aveva scritto della propria vita. É vero che in "Abbandonare un gatto" Murakami parla per la prima volta del padre, ma ne "L'arte di correre" aveva scritto molto di sé. Il memoir è  illustrato da Emiliano Ponzi. Lo consiglio solo a chi già conosce Murakami e non vuole perdersi nulla di ciò che ha scritto. Qualche pillola di saggezza c'è e interessanti sono anche gli aiku citati, scritti dal padre. Leggere "Abbandonare un gatto" senza aver mai letto nulla dell'autore, potrebbe avere l'effetto di non invogliare alla lettura dei suoi romanzi. Niente di più sbagliato. In questo racconto non c'è nulla del realismo magico che lo caratterizza. Credo che "Abbandonare un gatto" sia stato sopravvalutato dalla critica oppure io non sono riuscita ad entrare in sintonia con questo suo diverso stile di scrittura. "Da tanto tempo avevo in mente di scrivere qualcosa di adeguato su mio padre, ormai scomparso, ma ho lasciato passare gli anni senza nemmeno provarci. Non è facile parlare di qualcuno della propria famiglia, scegliere da dove e in che modo iniziare (io per lo meno non riesco a farlo a cuor leggero). Così mi sono tenuto dentro questa intenzione per molto tempo, come una spina rimasta in gola. Finché, per caso, mi sono ricordato che una volta, da bambino, ero andato con mio padre ad abbandonare un gatto su una spiaggia; ho cominciato a scrivere da lì, e il racconto è venuto fuori da solo, molto più facilmente di quanto avessi pensato." ★★☆☆☆ scopri come valuto i libri 🍷  vino rosso
"Sera in Paradiso" di Lucia Berlin è una raccolta di racconti, apparentemente scollegati tra loro, che lasciano intuire una forte componente autobiografica. Prosa asciutta, dialoghi a volte accennati, troncati. Emozioni mai svelate. Lasciate intuire. Non di facile lettura. Alcuni racconti sembrano troncati come i dialoghi, altri appaiono poco logici, sconclusionati come i protagonisti, le cui scelte di vita non sono scontate. Non amo molto i racconti e avrei preferito una più tradizionale lunga autobiografia dell'autrice. "A volte a distanza di anni ti guardi indietro e dici quello è stato l'inizio di...o eravamo così felici all'epoca... prima... dopo... Oppure pensi sarò felice quando... non appena avrò,,, se noi.." ★★☆☆☆ scopri come valuto i libri 🍷 vino rosso


"Le parole di Sara" di De Giovanni è un noir nella cui trama si mescolano giochi di potere, investigazioni e politica. È il secondo romanzo con protagonista Sara Morozzi, detta la Mora, ex dipendente dei servizi segreti addetta alle intercettazioni che, dopo essersi innamorata del capo, lascia marito e figlio. In seguito Sara abbandona prematuramente anche il lavoro per assistere il compagno malato. Dopo aver perso lui per malattia e il figlio in un incidente, Sara resta legata alla vita grazie al nipotino e a qualche indagine informale. Ne "Le parole di Sara", la protagonista si trova ad indagare sulla sparizione di un giovane stagista che lavorava per l'unità di indagine di cui faceva parte. Il libro è scritto bene, ma non l'ho trovato particolarmente avvincente, forse perché l'autore descrive più gli aspetti psicologici dei protagonisti che non i fatti e le indagini. Sara è un personaggio originale, una "giustiziera". Per lei io non sono riuscita a provare simpatia. Ho amato di più Davide Pardo, ispettore che segue le indagini con Sara, e Viola, fotoreporter e compagna del figlio di Sara da cui ha avuto un bambino. Li ho trovati più credibili. Sara vive in un suo mondo fatto di dolore e ricordi. Questa recensione è stata pubblicata sul blog letterario di Robinson della Repubblica. "Vedi, Viola? A volte bisogna decidere se fidarsi della mente o dell'istinto. I ragionamenti non indicano sempre la strada giusta da prendere. Il cuore, invece, sì. Le parole più sagge, alla fine, le dice proprio il cuore." ★★☆☆☆ 🍋 limone scopri come valuto i libri

Forse questo romanzo non l'ho capito, forse non è il mio genere, forse non era questo il momento giusto per leggerlo, perché certi libri vanno letti al momento giusto. Questo romanzo non mi è piaciuto e mi dispiace molto, perché trovo Chiara Valerio un'ottima scrittrice. "Il cuore non si vede" mi è parso un esperimento linguistico. La scrittura è particolare, molto impegnativa. La storia è irreale: al protagonista scompaiono gli organi vitali, a partire dal cuore, ma continua a vivere. Riconosco un valore introspettivo al romanzo e la trama è avvincente, ma l'autrice avrebbe potuto utilizzare la punteggiatura in modo meno originale. Ho faticato, a volte, a capire chi stava parlando, a seguire il discorso senza dover rileggere il testo.

"Era stupito che la malattia si fosse fermata, che nonostante gli organi mancanti avrebbe potuto avere una vita felice. E nel momento in cui pensava felice, si era reso conto che gli sarebbe bastato avere una vita." ★★☆☆☆ scopri come valuto i libri 🍷 vino rosso
"I panni degli altri" è un  romanzo leggero leggero, una piacevole lettura per passare il tempo, seppure tratti argomenti impegnativi quali la scoperta della propria omosessualità e il peso delle aspettative altrui sulle proprie scelte. Un libro quasi autobiografico di Andrea Pinna, creatore della pagina facebook "Le perle di Pinna", in cui l'autore racconta le vicende di Eugenio, giovane ragazzo appena diplomato al liceo classico che sogna di lavorare nel mondo della moda. I genitori hanno previsto per lui una strada già tracciata, sulle orme della sorella, in campo giuridico. "Quel ragazzo ha un'intelligenza fuori misura, ma è debole e dipendente. Dipendente dagli affetti, principalmente, sempre affamato d'amore. E, come qualcuno ha detto, se sei dipendente da una cosa, ben presto lo diventi anche da molte altre. Freud? Elton John, caro" ★★☆☆☆ 🍨 mousse alla fragola scopri come valuto i libri
La lettrice della stanza 128 di Cathy Bonidan è un romanzo rosa, epistolare e corale. Breve, simpatico e leggero. Si legge facilmente, senza troppo impegno. Narra, creando un po' di suspense, di un libro perso e ritrovato, un romanzo incompiuto o quasi, mai pubblicato e delle vicende che porteranno la lettrice della stanza 128 e gli altri lettori a scoprire l'autore del manoscritto. "A tutti i romanzi che abbiamo letto. A tutti quelli che leggeremo. Perché, come l’Omino del sonno fa con i sogni felici, cospargono la nostra vita di parole e frasi che si fanno strada nel nostro subconscio. E ci cambiano. Con discrezione, ma irrimediabilmente." ★★☆☆☆ 🍨  mousse alla fragola 
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Dopo tante recensioni positive, eccone una negativa! 

Andrea Camilleri, di cui ho letto e apprezzato decine di racconti e romanzi con protagonista Montalbano, è stato capace di deludermi con “Km 123”. Si tratta di un racconto giallo scritto in lingua italiana, uscito recentemente e che si legge in un paio d’ore. L'ho trovato banale e scontato per quanto riguarda la vicenda narrata. Mi aspettavo almeno un finale sorprendente, come accade nei romanzi con protagonista Montalbano nei quali pensi di aver capito tutto e alla fine arriva il colpo di scena, invece il colpevole si intuisce molto presto.

Riconosco l’originalità di aver narrato la storia esclusivamente attraverso dialoghi, sms e mail. 

Mi è mancata la sua lingua inventata, quel misto di italiano e siciliano che lo caratterizza.

★★☆☆☆

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Camilleri presenta "Km 123"


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Chi sono

Mi chiamo Cristiana Bresciani, sono una mamma lavoratrice, sportiva e mangiatrice di libri. Vivo in Trentino, sul Lago di Garda. Amo viaggiare con la testa tra nuvole di libri e nel mondo con i piedi agganciati ai pedali di una bicicletta.

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