Era da molto tempo che non leggevo un libro di alpinismo. Questo di Elisabeth Revol l'ho trovato molto ben scritto e introspettivo. La storia (vera) che narra, molti di voi la conoscono già. Fece molto scalpore la tragedia che colpì l'alpinista due anni fa: dopo aver raggiunto la cima del Nanga Parbat, in stile alpino ed in inverno, fu costretta ad abbandonare il compagno Tomek Mackiewicz, in preda a sintomi di edema polmonare e cerebrale, per scendere e mettersi in salvo.
Nel libro la Revol, aiutata nella stesura dalla giornalista Eliane Patriarca, racconta in modo coinvolgente e sincero l'ascesa e anche i terribili momenti della discesa. Svela i suoi più intimi pensieri, i sensi di colpa e la depressione che l'hanno colpita al rientro e la sua difficile ripresa.
"Anche se in alta quota ho vissuto esperienze terribilmente dure, insopportabili, l'attrazione resta sempre più forte."
"Eri un uomo dal cuore grande e ti sei battuto fino alla fine per scendere il più in basso possibile, per salvarmi la vita. Devo la mia vita a te, a te per primo, Tomek, perchè se non avessi avuto la forza e il coraggio di batterti per scendere a 7280 metri durante quella notte glaciale, disumana, tra il 25 e 26 gennaio, in modalità sopravvivenza, non sarei qui, ma sarei con te...
★★★★☆
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