LA LINEA DEL COLORE Igiaba Scego


La vita di Lafanu Brown è legata al mese di febbraio: nella notte tra il 5 e 6 febbraio del 1859 accadde "l'incidente" che segnerà la sua vita. A febbraio del 1887 in Italia giunse la notizia che a Dogali, in Eritrea, cinquecento soldati italiani furono uccisi dalle truppe etiopi nel tentativo di respingere l'invasione coloniale. In quel momento Lafanu, afroamericana, si trovava a Roma e su di lei si riversò la rabbia della folla in quanto di colore, finché un uomo la portò in salvo. E Igiaba Scego ha scelto febbraio per pubblicare il suo romanzo "La linea del colore" che narra le vicende di Lafanu Brown, pittrice che a Roma a fine '800 ha trovato la libertà. 
Nel racconto la scrittrice intreccia le vicende attuali di una ragazza che cerca di fuggire dalla Somalia. 

Romanzo che tratta i temi del colonialismo, del razzismo, dell'emigrazione e della violenza sulle donne. 
Scritto benissimo, avvincente, profondo. 

Curiosità: Lafanu Brown è un personaggio inventato, ma ispirato a due donne realmente esistite: la scultrice Edmonia Lewis e l’ostetrica Sarah Parker Remond, un’attivista abolizionista contro la schiavitù. Entrambe nere che viaggiarono molto e vissero in Italia. Per certi aspetti questo romanzo mi ricorda "La figlia della fortuna" e "Ritratto in seppia" di Isabel Allende. Al centro delle storie ci sono donne dall'infanzia infelice, orfane o abbandonate, di origine meticcia, capaci di riscatto sociale grazie a doti artistiche notevoli in epoche in cui le donne contavano nulla. 


Igiaba Scego spiega: "Mi riempiva di orgoglio e anche di stupore sapere che due donne nere si fossero sentite libere proprio in Italia. Un paese che oggi invece si è incattivito verso chi considera "altro" e si è lasciato andare a un' infelicità che rende crudeli." 


"Ma non capite, branco di cretini, che i veri patrioti sono gli abissini?"


🥃 amaro digestivo
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