Vi è mai capitato che qualcuno vi regali un ricordo? A me è capitato oggi ed è una sensazione bellissima.
Mio cugino vive in Germania da venticinque anni e quando torna in Italia passa sempre a trovarmi. Io e lui siamo nati nello stesso anno, ad un mese di distanza, e fino agli undici anni abbiamo vissuto nella stessa casa. Condividiamo i ricordi più belli della nostra infanzia.
Quasi per caso oggi, raccontandomi della sua casa in ristrutturazione, mi ha confidato che in una scatola in cui conserva alcuni oggetti a lui cari, custodisce anche la mia prima medaglia di campionessa regionale assoluta negli 800m (atletica leggera).
Ci eravamo visti poche ore prima della gara e lui mi aveva detto che avrei vinto, ma io non lo credevo possibile. Erano anni che mi presentavo in pista da favorita e poi, nelle gare più importanti, qualcosa andava sempre storto.
Prima di salutarci mi ha fatto promettere che se avessi vinto gli avrei regalato la medaglia.
Quel giorno a Rovereto, in una caldissima serata estiva, a 200m dall'arrivo ero seconda. La prima qualche metro davanti a me. Ho cambiato ritmo, l'ho avvicinata sempre più, mi sono convinta di potercela fare, l'ho superata sull'arrivo. Ho vinto al fotofinish.
Ho vinto tante altre gare, ho fatto risultati cronometrici migliori, ma quella resta la mia gara più importante, quella che mi ha dato più fiducia nelle mie capacità.
Ovviamente ho mantenuto la promessa ed ho regalato la medaglia a mio cugino.
Lui oggi mi ha ricambiata: mi ha regalato un ricordo.
Questo episodio mi ha fatto venire in mente un bellissimo e brevissimo racconto di Stefano Benni: "L'ora più bella".
Se non lo avete mai fatto, leggetelo! In sei paginette saprà farvi riflettere e magari vi sbloccherà qualche ricordo.
"Può esistere, insieme all’ora vissuta che riteniamo più felice, un’ora nascosta ancora più bella, di cui abbiamo perso il ricordo, e che tornerà improvvisa nella memoria."
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