"L'altra Grace" è un romanzo storico della scrittrice canadese Margaret Atwood, pubblicato nel 1996 e dal quale è stata tratta la bellissima serie televisiva "Alias Grace".
Margaret Atwood è una famosissima scrittrice e poetessa canadese. Laureata ad Harvard, è molto conosciuta per "Il racconto dell’ancella". Vincitrice di numerosi premi, tra i quali il Booker Prize nel 2000 per "L'assassino cieco". Vive a Toronto con il marito, lo scrittore Graeme Gibbson.
La storia è liberamente ispirata ad un fatto realmente accaduto: il duplice omicidio del ricco possidente signor Kinnear e della sua amante, la governante Nancy Montgomery, avvenuto in Canada nel 1843.
Grace Marks e James McDermott, entrambi alle dipendenze del signor Kinnear, furono accusati del duplice omicidio.
McDermott venne giustiziato quale esecutore materiale dei delitti, mentre Grace Marks, appena sedicenne, fu condannata al carcere a vita. Prima di essere incarcerata, trascorse alcuni anni in manicomio, in quanto ritenuta affetta da pazzia. Fu liberata dopo trent'anni e di lei successivamente non si seppe più nulla.
Il duplice omicidio scatenò un dibattito accesissimo tra la popolazione. L'opinione pubblica si spaccò tra chi riteneva Grace colpevole e chi innocente.
In realtà la verità non si seppe mai. Ci furono diverse ipotesi, e tra queste la più accreditata era che Grace fosse affetta da un disturbo dissociativo dell’identità. All’epoca si era creduto che la donna fosse posseduta dallo spirito morto dell’amica Mary.
L'autrice del romanzo immagina che il giovane medico Simon Jordan visiti regolarmente Grace nel carcere di Kingston, dove era rinchiusa dopo aver trascorso alcuni anni in manicomio. Grace racconta in dettaglio la sua vita: l'immigrazione dall'Irlanda, la morte della madre durante il viaggio, i problemi di alcoolismo del padre, il primo lavoro a tredici anni a servizio e la morte dell'amica Mary. Nei ricordi di Grace non c'è traccia del giorno degli omicidi a causa di una presunta, reale o simulata amnesia.
Il dottor Jordan viene incaricato da un gruppo di sostenitori dell'innocenza di Grace di aiutarla a ricordare. Accetta, convinto di mettere le proprie conoscenze al servizio della verità sul caso e di contribuire al progresso della scienza psicologica. Il dottore non riuscirà ad evitare di essere attratto da Grace, bella, intelligente, furba, dalla personalità complessa e inafferrabile.
La struttura del romanzo è molto particolare: i capitoli narrati da Grace sono in prima persona, mentre la narrazione che riguarda il dottor Jordan avviene in terza persona. Si inframmezzano poi le trascrizioni di varie lettere che i personaggi si scambiano e diverse citazioni da documenti reali dell'epoca.
Un libro stupendo che dipinge il ritratto psicologico di una ragazza vittima del sistema sociale, in quanto povera e in quanto donna. La Atwood denuncia le contraddizioni della società maschilista dell'epoca.
Ho letto il romanzo con il gruppo di lettura online "Immersioni letterarie".
“Dice: E tu lo sai chi era Pandora, Grace? E io dico: Sì,era una greca dei tempi antichi che guardò dentro un vaso dove le avevano detto di non guardare, e ne uscirono un sacco di malattie e guerre e altri mali dell’umanità; l'avevo imparato tanto tempo fa, a casa dell'assessora Parkinson. A Mary Whitney questa storia pareva scema, diceva: Perché mai avevano lasciato quel vaso in giro, se non volevano venisse aperto? Lui è sorpreso che io lo sappia, e dice: Ma sai cosa c’era in fondo al vaso? Sì, signore,dico, c’era la speranza.”
"La mente, pensa, è come una casa; i pensieri che il proprietario non vuole più mostrare agli altri, o quelli che suscitano ricordi dolorosi, vengono gettati in un angolo, in soffitta o in cantina; c'è qualcosa di volontario nel dimenticare, come nel mettere via i mobili rotti.
★★★★★
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🍰 torta Saint Honoré
"Il gambero di fiume" è il primo romanzo pubblicato nel 2000 da Enrico Gasperi, scrittore trentino, giunto alla terza edizione e ambientato alla fine del 1400 in Val Rendena.
Il giovane Simone ritrova nel fiume Sarca il cadavere di un frate. Tra eresia, dolciniani, templari e intrighi c'é da scoprire se il frate ritrovato morto sia stato ucciso o deceduto per cause naturali.
Per Simone iniziano i problemi.
Un amuleto a forma di gambero di fiume sarà la chiave per risolvere il mistero.
Si tratta di un giallo avvincente e misterioso, scritto molto bene, infarcito di nozioni storiche e culturali molto interessanti.
Non mancano i riferimenti agli affreschi del Baschenis e ai luoghi della Val Rendena.
"Le ombre della prima sera creavano disegni spettrali nell'intrico della foresta. Enormi braccia nere e dita lunghe e ossute attraversavano la mulattiera e si avvinghiavano alle figure in movimento."
★★★☆☆
🍾 spumante
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"Le assaggiatrici" è un romanzo di Rosella Postorino, pubblicato nel 2018, ispirato alla vera storia di Margot Wölk, una delle 15 assaggiatrici di Hitler.
La Postorino ha deciso di scrivere un romanzo con un personaggio immaginario (Rosa Sauer) perché non ha mai avuto la possibilità di conoscere la Wölk, deceduta nel 2014, poco prima che riuscisse ad incontrarla.
Il romanzo, vincitore del Premio Campiello 2018, narra le vicende di Rosa e altre nove assaggiatrici di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. Rosa viene reclutata nel '43, appena arrivata da Berlino a casa dei suoceri per sfuggire ai bombardamenti. Il marito sta combattendo sul fronte russo. Rosa e le altre assaggiatrici mangiano i piatti che escono dalle cucine del cuoco di Hitler, per scongiurare avvelenamenti.
Tra le giovani donne s’intrecciano amicizie e rivalità. Rosa instaurerà con il comandante un rapporto molto stretto.
Ho letto molte recensioni negative. Io dissento. Il romanzo mi è piaciuto molto. All'inizio l'ho trovato un po' lento, poi diventa più avvincente. I pensieri, le emozioni di Rosa sono coinvolgenti. Sembra di essere con lei in mensa, sul pulmino con le colleghe, nel fienile...
Io ho apprezzato il modo lieve in cui la Postorino accenna agli orrori del regime nazista. Forse è proprio questa mancanza di crudeltà nelle descrizioni che l'ha fatta criticare negativamente, confondendo la delicatezza con superficialità.
Vale la pena di leggerlo per conoscere la storia delle "assaggiatrici di Hitler" e mettersi nei panni di chi, per sopravvivere, ha dovuto accettare di rischiare la propria vita per tutelare quella del dittatore, seppure con sensi di colpa e vergogna.
"Come si diventa amiche? Ora che ne riconoscevo le espressioni, che addirittura le anticipavo, i volti delle mie compagne mi sembravano diversi da quelli che avevo visto il primo giorno.
Succede a scuola, o sul posto di lavoro, nei luoghi in cui si è obbligati a passare tante ore della propria esistenza. Si diventa amiche nella coercizione."
"Tutto quello che ho imparato, dalla vita, è sopravvivere."
"Sei responsabile del regime che tolleri."
★★★☆☆
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🥃 amaro digestivo
Ho letto il nuovo romanzo di Ilaria Tuti, "Fiore di roccia", uscito da pochissimi giorni. Il cambio di genere dell'autrice dei thriller con protagonista Teresa Battaglia non mi ha delusa.
Ilaria Tuti in questo romanzo storico narra con una scrittura ricercata e poetica una vicenda realmente accaduta attribuendola a un personaggio inventato: Agata, portatrice carnica che durante la prima guerra mondiale saliva con un gruppo di altre donne sul monte Pal fino al fronte, per rifornire i soldati italiani di cibo e munizioni.
Il romanzo è ambientato a Timau, frazione del comune di Paluzza, in provincia di Udine, posta a 830 m di altitudine, un'isola linguistica in cui si parla un particolare dialetto carinziano.
La personalità della protagonista mi ha affascinata. Lei è forte, indipendente, emancipata e coraggiosa, come lo furono tre grandi donne a lei coeve: Frida Kahlo, Gerda Taro e Tina Modotti (a cui l'autrice fa cenno nel romanzo).
Da ragazza ero anch'io idealista e un po' ribelle e certe scelte, che con la maturità possono apparire rischiose, in gioventù mi sarebbero sembrate, come a lei, non avere alternative.
Ho apprezzato molto come Ilaria Tuti abbia saputo trasmetterci, attraverso il comportamento e le riflessioni di Agata, il pensiero che su entrambi i fronti la guerra era vissuta allo stesso modo. In prima linea giovani ragazzi, attesi dalle loro madri, mogli e fidanzate, combattevano più per obbligo che per scelta.
Non dimentichiamo che le popolazioni del Trentino furono sfollate in Boemia e i giovani arruolati nell'esercito degli austroungarici. Tra i "nemici" c'erano anche popolazioni di lingua italiana.
Ilaria Tuti ha saputo con grande maestria passare dallo scrivere thriller avvincenti quanto quelli di Donato Carrisi ad un romanzo storico coinvolgente ed emozionante quanto uno di Isabel Allende.
"Restituisco il binocolo al comandante, anche se è difficile interrompere il contatto visivo con l'altra barriera: non è la parte oscura speculare a questa, non è l'antro che si apre davanti ai giusti. E' solo montagna, sono solo uomini.
Uomini che hanno fame, che hanno paura, che hanno nostalgia di casa, e che devono uccidere, come i nostri."
★★★★☆
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🍷 vino rosso