Non è assolutamente mia intenzione fare polemica sulla questione "orsi in Trentino". Semplicemente la vicenda mi ha fatto tornare in mente un libro che ho acquistato qualche anno fa ai miei figli, da cui è stato tratto anche un film di animazione: "La famosa invasione degli orsi in Sicilia" di Dino Buzzati.
Si tratta di una favola "per tutte le età", per grandi e piccini.
A me Buzzati piace molto. Vi consiglio la lettura del libro o la visione del film.
Votazione: 5 stelle ad entrambi!
“ - Tornate alle montagne-, disse lentamente Leonzio. - Lasciate questa città dove avete trovato la ricchezza, ma non la pace dell'animo. Toglietevi di dosso quei ridicoli vestiti. Buttate via l'oro. Gettate i cannoni, i fucili e tutte le altre diavolerie che gli uomini vi hanno insegnato. Tornate quelli che eravate prima. Come si viveva felici in quelle erme spelonche aperte ai venti, altro che in questi malinconici palazzi pieni di scarafaggi e di polvere! I funghi delle foreste e il miele selvatico vi parranno ancora il cibo più squisito. Oh, bevete ancora l'acqua pura delle sorgenti, non il vino che rovina la salute. Sarà triste staccarvi da tante belle cose, lo so, ma dopo vi sentirete più contenti, e diventerete anche più belli. Siamo ingrassati, amici miei, ecco la verità, abbiamo messo su pancia -.
★★★★★
🥘 ratatouille
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Quella di oggi è una recensione molto particolare che mette a confronto le protagoniste di due serie di gialli: Penelope Spada di Gianrico Carofiglio e Selma Falck di Anne Holt.
Le due protagoniste sono molto simili: entrambe sono accomunate da un evento che ne ha determinato il passaggio da una carriera di grande successo e da una posizione di potere ad una vita professionale e personale di povertà e solitudine.
Entrambe sono state costrette a reinventarsi una vita e hanno saputo risollevarsi dal baratro in cui erano cadute.
Nelle loro vite ci sono uomini occasionali, vizi e incarichi di investigazione non regolari.
Entrambe sono state delle atlete di alto livello (Penelope ex campionessa di salto con l'asta e Selma nella pallamano) e sono, nonostante tutto, delle cinquantenni in perfetta forma fisica.
Selma Falck è un ex avvocato di grido, ha perso tutto: il marito, i figli, il lavoro e il suo vecchio giro d'affari a causa del vizio del gioco. Vive ad Oslo e saprà riscattarsi e raggiungerà nuovamente il successo grazie alla soluzione di casi complicatissimi e ad un uso molto efficace dei social.
Incontriamo Selma in "La pista", "La tormenta" e "Lo sparo".
Penelope Spada è un ex pubblico ministero milanese che ha dovuto lasciare la professione a seguito di un'indagine in cui ha tenuto un comportamento non adatto al suo ruolo. Da allora vive una vita sull'orlo della depressione, quasi alcolizzata e con numerose e sregolate avventure sessuali.
In "Rancore" si chiariranno molti aspetti che in "La disciplina di Penelope" erano stati volutamente non svelati.
Io ho amato moltissimo entrambe le protagoniste di questi due romanzi.
Ho apprezzato di piu la scrittura di Carofiglio rispetto a quella della Holt. L'ex magistrato riesce a trattare e far comprendere cavilli giuridici spiegandoli con chiarezza e semplicità e mai in modo banale.
È curioso che Carofiglio sia un ex magistrato che racconta di una ex magistrata, mentre Anne Holt nella vita sia un'avvocatessa, oltre che politica e giornalista, e la sua Selma sia una ex avvocatessa.
In "Rancore", Penelope Spada indaga sulla morte di un professore universitario ricco e potente morto all'improvviso. Il medico certifica per cause naturali. La figlia però non ci crede, sospetta della giovane e bellissima seconda moglie e si rivolge a Penelope per scoprire la verità.
Nel romanzo "La tormenta" Selma Falck si risveglia nuda, intrappolata in una capanna in fiamme su una montagna ricoperta di neve. Non ha idea di dove si trovi né ricorda come ci sia arrivata. Deve trovare il modo di sopravvivere e poi capire cosa sia successo. Quando Selma inizia a ricordare scopre che quello che sembrava un incidente è invece il primo di una serie di crimini contro il futuro dell'intero paese.
"La solitudine è la peggiore scusa del mondo per non affrontare la vita." ★★★☆☆scopri come valuto i libri
🍞 pane
Caro autore de "Le colpe dei padri", il tuo libro mi ha tenuta incollata alle pagine. Quando ero al lavoro o fuori casa con gli amici mi capitava di scoprirmi a pensare al protagonista. Non vedevo l'ora di tornare a casa e riaprire il libro. Mi hai raccontato la storia di Guido/Ernesto in modo originalissimo. Per Guido ho provato pena, simpatia, antipatia, un misto di sentimenti. E nel raccontarmi la sua vicenda, mi hai coinvolta moltissimo. Ho conosciuto attraverso le tue parole le lotte operaie degli anni '70 a Torino, le vicende della FIAT, le Brigate Rosse. Mi hai raccontato un dramma personale.
A voi cari lettori consiglio di leggere questo romanzo originalissimo di Alessandro Perissinotto, perché sono sicura che vi metterete nei panni di Guido. Vi chiederete come reagireste incontrando casualmente qualcuno che dice di conoscervi, di aver trascorso l'infanzia con voi, vi chiama con un nome diverso dal vostro. Sarete colti dall'incredulità e dalla curiosità di sapere se da qualche parte c'è un vostro sosia o un gemello sconosciuto o se non siete chi pensate di essere.
Guido dapprima rifiuta l'idea di essere una persona diversa da chi ha sempre creduto, poi si insinua in lui il dubbio e infine quel pensiero diventa per lui un'ossessione. La sua vita è stata stravolta da un incontro occasionale, le sue certezze sono crollate. E nel mentre vi state arrovellando il cervello per capire chi sia davvero Guido Marchisio, tornerete indietro nella storia per arrivare ai suoi primi anni di vita che sono gli anni delle lotte operaie e delle Brigate Rosse.
E' questa la colpa più grande di ogni padre, quella di costringere i figli a rendergli conto delle loro azioni. In questo, i padri terrestri sono più esigenti di quelli celesti. [...] Dei padri umani, invece, siamo prigionieri: siamo liberi di compiacerli o di deluderli, ma non di plasmare le loro aspettative nei nostri confronti. Con Guido poi il destino era stato ancora più crudele. Per tutta la vita, lui non aveva fatto altro che assecondare il volere di suo padre, di Vittorio Marchisio: no, un cane in casa no, perchè sporca, no, niente veterinaria, perchè è da falliti, sì, ingegneria sì, la carriera, certo... Lo aveva obbedito senza troppe difficoltà, facendo dell'acquiescenza un abito naturale, appagandosi della gioia di essere a sua volta obbedito e temuto.
★★★★★
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🍾 spumante
Ho letto "Accabadora" di Michela Murgia alcuni anni fa, quando il mio LibriCitando non era ancora nato. Per questo non ne ho mai scritto. È un libro che ho amato molto e che non dimenticherò. Un romanzo che fa riflettere, una storia che insegna, un racconto che svela tradizioni e segreti del popolo sardo.
La notizia di oggi è quella della morte dell'autrice, avvenuta ieri, a causa di una malattia di cui da alcuni mesi tutti eravamo a conoscenza.
Le idee di Michela Murgia potevano non piacere, ma la sua determinazione, la sua combattività e la sua cultura erano apprezzate anche dai suoi "avversari politici".
«Non dire mai: di quest'acqua io non ne bevo»
★★★★★
🍷 vino rosso
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Tutto vero purtroppo nel docu-romanzo di Andrea Tomasi "Le insospettabili che rapirono Salvini" ispirato alla video-inchiesta "Pfas, quando le mamme si incazzano", tranne il rapimento di Matteo Salvini.
Grazie a questo espediente l'autore è riuscito a trovare un modo simpatico per tenere il lettore incollato al libro e trasmettergli una montagna di informazioni.
Sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono state scoperte molti anni fa in Veneto in una falda acquifera grande come il Lago di Garda. A causare l'inquinamento è stata un'azienda che produceva materiale impermeabilizzante.
Confesso che non conoscevo questa bruttissima vicenda di inquinamento ambientale.
Le protagoniste del romanzo sono quattro simpaticissime donne che attraverso un’azione eclatante vogliono imporre all’attenzione della politica e dell’opinione pubblica il dramma di chi vive in un territorio contaminato.
Salvini è l’ostaggio ideale per attirare l'attenzione sul tema. Viene tenuto prigioniero in un vecchio camper e portato in giro per l'Italia.
Comicità e tragedia convivono benissimo in questo romanzo. La comicità non infastidisce, anzi, permette al lettore di apprendere fatti e vicende da "film dell'orrore" senza deprimersi.
E non è facile non inorridire davanti all'indifferenza di chi sapeva e non ha fatto nulla.
Il libro è assolutamente da leggere. Complimenti all'autore! La lettura è svago, ma quando riesce a trasmettere informazioni importanti e a smuovere le coscienze è molto di più.
Ho letto "Le insospettabili che rapirono Salvini" mentre ero al mare, all'Isola d'Elba. Mi sono sentita "ostaggio" del libro. Ho saltato bagni per restare con gli occhi incollati al mio e-reader.
Consiglio anche la visione del documentario di Andrea Tomasi "Pfas, quando le mamme si incazzano"
Andrea Tomasi, giornalista e documentarista, si occupa di ambiente, salute e incazzature varie. È autore di libri e docufilm.
Il mio amore per la letteratura ultimamente è alimentato da nuove forme di "lettura".
Dopo aver scoperto gli audiolibri e avere quindi apprezzato le qualità di "leggere con le orecchie", mi sono avvicinata a tipologie ancora più nuove: i podcast letterari e le fiction sonore.
Ho adorato "La disciplina di Penelope", serie podcast ispirata all'omonimo romanzo di Carofiglio e prodotta da Chora Media per Rai Radio1.
Dopo aver letto il romanzo l'anno scorso ed averlo apprezzato molto - potete leggere qui la mia recensione - ho recentemente ascoltato la trasposizione del romanzo nel moderno "radiodramma". Un genere mai realizzato prima in Italia con numerosi attori, registrazioni on field con tecnologie di registrazione binaurali. La fiction va ascoltata con le cuffie per poter godere di un'esperienza di ascolto totalmente immersiva.
Il risultato è sorprendente.
★★★★★
🐣 uovo di Pasqua
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