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Ho assistito alla presentazione del libro autobiografico "Flash" di Marcell Jacobs, campione olimpico nel 2021 a Tokyo nei 100 metri, al Salone del libro di Torino 2022. Solitamente chi scrive un'autobiografia da giovane, nel pieno della carriera, mi infastidisce, perché tendo a catalogare la pubblicazione dell'opera come un puro sfruttamento commerciale di un'impresa. La presentazione di Marcell Jacobs mi è piaciuta. Mi è parso umile, simpatico, intelligente e maturo. Un bel personaggio con un passato da raccontare, seppure molto giovane. Una volta tornata a casa, ho messo da parte i miei pregiudizi verso le biografie degli atleti in attività ed ho letto "Flash". In realtà non è una biografia, è il racconto della finale olimpica e di ciò che ha permesso a Marcell di trionfare. Il suo passato, le sue sconfitte e la sua forza di volontà e la capacità di affrontare i dolori  e gli insuccessi sono alla base del risultato ottenuto.  Una vittoria che è il punto di partenza di una vita ancora tutta da vivere, nonostante 3 figli e una finale olimpica già vinta. Cresciuto con i miti di Carl Lewis, Andrew Howe e Usain Bolt, lancia un messaggio ai giovani: se avete un sogno cercate di realizzarlo, con impegno, sacrifici e senza perdere di vista la meta. Racconta di trascorrere lunghi periodi lontano da casa, di sottoporsi a molti sacrifici, ma di restare sempre concentrato sull'obiettivo. Mi è piaciuto molto il suo discorso a Torino circa la perfezione che va perseguita sempre, anche se è praticamente impossibile raggiungerla, ma ci si può avvicinare. Marcell attribuisce il merito del suo successo sportivo allo staff di allenatori, fisioterapisti, mental coach che lo seguono, mentre la colpa quando le cose vanno male è solo sua. Nel libro Marcell Jacobs si mette a nudo raccontando dei suoi blocchi psicologici e del timore reverenziale che nutriva verso Filippo Tortu e del peso delle aspettative altrui. Che brutta cosa i timori reverenziali e le aspettative altrui... Bloccavano anche me da giovane. Non ho avuto, come lui, un mental coach che mi ha aiutata, ci sono riuscita da sola a sbloccarmi, ma dopo anni in cui mi presentavo in pista da favorita e nelle gare più importanti c'era sempre qualcuna che mi batteva ...le altoatesine in particolare. Avevo timore reverenziale verso le altoatesine. Lo sapevo. Lo avevo capito. Riuscivano sempre a rovinarmi la festa. La svolta in un campionato regionale assoluto sugli 800m a Rovereto in una caldissima serata estiva. Ai 200m dalla fine ero seconda. La prima, altoatesina, cambia marcia e mette tra me e lei qualche bel metro di distacco. A bordo pista il mio amico Mariano mi urla di cambiare ritmo, che posso riprenderla. Scarica di adrenalina, inizio la progressione,  la avvicino sempre più,  mi convinco di potercela fare, la supero sull'arrivo.  La vittoria mi sarà assegnata al fotofinish. Ho vinto tante altre gare, ho fatto risultati cronometrici migliori , ma quella resta la mia gara più importante, quella che mi ha dato più fiducia nelle mie capacità. "Flash" mi è piaciuto, perché anche se non siamo campioni olimpici, possiamo identificarci nei pensieri e nelle difficoltà di Jacobs. Ai giovani atleti la lettura potrebbe addirittura essere utile per riconoscere, affrontare e superare problematiche loro. Complimenti a Marco Ventura che ha supportato Marcell Jacobs nella stesura dei testi. "Se non sai chi sei per davvero, se non capisci le sofferenze o le mancanze che hai avuto, se non conosci il tuo valore come essere umano, è matematicamente impossibile che tu riesca a mettere in pista tutto quello che serve per distruggere i tuoi muri." ★★★★☆ 🍾 spumante scopri come valuto i libri foto Salone del libro di Torino
"Il primo luglio del 2015, l’American Ballet Theatre di New York promuove Misty Copeland nel ruolo di principal dancer: è la prima volta nei 75 anni di storia della più importante compagnia di balletto USA che un’afroamericana arriva così in alto. Da quel giorno il mondo della danza classica americana cambia per sempre, diventando meno elitario e più inclusivo. Tutto grazie al talento, allo spirito di sacrificio e alla resilienza di Misty Copeland. Nel libro l’autrice ripercorre le tappe più importanti della vita della ballerina: i racconti sono arricchiti da interviste esclusive ad amici e colleghi di Misty Copeland: l’étoile Roberto Bolle, il fotografo e regista Fabrizio Ferri, la promessa della danza Virginia Lensi e Lauren Anderson, una delle prime ballerine nere di successo e grande mentore di Misty." Grazie alla bravura dell'autrice, la giornalista Cristina Sarto, "Misty Copeland" è un libro che una volta aperto si fatica a chiudere.  Avvincente come un thriller, ti tiene incollato alle pagine con la voglia di continuare a leggere e allo stesso tempo la speranza che duri il più possibile. Quella narrata è la vita di una ragazzina afroamericana, Misty Copeland, di famiglia molto povera, che a tredici anni comincia a danzare, scoprendo di avere un talento eccezionale.  All'inizio gli ostacoli alla realizzazione del suo sogno di diventare ballerina professionista sono determinati dalla famiglia povera da cui proviene e dalle conseguenti difficoltà ad allenarsi ed acquisire una adeguata cultura coreutica (attività molto costose). In seguito la progressione della sua carriera sarà rallentata dal colore della sua pelle e dalle caratteristiche del suo corpo (muscoloso e prosperoso) che non rispecchiava gli standard richiesti. Grazie alla sua tenacia e determinazione, Misty diventerà una ballerina di successo, molto conosciuta e attivista per far riconoscere nel mondo della danza il diritto al proprio corpo senza imposizioni di colore della pelle o di taglie predefinite. "Sarò chi voglio essere" è il motto di Misty  che tutti dovremmo cercare di fare nostro. Ringrazio Lorenzo Battaglia, l'editore di "Misty Copeland", per avermi suggerito di leggere questa appassionante biografia e avermi inviato una copia del libro. Suggerisco la lettura a tutti (maschi e femmine, adulti e ragazzi), ma in particolare a mia nipote Jasmine, bellissima "ballerina moderna" con un passato da "ballerina classica", che come Misty ha sangue misto (italiano e sudamericano), la pelle color caffelatte, un corpo muscoloso, un bosco di capelli ricci e tanto talento per la danza. "Misty Copeland sa bene che se la sua carriera di ballerina è un impegno a termine, dettato dai limiti dell'età, quello di attivista per i diritti degli afroamericani sarà per sempre". L'autrice, Cristina Sarto, è una giornalista italiana. Ha vissuto per 12 anni a New York  e ha collaborato per Donna Moderna, Io Donna, Style Magazine,  Grazia, Flair, Glamour. Oggi si occupa anche di comunicazione e produzioni video. ★★★★★ 🐣 uovo di Pasqua scopri come valuto i libri

Clip della partecipazione di Misty Copeland nel film Disney "Lo schiaccianoci e i quattro regni"

Da un'idea di Misty Copelan nata durante il lockdown viene realizzato il video "Swans for Relief" con finalità di raccolta fondi a favore di chi è in difficoltà

Misty Copeland


Cristina Sarto
Moltissimi trentini non conoscono la protagonista, tranne forse gli appassionati di tennis ai tempi di Lea Pericoli o gli alpinisti che hanno frequentato il Gran Sasso o le Dolomiti negli anni '60. Tuttavia "LA LIBERTÀ È TUTTO - Chiaretta Ramorino, tante vite in una" è un libro che vale la pena di leggere. Autrice è Francesca Colesanti, nata a Firenze, vive a Roma, giornalista, traduttrice, ex istruttrice del CAI, amica della Ramorino. Nella prefazione di Carlo Alberto Pinelli (regista, alpinista, ambientalista) scopriamo che Maria Chiara Ramorino - che ha novant'anni, è nata a Torino e vive a Roma - è stata una campionessa di tennis di livello nazionale, primatista regionale nel mezzofondo, stella del basket, alpinista, istruttrice di arrampicata, sciatrice da competizione, campionessa di orienteering e scienziata. Laureata in fisica, ha lavorato per molti anni al Comitato nazionale per l'energia Nucleare (ora Enea) ed è stata per 14 anni nel team di ricerca italiano in Antartide. Un ghiacciaio porta il suo nome in suo onore. Andata in pensione a 67 anni, per 20 anni ha continuato a collaborare recandosi due volte a settimana al Centro ricerche Casaccia. "La libertà è tutto" è una sorta di biografia ricostruita attraverso interviste alla protagonista, lettura degli appunti delle sue vecchie agendine e testimonianze di colleghi, amici e avversari sportivi (Lea Pericoli, Reinhold Messner ... ). Partendo da questo collage di informazioni, la giornalista, nel suo racconto, ci trasmette perfettamente l'idea di chi era e chi è la Ramorino: una donna forte e determinata, che ha inseguito e raggiunto i suoi sogni. Ha avuto anche dolori e affrontato difficoltà, ma il bilancio della sua vita è nettamente in positivo. Maria Chiara ha messo la libertà davanti a tutto. Una storia interessante,  una vita da prendere ad esempio. Il suo amore per lo sport all'aria aperta non può che essere da me condiviso. E i suoi successi un po' invidiati (in senso buono). Un unico difetto: non ama leggere. "L'unica cosa che ho sempre desiderato è stato poter fare quello che volevo: in una parola libertà. Con mia grande fortuna, l'ho realizzata." ★★★☆☆ 🍞 pane scopri come valuto i libri
"LA LIBERTÀ È TUTTO - Chiaretta Ramorino, tante vite in una" di Francesca Colesanti, Edizioni del Gran Sasso, ha vinto il Premio Speciale Dolomiti UNESCO 2021 di Pordenonelegge.
Chi di voi mi legge da un po' di tempo, sa che nei miei consigli di lettura non rivelo mai troppo della trama del romanzo. Anche in questa occasione non mi dilungherò. Ne "Il gatto di Depero" di Milka Gozzer la vita del pittore futurista trentino Fortunato Depero ci viene raccontata da un falegname morto: Mario Nicoluzzi, in vita esperto nella lavorazione del legno con il tornio, suonatore di basso, maratoneta, amante delle frasi palindrome. A Milka Gozzer non piace categorizzare i suoi romanzi e "Il gatto di Depero" infatti è un mix di generi: un po' storia vera, un po' invenzione e un "giallo" da risolvere. Fin da subito si intuisce che un malinteso legato "al gatto di Depero" ha rovinato il rapporto di amicizia tra il famoso pittore futurista e l'abile falegname roveretano. Nel raccontare l'origine e l'evoluzione di questo malinteso, l'autrice ripercorre la storia del Trentino dalla prima guerra mondiale agli anni Sessanta e l'intera vita dell'artista. Questo romanzo ha il grande pregio di farci conoscere Fortunato Depero e ci aiuta a comprendere le sue scelte, molto criticate per la sua presunta vicinanza al fascismo. Milka Gozzer ha una scrittura estremamente avvincente e coinvolgente. Se iniziate un suo romanzo, mettete subito in conto che non riuscirete tanto facilmente ad interromperlo per fare altro. Sa coinvolgere a tal punto che tutto il resto passa in secondo piano. "Può sembrare strano, ma quando sei morto non nutri rancore. I fatti belli e brutti ti appaiono come sulle pagine di un romanzo. Spesso mi sorprendo di aver vissuto quello che ho vissuto senza che io lo avessi cercato, a differenza di Fortunato che invece si dannava come un ossesso. Un fuoco aveva dentro, avrebbe potuto incendiare la mia bottega e tutto il legname ammonticchiato, se solo avesse voluto. Adesso che sono morto vedo chiaramente la natura di quel fuoco e penso ancora a quel dannato gatto. Sì, un gatto di legno. Rifletto spesso su quante possibilità ci fossero. Passo il mio tempo a formulare ipotesi, così, per non annoiarmi. Con il senno di poi è pieno il cimitero, diceva mio padre. Appunto." Qui potete leggere l'intervista a Milka Gozzer. ★★★★☆ scopri come valuto i libri 🍞 pane È in corso al Mart di Rovereto la mostra "Depero New Depero", una grande esposizione dedicata a Fortunato Depero che esplora la modernità delle sue sperimentazioni e l'influenza delle sue ricerche negli ambiti dell'arte, della moda, del design e del fumetto dagli anni Settanta ad oggi. Esposti circa 500 lavori tra opere, disegni, mobili, oggetti, manifesti, fotografie, libri e riviste; una decina di video e film realizzati negli ultimi venti anni; fumetti e oggetti di design, oltre ai famosi bozzetti pubblicitari Campari.
Ilide Carmignani, traduttrice di tutti i romanzi e racconti pubblicati in Italia da Luis Sepulveda, legata all'autore da sincera amicizia, quando lo scrittore viene a mancare nel 2020 per Covid, non ci pensa due volte e contatta la moglie dell'autore cileno. Luis ha avuto una vita piena e coraggiosa, ma per modestia non ha mai voluto raccontarsi. Chiede alla moglie di poterlo fare per lui. La compagna ne è entusiasta, così Ilide Carmignani ne scrive la vita utilizzando uno stile a Sepulveda molto caro, quello del racconto in forma di favola. E così incontriamo Luis, detto Lucho, in una biblioteca di Amburgo molto particolare, di cui custode è il gatto Diderot, amico di quello di Sepulveda, Zorba. In quella magica biblioteca in cui si va per consultare libri, ma anche per scrivere il racconto del giorno più felice della propria vita e lasciarlo in un cassetto di un armadio speciale, Luis inizia a scrivere della propria vita, perché un solo giorno è troppo poco per metterlo in quel cassetto. Nelle pagine troverete il racconto della sua nascita, dell'incontro con la moglie, delle sue lotte in Sud America, dei 1000 giorni a fianco del presidente Salvador Allende, dell'esilio dal Cile, del suo ruolo nelle lotte a difesa dell'ambiente e tanto altro. Una biografia adatta a tutti, grandi e piccini, arricchita da una poesia e dalla post fazione della moglie di Sepulveda, la poetessa Carmen Yanez, detta Pelusa. Prosa molto particolare, con più piani di scrittura: la fiaba che si intreccia con il racconto "autobiografico" di Lucho. Ilide Carmignani è la traduttrice di Jorge Luis Borges, Luis Cernuda, Carlos Fuentes, Almudena Grandes, Gabriel García Márquez, Mayra Montero, Pablo Neruda, Octavio Paz, Arturo Pérez-Reverte, Luis Sepúlveda e Roberto Bolaño. "Attraverso il genere della favola, creando personaggi ispirati dalla grandissima intesa che aveva con la natura e gli animali, Lucho ha esaltato i valori di cui era fatto per passare all'umanità i concetti etici della diversità, dell'uguaglianza, del rispetto dell'altro e della solidarietà." ★★★★☆ scopri come valuto i libri 🍞 pane
Ho chiuso gennaio in bellezza con la lettura della splendida "Autobiografia di Petra Delicado" che descrive una donna dura e dolce al tempo stesso, dalla personalità complessa. Anche il nome scelto per la sua eroina dall'autrice, Alicia Gimenez-Bartlett, sta ad indicare questa ambivalenza. Chi è Petra Delicado? Senza svelare troppo, per chi non la conoscesse già, Petra è un'ispettrice di polizia, al terzo matrimonio, con un passato da avvocatessa e approdata in Polizia non più giovanissima. Assegnata alla sezione omicidi, svolge le sue indagini con il vice ispettore Fermin Garzon, con cui forma una coppia davvero ben assortita. Io ho amato Petra Delicado fin dal primo romanzo con lei protagonista e ho letto tutti gli episodi e racconti gialli in cui compare. Non so se Alicia Gimenez-Bartlett ci regalerà ancora appassionate indagini con Petra e Fermin. Lo spero. Forse scriverà il romanzo che risolve il caso a cui accenna al termine della biografia. Se non sarà così, avrà chiuso la serie con una bellissima introspezione nella vita della protagonista, e forse a qualcuno verrà la voglia di rileggere le sue avventure. A me è venuta. Chissà, forse Alicia in futuro scriverà anche l'autobiografia di Fermin Garzon. Non sarebbe una brutta idea. CURIOSITA': Nel 1999, in Spagna, dai gialli in cui è protagonista Petra Delicado è stata tratta una serie televisiva, mai tradotta in italiano. Nel 2020 è andata in onda su Sky una miniserie con Paola Cortellesi nei panni dell'ispettrice, ma ambientata a Genova e con protagonisti italiani. Su questa fiction non posso esprimere un parere. Non l'ho guardata, convinta che una trasposizione così alterata (ambientata a Genova, anzichè a Barcellona e con protagonisti italiani anzichè spagnoli) mi avrebbe delusa. "Sono orgogliosa della mia carriera finora? Non lo so, può darsi. Ma, con soddisfazione o meno, sono diventata una vera poliziotta. Dove non c'era una vocazione chiara ora c'è una convinta paladina della legge. Non voglio fare altri bilanci." "Dopo anni di reciproca compagnia, Garzon per me è l'amicizia allo stato puro." ★★★★☆ scopri come valuto i libri 🍷 vino rosso


Un racconto come un fiume in piena di pensieri, aneddoti, emozioni. La biografia di una bambina (l'autrice), figlia di due sordi passionali e litigiosi, nata in America e immigrata in Italia, paese d'origine della sua famiglia e poi nuovamente emigrata. Lei poi diventa una ragazza giramondo, fino a quando si stabilisce a Londra. Ovunque è straniera. In realtà tutto ruota attorno alla figura della madre. Lei è la vera protagonista. Il libro narra di rapporti di amicizia e parentela tra disabili e normodotati, di emigrazione e immigrazione, di disagio e normalità, soprattutto analizza il particolare rapporto madre-figlia, l'equilibrio che si è creato. Scritto bene, in uno stile molto particolare, anche se non coinvolgente, a volte noioso. Mi sono sentita sempre in attesa di qualcosa di sensazionale che doveva accadere e alla fine non è accaduto. Non sono entrata in empatia con la protagonista. Tuttavia mi ha trasmesso molte sensazioni che piano piano sono affiorate, anche a distanza di giorni dalla fine della lettura. Questa recensione è stata pubblicata sul blog letterario di Robinson della Repubblica. "La storia di una famiglia somiglia più a una cartina topografica che a un romanzo, e una biografia è la somma di tutte le ere geologiche che hai attraversato." "Quando mi chiedono chi mi ha insegnato a esprimermi, tra nonni immigrati che usavano una lingua tutta rotta e genitori che non sapevano correggere i miei errori di pronuncia, mi rendo conto che la prima lingua che ho parlato è stata quella della prima persona che ho amato: l'italiano di un ragazzino di sei anni più grande di me, melodico e privo di intoppi, difeso con ostinazione quando nessuno attorno a noi lo parlava senza un'inflessione pesante, in una regione in cui l'uso del dialetto coincideva con la cittadinanza. La lingua di un adolescente mutuata dai film doppiati in italiano, ancora fresca, ingenua e dolce, la voce di mio fratello che a tratti è ancora la mia." ★★★☆☆ 🍞 pane scopri come valuto i libri

Questo libro me lo sono gustato. Non avevo la possibilità di leggere molte ore ogni giorno in questo periodo e quindi l'ho letto con calma e l'ho trovato davvero molto bello. Mi piacciono le biografie. Danno l'opportunità di conoscere più intimamente personaggi famosi, di comprendere meglio i loro atteggiamenti e le loro scelte. Lynn Hill l'ho vista più volte scalare a Rock Master ad Arco. Lo vinse cinque volte. È stata una splendida atleta, campionessa del mondo. Indipendente e determinata, con una personalità forte, fin da piccola. Lynn nasce a Detroit nel 1961. Quinta di sette fratelli. Ha origini europee. Il bisnonno era italiano. Si chiamava Fucentese, ma cambiò il suo cognome in Hill, la bisnonna era tedesca e la nonna scozzese. Ha sempre praticato sport ad ottimi livelli, fin da bambina, passando dal nuoto, alla ginnastica artistica, e infine all'arrampicata. Mentre frequentava l'università di Santa Monica si allenava con la squadra di atletica e corse anche i 1500 e i 3000m. Le sue doti erano notevoli, Molto minuta e leggera: 1m57 per 45 kg, con dita piccolissime che si infilavano in ogni fessura. Le insegnò ad arrampicare il fidanzato della sorella che morì alcuni anni dopo in una spedizione sull'Aconcagua. Da giovanissima trascorse mesi nello Yosemite ad arrampicare, vivendo con pochi dollari in tasca, quasi come una barbona e allenandosi con i più forti arrampicatori del momento. Innumerevoli le avventure, i racconti e gli aneddoti svelati in questa bellissima biografia che inizia con il racconto della terribile caduta avvenuta in Francia in allenamento a causa di una assurda distrazione e da cui uscì miracolosamente solo con molte botte e qualche lesione. Un cespuglio attutì la caduta e le salvò la vita. A Las Vegas, dove visse per un po' col fidanzato, arrampicava sulle Red Rocks, ma faceva la fame. A Santa Monica fu coinvolta in alcune trasmissioni televisive. Per guadagnare qualche soldo si prestava ad imprese acrobatiche e tentativi di record. Finché non si rese conto che non era il caso di rischiare la vita per due soldi. Successivamente si trasferì in Francia, dove si guadagnò da vivere gareggiando. Nel 1992, dopo aver vinto il suo quinto Rock Master, lasciò l'agonismo e tornò a vivere in America. Lynn, nel libro, ci parla anche di Arco, delle sue vittorie al Rock Master, dell'albergo Cattoi in cui soggiornava e della signora Marisa, la proprietaria. Il libro, pubblicato nel 2002 e ormai quasi introvabile, è scritto in realtà da Greg Child, arrampicatore e scrittore e tradotto in italiano da Giulia Baciocco. "Essendo la mia ultima partecipazione all'appuntamento annuale di Arco, ero motivata a dare veramente il meglio di me stessa. Arco rappresentava per me la Wimbledon dell'arrampicata sportiva. Ogni anno migliaia di vivaci spettatori si radunavano per vedere in azione i migliori scalatori del mondo. Quando arrivai in cima alla via della finale, segnando la mia quinta vittoria nel Rock Master, provai l'appagante sensazione di aver portato a termine qualcosa." "Ad Arco ci sistemammo all'Albergo Cattoi, una caratteristica locanda a conduzione familiare dove gustammo un pasto delizioso servitoci da Marisa e dalla mamma, le quali, visto che nessuno tra noi parlava una lingua comune, si facevano capire ricorrendo a parole straniere e gesti amichevoli." "Ho anche vissuto in Italia per qualche tempo, dove ho arrampicato sulle splendide Dolomiti e in altre zone famose." ★★★★☆ scopri come valuto i libri 🐣 uovo di Pasqua

"Non Stop" di Vasco Rossi e Michele Monina è una specie di diario, in più puntate, da dopo il grande concerto di Modena Park, alle fasi della preparazione del Vasco Non Stop Live. Un concentrato fedele del pensiero di Vasco, quasi la sbobinatura di un'intervista: i suoi pensieri liberi, l'analisi del suo passato, i momenti bui, la depressione, l'evoluzione come persona, il modo di lavorare e preparare i tour. Si alternano i racconti di Vasco dal linguaggio semplice e diretto alle considerazioni e ragionamenti del co-autore che cerca di tirare le fila del discorso. Un instant book che potrà essere apprezzato dai tanti fan. Un genere di scrittura che personalmente non amo. Preferisco le biografie scorrevoli, quasi romanzate. Un libro che non avrei mai letto fino in fondo se non mi fossi presa l'impegno di recensirlo per Robinson. Vasco avrebbe potuto trovarsi un ghostwriter migliore. Recentemente ho letto un commento su questo libro con cui concordo pienamente: "Ma gli editori li leggono i libri prima di pubblicarli?" Bocciato. "Negli ultimi tempi mi guardo intorno e vedo la disperazione della gente. Ecco, io voglio fare qualcosa contro questa disperazione, e la sola cosa che posso fare, che possiamo fare insieme, è cantare, suonare, stare bene." ☆☆☆☆☆ 🍕 pizza scopri come valuto i libri
"Me" è una biografia lunga, molto dettagliata e intima, narrata in prima persona. Un buon libro scritto molto bene da Elton John con l'aiuto del giornalista Alexis Petridis. Elton non si nasconde, mette a nudo le sue debolezze e insicurezze, gli errori commessi e con uno scavo psicologico ne ricerca le cause. Racconta, senza reticenze, i problemi di dipendenza da droga e alcool, lo shopping compulsivo, la bulimia, l'omosessualità, le difficoltà a mantenere una relazione stabile, l'impegno nella lotta contro l'AIDS e i lutti subiti. La narrazione parte dall'infanzia tra i litigi dei genitori, le lezioni di musica, il talento prodigioso. Prosegue con l'esposizione dettagliata dei tentativi di affermarsi in campo musicale, le difficoltà, i rifiuti, la scoperta dell'omosessualità e infine il successo e l'infelicità, gli abiti eccentrici, gli spettacoli bizzarri, la cocaina, i tentativi di suicidio, l'impegno nella lotta contro l' AIDS, l'acquisto del Watford calcio, l'amicizia con Freddie Mercury e John Lennon, le vacanze con Rod Stewart, il matrimonio etero con Renate, le dipendenze e la disintossicazione, le sfuriate. E finalmente l'accettazione di sé, un nuovo amore, una vita più "normale" nonostante il successo. I dolori tuttavia non cessano: viene assassinato l'amico Gianni Versace, muore la principessa Diana, si ammala di cancro, il suo cuore cede. Elton decide di ridurre gli impegni per dedicarsi ai due figli piccoli e alla famiglia e organizza il tour mondiale di addio partito nel 2018 e destinato a concludersi (pandemia permettendo) quest'anno. Una vita solo apparentemente da sogno la sua. Come accade spesso, ricchezza e successo non sempre sono sinonimi di felicità, ma Elton ci dice che "vivo e ho vissuto una vita straordinaria, e onestamente non la cambierei, nemmeno le parti di cui mi pento, perché sono felicissimo di com'è oggi." La biografia è lunghissima e dettagliatissima, voluta da Elton a coronamento della sua carriera. Ne saranno felici i numerosissimi fan. Dal libro è tratto il musical Rocketman, più leggero e divertente del libro, adatto anche a chi, per questioni anagrafiche, non conosce Elton John. "Se vi piace vivere in un mondo di sconforto, deliri e stronzate ininterrotte, la cocaina è quello che fa per voi". "Il Watford mi regalava una felicità che coi soldi non avrei mai potuto comprarmi." 
★★★☆☆ 
🍞 pane

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"Svegliami a mezzanotte" è l'autobiografia di Fuani Marino, una donna che in preda alla depressione ha tentato il suicidio.

Fuani, studi classici, laurea in psicologia, master in comunicazione, giornalista, scrive benissimo e senza tanti giri di parole e con grande coraggio racconta il suo gesto e analizza le motivazioni che l'hanno spinta, madre di una bimba di quattro mesi, a buttarsi dal quarto piano per porre fine alla sua vita.

Un libro importante e bellissimo che tratta temi difficili: la depressione, il disturbo bipolare e il suicidio.

Fuani ora sta meglio e attraverso il suo libro condivide con noi le riflessioni e l'analisi da lei compiute per comprendere il suo gesto. Lo fa raccontandoci la sua vita dall'infanzia ad oggi e citando pensieri altrui, di chi come lei ha avuto a che fare con il male oscuro.

Ricordo la paura che avevo dopo il parto di cadere in depressione e mi chiedevo se fosse successo se me ne sarei resa conto e avrei saputo chiedere aiuto. Io sono stata fortunata o forse non ero predisposta, ma serve attenzione ai segnali che le mamme inviano.
Fuani probabilmente segnali di disagio ne aveva inviati fin dall'infanzia, ma non sono stati colti. D'altronde non è facile.

"E poi sono caduta, ma non sono morta."

★★★★☆
🍋 limone

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Paola Capriolo, autrice di "Marie e il signor Mahler", intreccia con maestria realtà e finzione, inserendo nei dialoghi pensieri e riflessioni tratti da scritti di Gustav Mahler o riportati da conversazioni realmente accadute. Il romanzo rivela inoltre una approfondita conoscenza della musica e della biografia del compositore.

Realtà:
Gustav Mahler nacque nel 1860 e trascorse l'infanzia nelle regioni della Boemia e Moravia, nell'allora impero austro ungarico, in una famiglia ebrea poverissima e numerosa. Molti fratelli morirono in età infantile di malattia. Grazie alle sue notevoli doti in ambito musicale fu ammesso al conservatorio. Diventò compositore e direttore d'orchestra a Vienna. Sposò una bellissima donna, molto più giovane di lui. La loro primogenita Marie morì dopo aver contratto la difterite. Emigrò in America e trascorse le sue ultime tre estati a Toblach (Dobbiaco). Di giorno si rinchiudeva in una baita nel bosco a comporre. Lì scrisse la sua nona sinfonia, il canto della terra e parte della decima sinfonia (rimasta incompiuta). Malato di cuore morì a Vienna nel 1911.

Fantasia:
a Dobbiaco dove è ospite della famiglia Egger, Mahler conosce Marie, nipote quattordicenne degli ospitanti, e tra loro nasce un rapporto di intensa amicizia e affetto.

Molto bella e commovente la storia della giovane Marie che grazie a Mahler si renderà conto di non essere obbligata ad accettare il destino per lei scelto dagli zii, secondo le tradizioni del luogo e scoprirà che esiste un mondo diverso, più libero, anche se magari meno bello, fuori Dobbiaco. 
Attraverso gli occhi di Marie, la Capriolo ci aiuta a capire la personalità complessa di Mahler.

Leggere romanzi biografici è un grande stimolo per me ad approfondire la conoscenza del personaggio. Prima d'ora non avevo mai riflettuto sul significato delle opere del compositore. Il canto della terra, la Nona Sinfonia e i frammenti della Decima, scritti a Dobbiaco, nascono da una profonda meditazione di Mahler sulla vita, consapevole che per lui la morte è imminente. 
Per comprendere un'opera che sia letteraria, musicale o artistica è importantissimo conoscere la vita dell'autore. 

Questo romanzo mi ha scatenato molta curiosità anche nei confronti della moglie Alma, musicista e compositrice, figlia del pittore Schindler, amica e modella di Gustav Klimt. Nel libro viene descritta come una giovane capricciosa e viziata, insofferente nei confronti della vita solitaria imposta dal marito. Sicuramente per lei non fu una convivenza facile, col matrimonio rinunciò a comporre musica e alla vivace vita mondana a cui era abituata. 




Curiosità: la casetta nel bosco in cui Mahler componeva esiste ancora ed è visitabile. Si trova all'interno del Parco zoologico di Dobbiaco. 



"L'infanzia, anche quando nella realtà è stata un inferno, nel ricordo riesce sempre a mascherarsi da paradiso perduto, e tutti noi, per quanto disillusi, non facciamo altro che sognarne il ritorno." 



"Non c'è modo di sfuggire alle proprie origini; e te lo dice un uomo che non ha patria. Uno che è tre volte straniero: come boemo in Austria, come austriaco in America, come ebreo in tutto il mondo." 

★★★★☆

🍷 vino rosso

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De “La ragazza con la Leica” di Helena Janeczek , vincitrice del premio strega 2018, avevo molto sentito parlare, sia in positivo che in negativo. Non conoscevo Gerda Taro, la protagonista del libro, fotografa tedesca, nota per i suoi reportage di guerra, compagna di Robert Capa, deceduta giovanissima travolta da un carro armato. Scoprirla in questa biografia romanzata che la descrive attraverso la narrazione delle persone a lei vicine (l’amica del cuore e due suoi ex amanti) facendomela amare, è stato arricchente. Come mi era capitato leggendo la biografia di Frida Kahlo, sono rimasta affascinata dalla sua personalità forte, rivoluzionaria, indipendente. Entrambe furono donne emancipate che vissero le loro brevissime vite anticipando l'evoluzione del ruolo della donna nella società di almeno 100 anni. Devo però ammettere che il romanzo non è stato di facile lettura, nonostante sia scritto molto bene e l’interesse per la vita della protagonista che mi ha suscitato.

Curiosità - Al festival della letteratura di Riva del Garda (settembre 2019) ho ascoltato di persona l’autrice. Ha parlato della sua vita e di quella dei suoi genitori (ebrei, sopravvissuti ai campi di concentramento). Sentirla parlare è stato come leggere un romanzo...

“Così, osservandola, Ruth aveva avuto un'intuizione: guardala, aveva pensato, questa piccola donna che attrae tutti gli sguardi, questa incarnazione di eleganza, femminilità, coquetterie, di cui nessuno sospetterebbe mai che ragiona, sente e agisce come un uomo.”


Chi è Gerda Taro, la ragazza con la Leica


★★★☆☆

🥃 amaro digestivo
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Chi sono

Mi chiamo Cristiana Bresciani, sono una mamma lavoratrice, sportiva e mangiatrice di libri. Vivo in Trentino, sul Lago di Garda. Amo viaggiare con la testa tra nuvole di libri e nel mondo con i piedi agganciati ai pedali di una bicicletta.

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Al termine di ogni mia recensione troverete un numero di stelline che corrispondono ad un mio giudizio complessivo sul libro e uno o più simboli di cibo che evocano le emozioni suscitatemi.

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