Andrea Camilleri racconta la sua vita e le vicende italiane dall'epoca fascista ai nostri giorni attraverso una lunga lettera alla pronipotina Matilda con la consapevolezza dell'impossibilità di vederla crescere.
"Mi considero più che uno scrittore un cantastorie, cioè uno che esaurisce nel piacere della narrazione ogni sua possibilità di espressione."
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Dopo tante recensioni positive, eccone una negativa!
Andrea Camilleri, di cui ho letto e apprezzato decine di racconti e romanzi con protagonista Montalbano, è stato capace di deludermi con “Km 123”. Si tratta di un racconto giallo scritto in lingua italiana, uscito recentemente e che si legge in un paio d’ore. L'ho trovato banale e scontato per quanto riguarda la vicenda narrata. Mi aspettavo almeno un finale sorprendente, come accade nei romanzi con protagonista Montalbano nei quali pensi di aver capito tutto e alla fine arriva il colpo di scena, invece il colpevole si intuisce molto presto.
Riconosco l’originalità di aver narrato la storia esclusivamente attraverso dialoghi, sms e mail.
Mi è mancata la sua lingua inventata, quel misto di italiano e siciliano che lo caratterizza.
Mi è mancata la sua lingua inventata, quel misto di italiano e siciliano che lo caratterizza.
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