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Alla scoperta di nuove storie FIGLIA DI MADRE CHE NON CONSENTE DI ESSERE NOMINATA Emanuela Bizzotto

Del romanzo autobiografico di Emanuela Bizzotto, Figlia di madre che non consente di essere nominata, vi avevo già parlato. Avevo letto il racconto della sua vicenda personale di abbandono alla nascita da parte della madre e ne ero rimasta molto colpita. Attraverso le sue parole avevo potuto conoscere i pensieri, le paure, le emozioni dei figli abbandonati e soprattutto scoprire che questi bambini si portano dentro quasi sempre una irrefrenabile voglia di sapere, di scoprire le motivazioni che ci sono dietro al loro abbandono e quali sono le loro vere radici biologiche. Emanuela Bizzotto, nel suo romanzo autobiografico e ieri pomeriggio presso la Biblioteca di Arco, ci ha raccontato tutta la sua vita, dall'infanzia fino ad oggi, da quando i suoi genitori adottivi l'hanno portata a casa, a Telve, dall'istituto a cui era stata affidata, fino al lungo percorso intrapreso per cercare la madre biologica. Lo ha fatto narrandoci le sue vicende personali con passione, con un linguaggio semplice ed efficace, in modo emozionante. Emanuela è una donna solare ed empatica ed ha raccontato la sua storia suscitando nel pubblico presente emozione e voglia di comprendere. Emanuela ci ha confidato il dolore subìto, le fragilità superate, i dubbi che l'hanno assalita nella sua infanzia, soprattutto nell'adolescenza e quando ha intrapreso il percorso per ritrovare la madre biologica. Emanuela è riuscita a trovarla nel 2019, dopo anni di attesa e diverse fasi di arresto. Ieri Luisa, la sua "mamma di pancia", era presente a Palazzo dei Panni ad assistere, per la prima volta, alla presentazione del libro. Mi sarebbe piaciuto che ci fosse un pubblico più numeroso, che l'auditorium di Palazzo dei Panni straripasse di persone ad ascoltarla. Emanuela lo meritava. Ha subìto sicuramente un orario non proprio congeniale (di venerdì alle 17.30) ed il fatto di non essere originaria della zona. Chi c'era però è tornato a casa sicuramente arricchito. Lo dimostrano i lunghi applausi e la grande partecipazione che c'è stata da parte dei presenti. Solitamente alle presentazioni dei libri, alla fatidica richiesta se ci sono domande, la sala piomba in un imbarazzante silenzio. Ieri, al contrario, il pubblico si è fatto travolgere dalla simpatia e bravura di Emanuela nel raccontare e, messi da parte timori ed imbarazzi, ha interagito con l'autrice trasformando la presentazione in uno scambio di domande, risposte e testimonianze personali. Bravissima è stata Maria Angela Zadra, amica di Emanuela e responsabile del settore socio-assistenziale della Comunità Valsugana e Tesino, a guidare il racconto dell'autrice. Ed io sono orgogliosa di aver contribuito a portare Emanuela Bizzotto ad Arco, nello splendido auditorium della Biblioteca di Arco.

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