Erano diversi anni che avevo in mente di leggere il romanzo di Viola Ardone "Oliva Denaro". Avevo assistito alla presentazione fatta dall'autrice al Salone del libro nel 2021. L'ho letto di recente e l'ho apprezzato molto. Si tratta della storia vera, romanzata, della siciliana Franca Viola, prima donna che negli anni '60 si oppose al matrimonio riparatore con il suo violentatore. Dovete infatti sapere che il codice penale fino al 1981 prevedeva che se l’autore di violenza sessuale avesse poi sposato la “parte offesa”, il reato si sarebbe estinto.
Viola Ardone ha anagrammato il proprio nome e ha creato il personaggio di Oliva Denaro. Il racconto è in prima persona. E' Oliva che ci narra la sua infanzia spensierata, ci parla del papà taciturno, della mamma legata alle tradizioni, della sorella intrappolata in un matrimonio infelice, del fratello gemello, dell'amico di infanzia, della corte di un non troppo "bravo ragazzo", del rapimento e della violenza che la ha fatta diventare una "brocca rotta" e di come si oppose alla "paciata" suscitando scandalo. E lo fa con semplicità, coinvolgendoti, facendoti anche sorridere, emozionare, piangere. Viola Ardone ha una scrittura bellissima, capace di farti entrare nelle storie. La Ardone è l'autrice anche de "Il treno dei bambini". Ha una predilezione per le storie vere che romanza e fa conoscere.
Dal libro è stata tratta un'opera teatrale, un monologo. Oliva Denaro è interpretata da Ambra Angiolini. Io ho assistito pochi giorni fa allo spettacolo a Ledro. Ambra ha dimostrato grande bravura. Ha interpretato Oliva Denaro molto bene utilizzando la giusta cadenza dialettale, adattando a seconda dei personaggi il tono di voce. Ha saputo coinvolgere il pubblico che più volte ha riso, applaudito e si è commosso con lei. Sì, anche lei si è commossa nel finale, quando è scesa dal palco per urlare il suo NO potente e significativo alla violenza, alla sopraffazione, alla disuguaglianza di genere.
E' stata molto brava anche nel gestire due interruzioni, non programmate, dovute ad un malore di una spettatrice.
Al termine dello spettacolo ha abbracciato i genitori di Alba Chiara (vittima qualche anno fa di femminicidio) presenti in sala. Ha letto al pubblico una poesia scritta dalla mamma in memoria della figlia.
La femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia, così dice mia madre.
Io ero più felice se nascevo maschio come Cosimino, ma quando mi fecero nessuno si curò del mio parere. Dentro la pancia noi due stavamo insieme ed eravamo uguali, però poi siamo venuti diversi: io con la camicina rosa e lui celeste, io con la bambola di pezza e lui con la spada di legno, io con la vestina a fiori e lui con la braghetta a righe. A nove anni lui aveva imparato a fischiare, con e senza le dita, mentre io sapevo farmi la coda, sia bassa che alta. Adesso che ne abbiamo quasi quindici, lui è diventato dieci centimetri più alto di me e può fare molte cose più di me: camminare per il paese con il sole e con il buio, mettere i pantaloni corti e, nei giorni di festa, anche lunghi, parlare con le femmine e con i maschi di tutte le età, bere un bicchiere di vino alla domenica con l’acqua dentro, dire parolacce, sputare e, quando è stagione, correre fino alla spiaggia e farsi il bagno di mare con i calzoncini. Io sono favorevole al bagno di mare.
Mia madre, tra noi due, preferisce Cosimino perché lui è chiaro di pelle e di capelli, come mio padre, e invece io sono nera, come il corvo. Non è una brocca , lui. Non si rompe. E se si rompe si rimette insieme.
★★★★★
🥃 amaro digestivo:
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