CRONACHE DAL SALONE DEL LIBRO DI TORINO Cristiana e Matteo, blogger selvaggi per LibriCitando e Arcopoesia
si torna a casa

Oggi siamo rientrati a casa. Gli impegni di studio e lavoro ci chiamano! Finisce il nostro weekend letterario. Un viaggio lungo e stancante, ma ne è valsa sicuramente la pena. Al Salone si respira ancora il profumo dei libri di carta e nel "bosco degli scrittori", allestito quest'anno all'Oval, si può assistere alle presentazioni seduti su dei tronchi di albero e circondati da piante di numerose specie. Amore per la letteratura, quindi, con un occhio di riguardo per l'ambiente. Alberto Angela diceva ieri che i giovani di oggi hanno sicuramente maturato molta sensibilità al riguardo. È la generazione degli adulti che rischia di fare scelte dannose.
Tra gli stand degli editori e fuori dalle sale in cui avvengono le presentazioni ci si imbatte frequentemente in assembramenti di persone in fila per una firma o una dedica su un libro o per un selfie con l'autore. Io e Matteo abbiamo incontrato Zerocalcare, ma due ore di fila per un "disegnetto" - come dice lui - ci sembravano troppe.
Matteo è riuscito invece a farsi autografare il libro di Federico Rampini. Tra i pochi giovanissimi presenti all'incontro, Matteo si è "fiondato" fuori dell'Auditorium velocissimo al termine della presentazione, riuscendo a posizionarsi in prima posizione al banchetto degli "autografi e dediche". All'incontro con Rampini io non ero presente - ero da Marcell Jacobs. Dovrebbe parlarvene lui. Ho cercato di convincerlo a scrivere sul mio blog (lui gestisce il blog Arcopoesia, fondato dal nonno - lo aiutava quando era in vita e ora che non c'è più sta cercando di mantenerlo attivo), ma lui ha declinato l'invito. Riassumerò quindi brevemente quanto mi ha raccontato. Al Salone Federico Rampini, giornalista e saggista,  è venuto a presentare il suo ultimo libro, uscito a marzo, "Suicidio occidentale". Nel saggio Rampini afferma che il problema che affligge oggi l’Occidente - in particolare gli Stati Uniti -  è  l’autodistruzione della propria identità culturale, anche attraverso un eccesso di politicamente corretto. La colpa "occidentale" è quella di essere arrivati all'autodistruzione, partendo da un disarmo culturale.  Per l'autore, l'ideologia dominante che viene diffusa da media, università, cultura di massa mira a demolire la nostra autostima occidentale, portandoci a colpevolizzarci e piangerci addosso, senza proporre più valori al mondo o alle nuove generazioni. Ciò che ci resta sembrano essere solo crimini da espiare. Da qui nasce quindi il suicidio occidentale. Non mi sbilancio in merito a questa teoria che mi sembra eccessivamente pessimista. Ad ogni modo fa pensare. In conclusione, penso abbia ragione Matteo. "Abbiamo organizzato tutto bene, non abbiamo fatto code, abbiamo incontrato chi ci interessava incontrare. Ne è valsa la pena." Chiudo con due video. Alberto Angela che spiega cos'è per lui la divulgazione e Roberto Bolle che racconta quando è nata la sua passione per la danza. Per noi il Salone del libro finisce qui...alla prossima edizione!

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