"L'istante presente" di Guillaume Musso è avvincente come i romanzi di Dan Brown, irreale e onirico come 1Q84 di Haruki Murakami.
Arthur riceve in eredità dal padre un faro in riva all’oceano nelle cui acque suo nonno scomparve molti anni prima. Il padre raccomanda ad Arthur di non aprire la porta metallica della cantina. Nonostante la promessa fatta, il ragazzo apre la porta e precipita in un "presente" da cui sembra impossibile poter tornare indietro.
Non voglio aggiungere altro, perché qualunque anticipazione vi rovinerebbe la lettura. Il finale è decisamente sorprendente.
Non voglio aggiungere altro, perché qualunque anticipazione vi rovinerebbe la lettura. Il finale è decisamente sorprendente.
"Non avere paura, Arthur. Salta! Ti prendo al volo."
"Sei...sei sicuro, papa?". Ho cinque anni. [...] con un largo sorriso, mi lancio nel vuoto, pronto ad aggrapparmi al collo dell'uomo che più amo al mondo. Solo che all'ultimo istante, mio padre, Frank Costello, si scansa, fa volontariamente un passo indietro e io mi trovo lungo disteso sul pavimento. [...]
"Nella vita non devi fidarti di nessuno. Hai capito Arthur" [...] "Nemmeno di tuo padre!"
★★★★☆
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