Mario Calabresi racconta in modo molto coinvolgente, quasi fosse un romanzo, la vita di Carlo Saronio, giovane benestante rapito negli anni Settanta dal gruppo di estrema sinistra Potere operaio.
Saronio stesso ne aveva fatto parte, ma fu tradito dagli amici con cui aveva condiviso idee politiche e battaglie.
A voler far emergere il ricordo di Carlo è stata la figlia Marta, nata otto mesi e mezzo dopo la morte del padre, avvenuta il giorno stesso del rapimento a causa di un errato uso del narcotizzante da parte dei rapitori. Per quarantacinque anni Marta non ha chiesto nulla a nessuno di suo padre. Temeva che far affiorare i ricordi potesse essere troppo doloroso per la madre e la nonna. Un giorno parla con il cugino Piero, missionario, e insieme decidono che è arrivato il momento di capire chi era veramente Carlo Saronio, di scoprire "quello che non ti dicono". Piero e Marta hanno entrambi letto "La mattina dopo" di Mario Calabresi. Concordano che lui sia la persona in grado di aiutarli a fare luce sulla vita di Carlo. Piero scrive a Calabresi una mail, Marta si presenta a lui al termine di un evento letterario. Dopo una iniziale incertezza, Mario Calabresi comincia ad aprire armadi, sfogliare album di foto, visitare i luoghi in cui Carlo viveva, studiava, incontrava gli amici. Calabresi è costretto a tornare agli anni settanta, a fatti che lo toccano in prima persona. Anche lui, come Marta, ha perso il padre per mano di terroristi.
Mario Calabresi, giornalista, è stato direttore di "La Stampa" e "La Repubblica". Oltre a "Quello che non ti dicono" ha scritto: "Spingendo la notte più in là", "La fortuna non esiste", "Cosa tiene accese le stelle", "Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa" e "La mattina dopo".
“Quello che non ti dicono, alla fine te lo vai a cercare.”
★★★★☆
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Un gioco di parole il titolo di questo divertente e utilissimo saggio sulla bicicletta che è un vero e proprio "abc" del ciclista slow, ricco di curiosità e informazioni utili.
Ludovica Casellati con "La bici della felicità" trasmette al lettore il suo amore per la bicicletta, o meglio, per l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano sostenibile e soprattutto come compagna di viaggio in vacanza.
Sposata con un cicloamatore, la sua passione per la bici è nata in seguito alla proposta del marito di trascorrere una vacanza familiare in sella, visitando i castelli della Loira.
Ludovica è tornata trasformata, tanto da cambiare lavoro, dopo una lunga carriera in ambito comunicativo e mediatico, fondando la rivista online viagginbici.com dedicata al cicloturismo e guadagnandosi il soprannome di Ladybici.
Condivido pienamente la sua "ciclosofia" ("La bicicletta, come stile di vita, è la vera rivoluzione pacifica che potrebbe salvare il pianeta!") e credo nell'effetto terapeutico dell'uso della bici.
CURIOSITÀ:
Ludovica Casellati è figlia di Maria Elisabetta Alberti Casellati, attuale presidente del Senato.
"La bici appaga quel desiderio, innato in ognuno di noi, di curiosità verso il mondo che l'auto, transitando ad alta velocità, non consente. È la natura lo scenario che fa da sfondo alla biciclettata in famiglia: che si tratti di una passeggiata lungo gli argini di un fiume o di una gita fuori porta, tutto è piacere e divertimento all'aria aperta."
★★★☆☆
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🍞 pane
Al termine di ogni mia recensione troverete un numero di stelline che corrispondono ad un mio giudizio complessivo sul libro e uno o più simboli di cibo che evocano le emozioni suscitatemi.