Iniziano oggi a Riva del Garda i prologhi del festival intermittenze, evento culturale organizzato dal Comune e dalla Biblioteca civica in collaborazione con l'associazione Rapsodia, giunto alla settima edizione. Gli incontri clou con gli scrittori si svolgeranno dall'11 al 14 settembre.
Potete trovare il programma completo su: https://intermittenze.com/
Io vi introdurrò i diciasette libri protagonisti delle intermittenze 2025.
Seguiranno le consuete cronache di intermittenze in cui vi racconterò degli incontri.
Giovedì 11 settembre – ore 18.30
Modena City Ramblers
Nati per la libertà .
"Questo libro racconta la storia di Luisa, che a 17 anni fa la staffetta partigiana, nascondendo i dispacci sotto la sella della sua bicicletta. Parla di Matteo, che davanti al fascista che ha ucciso i suoi amici deve scegliere tra vendetta e giustizia. In queste pagine vivono Kurt, un soldato tedesco diverso dagli altri, e la famiglia che lo aiuterà a nascondersi; si agita inquieto Scarpasoun, il partigiano che non vorrebbe uccidere nessuno; si confida il fantasma di Savoniero, scappato sull’appennino dopo essere fuggito da un campo di prigionia in Russia. E, ancora, si narra l’impresa dei valorosi capaci di rubare un carro armato ai nazisti, si ascoltano le note di un violino partigiano e quelle del pianoforte di casa Mussolini. Soprattutto, in queste storie scorre un’energia vitale più forte anche della guerra: la scoperta dell’amore nonostante tutto, un saluto che forse è un addio, le parole dette e i silenzi che esprimono ogni cosa, un gesto coraggioso che cambia il destino di uno o di tanti. Le vite di uomini e donne “nati per la libertà ” sono quelle di partigiani più o meno conosciuti, ma anche di persone troppo normali per essere ricordate come eroi, ugualmente protagonisti della lotta, drammatica e appassionata, che ha portato alla Liberazione del nostro paese." - dalla quarta di copertina -
I Modena City Ramblers sono un gruppo musicale folk.
Il libro dell’incontro Nati per la libertà . Racconti resistenti dei Modena City Ramblers (La nave di Teseo, 2025)
Venerdì 12 settembre – ore 18.00
Antonella Lattanzi e Cristina Marconi
Cose che non si dovrebbero raccontare
"Cose che non si raccontano narra una dolorisissima storia di aborti indotti, naturali, tentativi di gravidanze e tutte le sofferenze e le emozioni che ne conseguono. Ma quanto romanzo c'è in queste pagine? Nulla o quasi nulla. E' la storia dell'autrice che ha avuto il coraggio di raccontare cose che non si raccontano e che sarebbe giusto poter raccontare senza paura di essere giudicati e per permettere a chi vive situazioni simili di sentirsi compreso e meno solo." dalla recensione di LibriCitando -
Antonella Lattanzi è nata a Bari nel 1979 e vive a Roma. È scrittrice e sceneggiatrice. Autrici di romanzi memorabili, per il cinema ha scritto per i registi Claudio Giovannesi e Leonardo D’Agostini. Collabora con il «Corriere della Sera». È tradotta in diverse lingue.
Stelle solitarie - "Cosa vuol dire prendersi cura di qualcuno? Ci si riesce mai veramente? E, soprattutto, cosa cerchiamo per noi nello stare vicino a chi soffre? Houston è la città che da sempre risolve problemi, e lo fa con slanci grandiosi e ambizioni smodate. E cosa c'è di piú ambizioso che curare una malattia che sembra incurabile? Perciò è là che Cristina accompagna la sua amica Vera, bellissima e piena di luce, che dalla vita ha ricevuto un colpo basso a cui non si rassegna. E forse anche Cristina è in qualche modo in cerca di una cura. Un racconto pieno di intelligenza, che si affida alla leggerezza per provare a dire cosa siamo, e cosa possiamo essere, davanti al dolore degli altri." - dalla quarta di copertina -
Cristina Marconi ha vissuto all’estero per sedici anni, prima a Bruxelles e poi a Londra, scrivendo su vari giornali. Nel 2019 ha esordito con il romanzo Città irreale (Ponte alle Grazie) con cui ha vinto i premi Rapallo Opera Prima e Severino Cesari Opera Prima. Insegna scrittura alla Scuola Belleville di Milano, la città dove ora abita.
I libri dell’incontro: Cose che non si raccontano di Antonella Lattanzi (Einaudi, 2023) e Stelle solitarie di Cristina Marconi (Einaudi, 2024)
Sabato 13 settembre – ore 9.30
Michela Ponzani e Ghost e Blond
"Roma, 8 giugno 1944. Vera Simoni, figlia del generale Simone Simoni, massacrato nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, guida un corteo di donne decise a incontrare il tenente colonnello John Pollock, comandante per la pubblica sicurezza a Roma. Sono vedove, madri, sorelle, figlie delle vittime e chiedono che ai 335 ostaggi massacrati il 24 marzo 1944 sia data degna sepoltura. Non hanno tempo per piangere e vogliono che quel luogo di morte diventi un simbolo: un’area sacra di lutto per ricordare i ribelli chiamati a combattere per la libertà . Michela Ponzani ricostruisce la storia delle donne che trasformarono un massacro in un mausoleo, fino alla memoria dei loro nipoti e alle pietre d’inciampo: un monumento sepolcrale antigerarchico e antiretorico, edificato sul luogo della vendetta tedesca per celebrare i martiri dell’antifascismo." - dalla quarta di copertina -
Michela Ponzani, (Roma 1978) insegna Storia contemporanea all’Università degli studi di Roma «Tor Vergata». Autrice e conduttrice televisiva di programmi culturali per Rai Storia e La7, è stata borsista della Fondazione Luigi Einaudi di Torino e consulente dell’Archivio storico del Senato della Repubblica.
Il libro dell’incontro: Donne che resistono. Le Fosse Ardeatine dal massacro alla memoria di Michela Ponzani (Einaudi, 2025)
Sabato 13 Settembre – ore 11.00
Antonella Lattanzi
Intervista immaginaria a Gustave Flaubert
"Viziata, egoista, capricciosa, indolente, arrivista. Oppure: paladina del Desiderio, la pulsione fondamentale che muove ogni essere umano, che in lei è totalizzante al punto da guidare ogni sua azione, dalle relazioni amorose al suicidio finale. Di tutte le eroine della letteratura poche sono in grado di dividere il parere dei lettori quanto Emma Bovary. Antonella Lattanzi, una delle più grandi scrittrici italiane contemporanee, si è innamorata di Emma. Più di una volta, a ogni rilettura del capolavoro di Flaubert, in periodi diversi, e sempre cruciali, della sua vita. Madame Bovary è il libro del suo cuore, ed Emma per lei quasi un’ossessione." - dalla quarta di copertina -
Antonella Lattanzi è nata a Bari nel 1979 e vive a Roma. È scrittrice e sceneggiatrice. Ha scritto, tra gli altri, Questo giorno che incombe e Cose che non si raccontano. L’ultimo libro pubblicato si intitola Capire il cuore altrui: Emma, Flaubert e altre ossessioni.
Il libro dell’incontro: Capire il cuore altrui di Antonella Lattanzi (Harper Collins Italia, 2024)
Sabato 13 settembre – ore 15.00
Matteo Nucci
Platone. Una storia d’amore
"È un mattino d’estate del 415 a.C. e su un masso che sporge sopra il porto del Pireo sono appollaiati quattro ragazzini. Il canto delle cicale copre il brusio della folla. C’è aria di festa, ma la guerra incombe, e i quattro tacciono, assorti. Tra loro c’è un dodicenne dallo sguardo febbrile. Si chiama Aristocle e, cinque anni più tardi, per via delle ampie spalle, prenderà un nome destinato all’eternità : Platone. Accanto a lui, in quel mattino decisivo, l’uomo che ne racconta la storia. Questa storia. Una storia d’amore." - dalla quarta di copertina -
Matteo Nucci è nato a Roma il 7 ottobre 1970. È scrittore e antiaccademico narratore dell’antichità . Ha studiato il pensiero antico e pubblicato saggi su Empedocle, Socrate e Platone e una nuova edizione del Simposio. Collabora con “La Stampa”, “l’Espresso” e “il manifesto”.
Il libro dell’incontro: Platone. Una storia d’amore di Matteo Nucci (2025)
Sabato 13 settembre- ore 18.00
EmanueleTrevi
Mia nonna e il conte
"Come certe ragazzine così timide e ritrose da sembrare anonime, che svelano il loro fascino al momento giusto, nel giro di un’estate, a sedici o diciotto anni, iniziando a raggiare alla maniera di astri appena scoperti nella carta del cielo, mia nonna diventò bellissima dopo gli ottanta.» È una nonna dai tratti di dea arcaica, Peppinella, la protagonista di questo libro, una perentoria matriarca calabrese che, come una regina, vive riverita da due dame di compagnia – Delia e Carmelina – ma che al pari di ogni donna del popolo guarda Beautiful al pomeriggio. Nel suo giardino dominato dall’imponente cibbia, il nipote Emanuele trascorre – immerso nei libri – le interminabili estati dell’infanzia e della giovinezza. Ed è in questo hortus conclusus che un bel giorno Peppinella si vede comparire davanti addirittura un Conte, anch’egli ultraottantenne e studioso della storia borbonica, che le porge un mazzetto di fiori e chiede il permesso di attraversare la sua proprietà , per accorciare il percorso da casa al paese.
Passaggio dopo passaggio, tra Peppinella e il Conte fiorisce un affetto inaspettato, tardivo,
privo di ansie e pretese, gratuito. «Come se fossero rinchiusi in una sfera di cristallo, custodivano un segreto inaccessibile, la formula di un incantesimo di cui entrambi, a loro insaputa, possedevano la metà necessaria a completare l’altra." - dalla quarta di copertina -
Emanuele Trevi (Roma, 1964) è scrittore e critico letterario, autore di molti saggi e curatele di opere di autori tra cui si possono ricordare: Giacomo Leopardi, Emilio Salgari e Philip K. Dick. Collabora con Radio 3 e scrive su diverse riviste come Nuovi Argomenti, Il caffè illustrato e su quotidiani quali Il Corriere della sera, la Repubblica, la Stampa e il manifesto. Nel 2021 ha vinto il Premio Strega con il libro Due vite (Neri Pozza, 2020)
Il libro dell’incontro: Mia nonna e il conte di Emanuele Trevi (2025)
Sabato 13 settembre – ore 21.00
Massimo Zamboni in
P.P.P. Profezia è Predire il Presente Reading Concerto
"Questa è la storia di mio nonno Ulisse e dei suoi sparatori che si spararono tra loro. Il racconto di ciò che ha innescato quei colpi in canna, e di ciò che è stato dopo. L'eco di uno sparo non si quieta mai.
Il 29 febbraio 1944 Ulisse, squadrista, membro di un direttorio del fascio, viene ucciso dai Gruppi di Azione Patriottica. Pochi mesi prima erano morti i sette fratelli Cervi, fucilati dai fascisti. Il 16 marzo 1961, diciassette anni dopo, il gappista Soragni, nome di battaglia Muso, sarà vittima dell'odio covato nel tempo da un compagno militante e amico, assieme a lui responsabile dell'uccisione di Ulisse. La storia è lineare solo quando scegliamo di raccontarla cosÃ, ma gli eventi si affastellano in un ordine che, quando ti riguarda da vicino, non è necessariamente quello cronologico. Cosà è per chi cerca di capire le ragioni del sangue, quando il sangue degli oppressori si mescola a quello degli oppressi. E l'eco di quegli spari accompagna Massimo Zamboni nella sua indagine attraverso due secoli per ricostruire una storia che lo riguarda molto da vicino, anche se gli è stata sempre taciuta. «Di mio nonno, due sole cose possedevo: il nome, Ulisse, che io porto come secondo, e che sempre ho dovuto considerare come un intruso, una parte sconosciuta di me; e una giacca, un tessuto ruvido di lana, il nero orbace della sua divisa autarchica. Niente di piú, prima di questo libro». Questa indagine lo porta a respirare polvere negli archivi cercando di decifrare le calligrafie ostili dei registri parrocchiali; lo porta sulle colline reggiane a intervistare i superstiti; lo porta sulla tomba dei fratelli Cervi - sette, come sette erano i fratelli B*, l'agiata famiglia a cui apparteneva il bisnonno Massimo. Una storia che chiedeva di essere raccontata, rimasta sepolta insieme alle tante storie rimosse di questo Paese. Un libro sofferto, inconsueto, che è insieme una presa d'atto, un amaro bilancio e una terrestre ballata incantatrice. La memoria va trasmessa, ci dice Massimo Zamboni, e «tocca ai nipoti tramandare, sottraendo ai genitori un compito che non avrebbero potuto svolgere con giustezza." - dalla quarta di copertina -
Massimo Zamboni (Reggio Emilia, 27 gennaio 1957) è un chitarrista, cantautore e scrittore italiano. È stato chitarrista e principale compositore dei CCCP e dei successivi CSI.
Il libro dell’incontro: L’eco di uno sparo di Massimo Zamboni (Einaudi, 2015)
Domenica 14 settembre – ore 11.00
Barbara Baraldi e Luca Crovi
Indagare la paura. Da Dylan Dog all’Italian thriller Gli omicidi dei tarocchi - "Un giallo magnetico e visionario, una storia che fonde logica e mistero, un segreto sepolto fra molti destini intrecciati.
Trieste è una città abituata al silenzio, ma questa volta tace per paura. Un killer senza volto ha commesso due delitti: le vittime non sembrano avere nulla in comune, se non che sulle scene vengono trovate due carte dei tarocchi, la Temperanza e la Ruota della Fortuna. Appena la commissaria Emma Bellini le vede, il gelo la attraversa. Quelle carte fanno parte di un mazzo realizzato a mano da sua sorella Maia, artista e appassionata di esoterismo, con cui non parla da anni. Emma ora non può evitare il confronto. Deve ritrovare Maia, interrogarla, capire cosa leghi il mazzo agli omicidi. Maia, però, è atterrita: rivela di aver distrutto tutte le carte da tempo, dopo un evento drammatico che ha stravolto la sua vita e l'ha portata a rinnegare per sempre la divinazione.
Un trauma che le ha lasciato una parola incisa nella memoria, come un'eco lontana o un marchio a fuoco. Safir. Quando un terzo cadavere viene ritrovato, con un'altra carta accanto, l'indagine diventa una corsa contro il tempo. Mentre Emma segue i fili logici di un enigma che sembra sfuggire a ogni razionalità , Maia rimette mano ai tarocchi per cercare di far pace con il passato. E, forse, per ritrovare sua sorella." - dalla quarta di copertina -
Barbara Baraldiè autrice di thriller bestseller, su tutti quelli con protagonista, “Aurora Scalviati, profiler del buio” e sceneggiature di fumetti. Da maggio 2023 è curatrice della serie «Dylan Dog» di Sergio Bonelli Editore, di cui è anche sceneggiatrice.
Andrea Camilleri: una storia - "Andrea Camilleri è stato tante cose, così tante che faticavano a stare tutte dentro una persona sola. È nota la storia del suo ‘destino ritardato’, come lui stesso lo chiamava: l’esplosione come scrittore a quasi settant’anni, con il commissario Montalbano e una popolarità inaudita. Ma Camilleri non è stato soltanto questo, o meglio, il suo successo ha cominciato a nascere molto tempo prima, e si può dire che ogni frammento della sua lunga esistenza fosse destinato a convergere nella figura che i lettori italiani hanno poi straordinariamente amato. Esiste dunque una storia più complessa e disseminata di sorprese: eventi che neanche un romanziere avrebbe potuto immaginare così come sono accaduti. È la storia di un bambino siciliano che si intrufola nella soffitta dei genitori e vi trova i gialli di Simenon custoditi in un sacco di juta. Di uno studente scapestrato che diventa regista teatrale e alleva importanti attori. Di un giovane intellettuale che entra in Rai e produce alcuni tra i programmi più iconici della storia della radio e della tv. Di un artista poliedrico che da dietro le quinte contribuisce a fare grande la cultura popolare italiana. E di un uomo che per testardaggine e un pizzico di fortuna incontra sul suo cammino una miriade di personaggi leggendari." - dalla quarta di copertina -
Luca Crovi è tra i massimi esperti in Italia di letteratura di genere. Lavora per Sergio Bonelli Editore, dove dal 1993 si occupa della collana Almanacchi. Ha collaborato con «Italia Oggi», «Il Giornale» e «Max» occupandosi di musica.
I libri dell’incontro: Gli omicidi dei tarocchi di Barbara Baraldi (Giunti, 2025) e Andrea Camilleri. Una storia di Luca Crovi, (Salani, 2025)
Domenica 14settembre – ore 15.00
Andrej Longo in
Schegge di Napoli
Lettura spettacolo
"Dieci racconti ambientati nella periferia napoletana, ognuno ispirato a un comandamento, che hanno la capacità di tratteggiare una città cruda, vera, spesso soffocante. Storie, narrate in prima persona, sempre tesissime, impietose, a volte brutali, costantemente protese in una ricerca allo stesso tempo umana e letteraria." - dalla quarta di copertina -
Andrej Longo (1959), nato a Ischia, è autore di opere teatrali, radiofoniche e cinematografiche. Ha vinto diversi premi letterari, tra cui il Bagutta e il Premio Chiara. I suoi libri sono tutti pubblicati da Sellerio editore
Il libro dell’incontro: Dieci di Andrej Longo (Sellerio, 2025)
Domenica 14 settembre – ore 21.00
Patrizia Valduga e Daniele Di Bonaventura in concerto
Uno strato di buio uno di luce , Incontro tra la poesia e il Bandoneón
"Nel fluire delle quartine di settenari e di endecasillabi ecco dunque Belluno, la piazza e le montagne che vede dalla finestra, e i nomi dialettali delle montagne formano un primo catalogo, un'orgia fonetica che si fa subito filastrocca o litania; ecco il catalogo impietoso dei suoi fidanzati, che prendono la parola per accusare o per difendersi." - dalla quarta di copertina -
Patrizia Valduga all'anagrafe Patrizia Farinazzo (Castelfranco Veneto, 20 maggio 1953), è una poetessa e traduttrice italiana.
Il libro dell’incontro: Belluno. Andantino e grande fuga (Einaudi, 2019)
E' partita questa mattina, con il primo prologo, la sesta edizione di intermittenze che entrerà nel vivo la settimana prossima, dal 12 al 15 settembre, con gli appuntamenti clou.
Si tratta di una manifestazione imperdibile per chi ama la letteratura, la musica, il cinema e l'arte in generale.
In fondo troverete l'intero programma.
Io vi parlerò degli appuntamenti più "letterari" a cui non mancherò. Voi potrete scegliere quelli che più vi attirano o, per non sbagliare, seguirli tutti.
Giovedì 12 settembre alle ore 18.00Gian Marco Griffi presenterà "Ferrovie del Messico" insieme a Loredana Lipperini che ci parlerà di realismo magico, di "Cent’anni di solitudine", di Gabriel Garcia Marquez e del suo ultimo romanzo "Ci vediamo in agosto" uscito postumo pochi mesi fa e di cui ho già scritto.
Un appuntamento imperdibile per me, amante del realismo magico sudamericano e di tutti gli autori che si ispirano al genere o che lo ricordano nel loro modo di scrivere.
Venerdì 13 settembre alle 18.00 sarà ancora Loredana Lipperini a intrattenerci insieme a Luca Briasco, traduttore di Stephen King in un dialogo-omaggio all'autore americano re del thriller.
Due i libri protagonisti dell'incontro: "Danza macabra" di Giovanni Arduino e Loredana Lipperini e "Il re di tutti" di Luca Briasco.
Alle 21.00 seguirà il ricordo della poetessa Patrizia Cavalli, venuta a mancare nel 2022, che insieme ad Alda Merini è una delle poetesse contemporanee più amate. A Bologna quest'anno le strade sono state tappezzate di poster con le sue poesie.
Ce ne parleranno Emanuele Trevi, scrittore e critico letterario, presente già l'anno scorso ad intermittenze, la cantante Chiara Civello e Loredana Lipperini. La Civello omaggerà la Cavalli con la sua voce, accompagnata dalle immagini del cortometraggio a lei dedicato.
Sabato 14 settembre alle ore 9.30 Saba Anglana presenterà il suo romanzo d'esordio "La signora Meraviglia", accompagnata al pianoforte da Fabio Barovero. Cantante, attrice ed ora anche scrittrice, nel suo romanzo narra delle sue radici, delle sue origini, della sua famiglia.
Seguirà alle 11.00 il dibattito tra i due giallisti Carlo Lucarelli e Davide Longo "Il noir è politicamente scorretto?".
Chi ha già avuto modo di incontrare Lucarelli saprà che il creatore dei commissari De Luca, Marino, Coliandro, dell'ispettrice Grazia Negro e tanti altri personaggi entrati nel cuore di moltissimi lettori, è un grande affabulatore e saprà divertirci con i suoi aneddoti. Sarà inoltre l'occasione per parlarci dei loro ultimi lavori: "Requiem di provincia" di Davide Longo, scrittore - anche di libri per bambini - e sceneggiatore e "Nero come il terrore" di Lucarelli e Picozzi.
Alle 15.00 Domenico Dara in dialogo con Maria Cavallo presenterà il suo romanzo "Liberata", pubblicato pochi giorni fa e quindi freschissimo di stampa. Liberata Macrì, la protagonista, crede a quello che non si vede, convinta che sia l’invisibile la vera misura del mondo e sogna a occhi aperti sulle pagine dei fotoromanzi che colleziona.
Alle 16.30 toccherà a Vera Gheno con il suo monologo "Grammamanti". La persona «grammamante» è il contrario della «grammarnazi»: non pensa che le parole siano qualcosa di fisso e immobile, che va protetto e a cui bisogna ubbidire religiosamente; al contrario, ha una vera e propria relazione amorosa con le parole. La lingua è in costante cambiamento. Appuntamento decisamente imperdibile per tutti gli amanti delle parole!
Alle 18.00 andrà in onda il numero zero del podcast “cose (molto) preziose” che Loredana Lipperini condurrà da ottobre. Primo ospite del programma sarà lo scrittore Mauro Covacich, autore della biografia su Franz Kafka.
Alle 15.00 Deborah Gambetta presenterà il romanzo "Incompletezza, una storia di Kurt Gödel" in dialogo con Giordano Meacci, scrittore e Chiara Belliti, editor e traduttrice.
Il titolo del libro prende spunto dal teorema di Gödel, una dimostrazione che non tutto è dimostrabile, e il romanzo narra della vera e propria ossessione per la matematica e per Gödel della protagonista che usa questa sua passione per superare i suoi problemi sentimentali, per conoscersi e dare una svolta alla sua vita.
Alle 16.30 Veronica Raimo e Anna Voltaggio cercheranno di capire perchè il racconto sembra interessare sempre meno editori e lettori. Confermo anch'io che tra un romanzo e un racconto solitamente scelgo il primo, ma sono sicura che le due autrici sapranno convincermi che sbaglio. A intermittenze presenteranno le loro raccolte: "La vita è breve, eccetera" e "La nostalgia che avremo di noi".
Vi lascio il programma completo e vi auguro buone intermittenze!
SABATO 7 SETTEMBRE
ORE 10.30 | Palazzo Martini
Ludovic Maillet
In collaborazione con Centro culturale La Firma
ORE 15.00 | Biblioteca Civica Riva del Garda
Volkan La tana dei Goblin
ORE 18.00 | Palazzo Martini
Compagnia delle nuvole
Reading / performance
DOMENICA 8 SETTEMBRE
ore 21.00 | Rocca ☂️Auditorium San Giuseppe
Paolo Rumiz
Reading musicale
di e con Paolo Rumiz
LUNEDÌ 9 SETTEMBRE
ORE 21.00 | Rocca ☂️Auditorium San Giuseppe
Orchestra delle metamorfosi
MERCOLEDÌ 11 SETTEMBRE
ORE 18.00 | Rocca ☂️Auditorium Conservatorio
Alba Chiara APS
ORE 21.00 | Rocca ☂️ Auditorium Conservatorio
Seesaw Project e Fucina Machiavelli SINE
GIOVEDÌ 12 SETTEMBRE
ORE 18.00 | Spiaggia degli Olivi
Gian Marco Griffi e Loredana Lipperini
ORE 21.00 | Rocca ☂️ Spiaggia degli Olivi
Emiliano Visconti e Cumbia Poder
VENERDÌ 13 SETTEMBRE
ORE 18.00 | Rocca ☂️ Spiaggia degli Olivi
Loredana Lipperini e Luca Briasco
ORE 21.00 | Rocca ☂️ Auditorium San Giuseppe
Emanuele Trevi e Chiara Civello
Letture a cura di Loredana Lipperini
A SEGUIRE
Chiara Civello
SABATO 14 SETTEMBRE
ORE 9.30 | Rocca ☂️Spiaggia degli Olivi
Saba Anglana
Recital musicale con Fabio Barovero, pianoforte
ORE 11.00 | Rocca ☂️Spiaggia degli Olivi
Davide Longo e Carlo Lucarelli
ORE 15.00 | Palazzo Martini
Domenico Dara in dialogo con Maria Cavallo
ORE 16.30 | Rocca ☂️Spiaggia degli Olivi
Vera Gheno
ORE 18.00 | Spiaggia degli Olivi
Mauro Covacich intervistato da Loredana Lipperini
ORE 21.00 | Rocca ☂️Spiaggia degli Olivi
Paolo Nori
DOMENICA 15 SETTEMBRE
ORE 9.30 | Rocca ☂️Spiaggia degli Olivi
Ospiti del festival a sorpresa
ORE 11.00 | Rocca ☂️ Biblioteca civica Riva del Garda
Nicoletta Verna e Beatrice Salvioni
ORE 15.00 | Palazzo Martini
Deborah Gambetta in dialogo con Giordano Meacci
e Chiara Belliti
ORE 16.30 | Spiaggia degli Olivi
Veronica Raimo e Anna Voltaggio
ORE 18.00 | Spiaggia degli Olivi ☂️ Palazzo Martini
Tiziano Scarpa
ORE 21.00 | Rocca ☂️Spiaggia degli Olivi
Alessandro Barbaglia e Pitrek Spitrek
Reading / spettacolo musicale
E' calato domenica 17 settembre il sipario della quinta edizione di intermittenze e a chiudere il programma è stata Benedetta Tobagi, freschissima vincitrice del premio Campiello 2023, con lo spettacolo di reading e musica "La resistenza delle donne", tratto dal suo omonimo libro.
Nelle magiche location di Palazzo Martini, della Rocca e della Spiaggia degli Olivi si sono svolti gli attesissimi incontri. Non sono solo io a pensare che i luoghi siano incantevoli. Basta aprire i social degli ospiti presenti per trovare decine di foto fatte e postate da loro. Selfie, ritratti o immagini paesaggistiche in cui la fanno da padroni il lago di Garda, il Monte Brione, le due gardesane e la centrale del Maroni. Io stessa ho immortalato Antonio Manzini nel parco della Rocca intento a fotografare il Garda.
Prima di raccontarvi minuziosamente curiosità ed aneddoti di quanto accaduto negli incontri a cui ho partecipato, vorrei condividere con voi alcune impressioni generali.
Età media dei partecipanti: 60 anni. Sebbene il pubblico fosse numeroso, colto ed entusiasta, l'equilibrio tra capelli bianchi e visetti acneici non c'era. Mi sento di escludere che si tratti di un errore nella scelta degli ospiti. Con grande tristezza purtroppo prendo atto che i giovani non escono di casa per andare ad ascoltare uno scrittore. Al contrario di me, a loro non pare interessare chi siano gli autori, quale percorso di vita abbiano fatto, che cosa abbia significato scrivere quel romanzo, quel saggio, quella poesia o quale sia stato il motivo. O forse interessati lo sono, ma si accontentano di un video su youtube o di un'intervista online.
Si dice - ed è confermato dalle vendite - che i giovani siano attirati dai manga e dai fumetti, che quello sia il loro genere preferito. In effetti al Salone del libro di Torino ho potuto vedere anche io folle di giovanissimi accalcati davanti allo stand di One Piece e file lunghissime davanti al firma copie di Zerocalcare in attesa di un disegnetto. Che sia questa la strada da percorrere per ampliare il già numerosissimo pubblico di intermittenze ed attirare qualche giovane in più? Ve lo immaginate Zerocalcare al parco della Rocca?
A parte la bassa affluenza del pubblico dei giovani che è un problema non tanto del festival di Riva del Garda, ma generale, quella di intermittenze sembra essere una formula magica. A ragionarci bene però tanto magica non è. E' piuttosto il frutto di un grande lavoro di programmazione del direttore artistico Emiliano Visconti e delle bravissime ed instancabili organizzatrici del festival Marina Tomasi e Isabelle Yrma Pace. Come ha detto Emiliano Visconti in chiusura del festival, "senza di loro intermittenze non esisterebbe".
A me piace arrivare in sordina agli eventi, confondermi tra la gente, raccogliere le loro impressioni ed è curioso come siano davvero diversi i pareri uno dall'altro. Capita di cogliere, per esempio, opinioni opposte sull'incontro con la poetessa Viviane Lamarque e sentire con l'orecchio destro commenti entusiastici: "bravissima, simpaticissima, capace con poche parole semplici di trasmettere tanto" e con il sinistro: "Questa non è poesia, quella di Proust lo è". Oppure: "Emanuele Trevi è strepitoso" e "mah...porto via poco..." E allora mi viene da pensare che non importa se le opinioni sono diverse. Anzi. Vai ad ascoltare gli autori, scambia la tua opinione con gli altri, rifletti su quanto ti dicono! Raccoglierai sicuramente di più che accontentandoti di ascoltare un video, assorbirne le idee, non ribattere, non interagire.
Fatte queste premesse, entro nel vivo degli incontri per raccontarvi che cosa "ho portato via" e sicuramente sarà diverso da quello di qualunque altro.
FRANCESCO ZANI e ROBERTO MERCADINI
L'incontro previsto in realtà avrebbe dovuto essere tra Daniele Mencarelli e Francesco Zani. Mencarelli a causa di un problema familiare non ha potuto però essere presente. Lo ha sostituito Roberto Mercadini, già a Riva del Garda poichè tre ore dopo si sarebbe svolto il suo monologo "Fuoco nero su fuoco bianco". Mercadini e Zani si conoscono. Mercadini ha già presentato il libro di Zani. Entrambi vivono o hanno vissuto a Cesenatico, dove è ambientato "Parlami" di Francesco Zani. Si tratta del primo romanzo del giovane autore e affronta il problema della disabilità , raccontando in seconda persona le vicende di un bambino affetto da mutismo selettivo. Zani dice di aver scelto questa modalità di scrittura non tradizionale dopo aver letto ed essere rimasto affascinato da "Resto qui" di Marco Balzano. Mi permetto di dire, senza nulla togliere alla bravura di Mercadini, che il dibattito ha sicuramente sofferto l'assenza di Mencarelli che avrebbe presentato il suo romanzo "Fame d'aria", in cui ha affrontato il tema dell'autismo. Quando Emiliano Visconti ha pensato a questa intermittenza, sicuramente aveva in mente non una semplice presentazione di due romanzi, ma un dialogo tra due autori che hanno raccontato storie di disabilità e sofferenza.
EMANUELE TREVI
Emanuele Trevi si autodefinisce uno "scrittore punk". Figlio di uno psicanalista e di una neurologa, Trevi sceglie fin da giovanissimo la scrittura. Dice di non essere stato un grande lettore da bambino e che la svolta è avvenuta a dodici anni dopo aver letto "Il signore degli anelli". "Ogni libro va letto al momento giusto" afferma, aggiungendo che questo può aiutare a trovare la propria voce narrativa. Autore di "Due vite", premio Strega 2021, a Riva del Garda ha presentato il suo ultimo romanzo, autobiografico, "La casa del mago", in cui parla di suo padre. Il "mago" è infatti il padre e la magia è quella di saper guarire le anime. Trevi non lo giudica mai nel suo romanzo. Lo descrive attraverso i suoi comportamenti. Nell'incipit, ad esempio, la madre di Emanuele bambino, riferendosi alla distrazione del padre gli ripete spesso: "Lo sai com’è fatto". Emanuele non dice mai che il padre è distratto, te lo fa capire. Trevi è un grande ritrattista letterario. Avete mai letto "Mr Gwyn" di Alessandro Baricco? Gwyn è un famoso scrittore che decide di smettere di scrivere romanzi, ma trova il modo di non smettere con la scrittura, inventandosi una nuova professione: fare i ritratti delle persone attraverso le parole scritte, senza dipingere. Emanuele Trevi è il nostro Mr Gwyn.
PAOLO DI PAOLO, INGO SCHULZE e STEFANO ZANGRANDO
Il dialogo tra Paolo di Paolo, scrittore italiano, autore del recentissimo "Romanzo senza umani" e Ingo Schulze, uno dei più importanti scrittori contemporanei tedeschi, è stato davvero interessante e profondo, merito sicuramente delle acute domande e riflessioni di Di Paolo. Quanto pesano le abilità di un moderatore in un incontro? Molto. Paolo di Paolo lo ha saputo fare molto bene. Tradotto in Italia da Stefano Zangrando, presente all'incontro, Schulze è un autore che frettolosamente si potrebbe classificare tra gli scrittori che si occupano del passaggio dal socialismo della Germania dell'est al capitalismo della Germania unita. In realtà lo stesso autore precisa di essere autore di molti romanzi che nulla hanno a che fare con quel tema e quel periodo. Resta il fatto che Schulze è molto conosciuto per il suo romanzo "Vite nuove", ambientato nella ex Ddr nel gennaio 1990. Ed anche nel suo ultimo romanzo "La rettitudine degli assassini", Schulze narra una storia ambientata in quegli anni. Protagonista il proprietario di una libreria antiquaria di Dresda. Gli amanti dei libri di tutta la Germania dell'Est sanno di poter trovare fra i suoi scaffali sempre nuovi tesori, ma dall'autunno del 1989, tutto cambia. I clienti diminuiscono, poi arriva la concorrenza di internet e Norbert Paulini, il libraio, cerca di resistere. Schulze lo definisce un romanzo sull'amore per il libro stampato e quell'amore lo ribadisce anche ad intermittenze affermando che "I libri di carta non spariranno!". Tre sono le voci narranti: il libraio, l'autore e l'editore. Tra le molte affermazioni stimolanti di Schulze, una in particolare è stata: "Io non voglio restare solo con le mie esperienze." Schulze scrive per questo.
ANDREA TARABBIA e LORENZO BORRONI
Andrea Tarabbia scrive benissimo e legge anche molto bene al ritmo della batteria, però io mi sono persa...Poco vi so dire di questo incontro, perchè il suono della batteria di Lorenzo Borroni mi catturava e distraeva dalle letture di Tarabbia. Intermittenza interessante, ma io non sono sufficientemente multitasking da riuscire a seguire il racconto senza perdermi tra i suoni.
TERZA PAGINA CON NADIA TERRANOVA, STEFANIA AUCI, STEFANO ZANGRANDO, CARLO LUCARELLI, ANNA VOLLMER.
Terza pagina" è l'imperdibile incontro in cui si leggono gli inserti culturali dei giornali con alcuni ospiti del festival, mentre si beve il caffè e si mangia una brioche nel parco della Rocca.
Quest'anno l'incontro è stato animato, a sorpresa, da Nadia Terranova, Stefania Auci, Stefano Zangrando, Carlo Lucarelli e Anna Vollmer. Io la rassegna stampa di intermittenze non me la perdo mai. E' come passare la domenica mattina al bar con degli amici letterati a parlare di letteratura.
PATRIZIA LAQUIDARA, NADIA TERRANOVA e STEFANIA AUCI
Spettacolare incontro "oltre lo stretto" con spot antiponte annesso. Le tre artiste siciliane hanno incantato il pubblico con racconti personali, ricordi e le originalissime letture cantate di Patrizia Laquidara, cantautrice e scrittrice di origine siciliana, tratte dal suo romanzo biografico "Ti ho vista ieri".
Tutti conosciamo Stefania Auci, autrice del romanzo storico che narra la saga dei Florio e Nadia Terranova che con il suo "Trema la notte" racconta la tragedia del terribile terremoto che colpì Messina nel 1908. Io non conoscevo invece Patrizia Laquidara, cantautrice dalla voce limpidissima e autrice quest'anno del suo primo romanzo.
Terranova, Auci e Laquidara hanno trascinato i presenti nelle atmosfere isolane, rievocando suoni e profumi dei mercati di Messina, Palermo e Catania. Pesce, granite e arancinÉ™ - "tollerando lo schwa solo in questo caso" hanno affermato, alludendo alla disputa tra "arancino" e "arancina".
VINCENZO LATRONICO e MADDALENA FINGERLE
Sinceramente mi aspettavo qualcosina in più da questo incontro. In particolare da Latronico. Ammetto di non aver mai letto nulla di suo, nemmeno "Le perfezioni" ed ero intenzionata a rimediare con il suo ultimo lavoro "La chiave di Berlino". Sono andata via poco convinta. Forse ci proverò comunque a leggere qualcosa di suo, perchè anch'io concordo con quanto detto da Schulze il giorno prima: "Sono disponibile a cambiare idea grazie ai libri". Latronico non ha saputo conquistarmi? Forse lo farà la sua scrittura.
Quanto a Maddalena Fingerle, troppe poche domande, troppo poco spazio a lei che, al contrario di Latronico, si pone in modo semplice e solare. Speriamo torni a trovarci per raccontarci un po' di più del suo "Lingua madre", premio Italo Calvino 2020. Ricordo perfettamente quando il radio giornale regionale diede l'annuncio della vittoria della bolzanina. Ero a Bressanone in vacanza. Subito cercai di saperne di più sull'autrice e trovai sul suo sito alcuni racconti che mi piacquero molto.
ANTONIO MANZINI e CARLO LUCARELLI
Quante volte ho assistito agli incontri con Manzini e Lucarelli? Non lo so. Non le conto nemmeno più. E sapete perchè mi piace andarci? Perchè si parla di tutto, fuorchè dei libri che stanno promuovendo. Quelli si leggono, punto. Il bello è conoscere Manzini, conoscere Lucarelli, scoprire come e perchè nascono i loro personaggi, i loro racconti. Perchè, diciamocelo chiaramente, i gialli e i noir di Manzini e Lucarelli sono solo dei pretesti per affrontare problemi importanti che stanno a cuore agli autori. Tra ricordi ed aneddoti, Manzini svela di non amare più Roma, di essere fuggito dalla sua città e che forse nemmeno Rocco Schiavone la ama più. Lucarelli invece parla bene della sua Bologna. Non è vero che è pericolosa, Bologna è una città ricca di opportunità . Parlano anche dei loro personaggi seriali, non perfetti. Solo Maigret è perfetto. Schiavone, Coliandro e gli altri creati dalle loro penne sono personaggi problematici. Ricordano anche l'interessantissimo lavoro svolto dagli studenti della facoltà di scienze cognitive di Rovereto circa un anno fa con il quale i futuri psicologi li hanno analizzati, tracciandone dei profili psicologici. Io avevo partecipato alla restituzione finale ed era stato davvero interessante.
A Riva del Garda, sul palco nel parco della Rocca abbiamo assistito ad un dialogo quasi teatrale tra due esperti intrattenitori. Non scordiamoci che Manzini è anche attore e Lucarelli conduttore televisivo.
Ho già letto "Elp" di Manzini, non ancora "Bell'Abissinia" di Lucarelli.
BENEDETTA TOBAGI, GIULIA BERTASI e ANNA BONAIUTO
Le tre artiste hanno messo in scena nel cortile della Rocca il reading teatrale "La Resistenza delle donne", tratto dall’omonimo libro di Benedetta Tobagi, dando voce alle donne che furono protagoniste della Resistenza attraverso letture di diari, lettere e testimonianze. La voce dell'attrice Anna Bonaiuto, la fisarmonica di Giulia Bertasi e la proiezione di foto storiche hanno accompagnato la narrazione della Tobagi, vincitrice la sera precedente del Premio Campiello 2023.
Lo spettacolo, rigoroso storicamente, crudo, ma al tempo stesso poetico, è stato molto apprezzato dal pubblico rivano che ha costretto le autrici a tornare sul palco più volte al termine.
Ho aperto e chiuso questo resoconto con Benedetta Tobagi che ritengo sia stata l'intermittenza 2023 per antonomasia (l'incontro tra musica e parole) e resto in curiosa attesa della prossima edizione, certa che Emiliano Visconti e la Biblioteca di Riva del Garda sapranno stupirci ancora.
Quanti giorni mancano ad intermittenze 2023? Non so voi, ma io sono impaziente ed ho fatto il conto. Mancano esattamente dieci giorni all'inizio dei prologhi e due settimane alle intermittenze vere e proprie.
Se avete già partecipato ad una precedente edizione, ricorderete che era possibile compilare un questionario di gradimento del Festival e tra le domande c'era: "Che ospite vi piacerebbe incontrare nella prossima edizione?" Io il questionario l'ho compilato più volte dato che ho assistito a numerosi eventi di tutte le edizioni e ho espresso sempre il desiderio che Antonio Manzini omaggiasse la rassegna con la sua presenza. In realtà io ho incontrato più volte il "creatore" di Rocco Schiavone: a Torino, a Bergamo e a Rovereto. Manzini mi piace molto come autore e non solo per la serie di Rocco Schiavone. E' di una simpatia straripante. Finalmente a Riva del Garda lo potremo incontrare domenica 17 settembre alle ore 16.30 nella splendida location della Rocca. Con Carlo Lucarelli, amatissimo giornalista, scrittore, sceneggiatore, conduttore televisivo e ideatore delle serie Ispettore Coliandro, Ispettore Grazia Negro e Commissario De Luca, ci parlerà di Noir senza delitto e altre varianti. Manzini e Lucarelli sono solo due dei dolci finali che ci attenderanno domenica.
Nella stessa giornata, dopo la consueta rassegna stampa mattutina (con brioches e cappuccino anche quest'anno?), potremo incontrare Nadia Terranova (autrice di Addio fantasmi e Trema la notte) e Stefania Auci (conosciutissima per i best seller I Leoni di Sicilia e L'inverno dei Leoni) che con la cantautrice Patrizia Laquidara ci intratterranno con Parole oltre lo stretto.
Nel primo pomeriggio Maddalena Fingerle (Premio Italo Calvino 2021 con Lingua Madre) e Vincenzo Latronico (ricordate Le perfezioni?) dialogheranno a proposito di Lingue madri. La Fingerle, bolzanina di madre lingua italiana, ha un legame molto stretto con l'Alto Garda. Il nonno è originario proprio di qui. Chissà se ce ne parlerà .
Altro appuntamento pomeridiano sarà il reading e dialogo L'amore da vecchia con Viviane Lamarque, poetessa di origine trentina.
Dopo cena invece sarà la volta di Benedetta Tobagi, autrice di La resistenza delle donne che con Giulia Bertasi e Anna Bonaiuto metterà in scena l'omonimo spettacolo (reading e musicale).
E nei giorni precedenti chi potremo incontrare? Il menù è ricchissimo: antipasti, primi piatti e seconde portate davvero invitanti.
Giovedì 14 settembreDaniele Mencarelli, autore di Tutto chiede salvezza (Premio Strega Giovani 2020) e Francesco Zani ci presenteranno i loro recentissimi romanzi: Fame d'aria e Parlami.
Torna ad intermittenze l'amatissimo dai giovani, youtuber e scrittore, Roberto Mercadini.
Venerdì 15 settembre Emanuele Trevi, Premio Strega 2021 con Due Vite, ci parlerà di Ritratti in letteratura.
Sabato 16 settembreEmiliano Visconti, direttore artistico della rassegna, aprirà la giornata di intermittenze tra musica e letteratura raccontandoci Simon e Garfunkel. Non me ne vorrà il bravissimo direttore se in questo post non ho dato il giusto spazio alle intermittenze musicali. Non ne ho le competenze. Altri, più bravi di me, ve ne parleranno.
Nel pomeriggio Paolo di Paolo, autore di Il giorno in cui la letteratura morì e Ingo Schulze, autore di La rettitudine degli assassini, tradotto da Stefano Zangrando, dialogheranno tra loro e con noi a proposito di Parole oniriche oltre la cortina di ferro.
Torna a Riva del Garda anche Andrea Tarabbia che tutti conosciamo per il suo Madrigale senza suono, premio Campiello 2019 e che presenterà Il continente bianco nello spettacolo di reading e batteria (con Lorenzo Borroni).
Fabio Genovesi, autore di Il mare dove non si tocca, presenterà a Riva del Garda il nuovo romanzo Oro puro con cui torna a raccontare il mare.
Sperando di avervi incuriositi e non annoiati con questa carrellata di eventi letterari, musicali e teatrali che ci attendono a Riva del Garda dal 10 al 17 settembre, vi invito a curiosare anche nel mio blog dove troverete numerose recensioni di romanzi scritti dagli autori citati. E ovviamente stay tuned perchè seguiranno le mie cronache da intermittenze.
Nella splendida Spiaggia degli Olivi Ben Pastor e Ritanna Armeni hanno raccontato i due protagonisti dei loro romanzi: Martin Bora, ne "La sinagoga degli zingari" e Mara, personaggio principale di "Mara, una donna del 900". Entrambi i romanzi sono ambientati a Roma nel 1944 e trattano il tema del fascismo dalla parte dei vinti.
Nel cortile della Rocca di Riva del Garda Claudio Fava ha presentato "Centoventisei", racconto scritto a quattro mani con Ezio Abbate. La fiat centoventisei del titolo è quella di via D'Amelio e la strage del '92 in cui morì il giudice Borsellino non viene mai espressamente citata, ma ricostruita attraverso il racconto di tre voci: un vecchio killer, una donna incinta e un mafioso.
"Terza pagina" è l'imperdibile incontro in cui si leggono gli inserti culturali dei giornali con alcuni ospiti del festival, mentre si beve il caffè è si mangia una brioche nel parco della Rocca.
Quest'anno l'incontro è stato animato da Simona Vinci, Ritanna Armeni, Andrea Pomella e coordinato da Emiliano Visconti.
Sempre nello spettacolare parco della Rocca ha avuto luogo l'incontro con Alessandro Barbaglia, autore di "La mossa del matto" e Ivano Porpora che ha presentato "Un re non muore". Entrambi I libri sono ambientati nel mondo degli scacchi.
Giampaolo Simi ha presentato nel cortile della Rocca il suo giallo "Senza dirci addio" con protagonista il giornalista Dario Corbo, già noto agli appassionati del genere.
L'ultimo interessantissimo incontro a cui ho partecipato è stato quello con Alessandro Bertante e Andrea Pomella, autori dei due romanzi "Mordi e fuggi" e "Il Dio Disarmato" che, seppure in modo molto diverso, affrontano il tema Brigate Rosse.
Ero molto piccola quando è avvenuto il sequestro Moro, ma ho un ricordo molto vivo di quando l'ho saputo. Non credo di aver conosciuto il significato esatto della parola "sequestro", ma ho capito la gravità dal tono di voce di chi me l'ha comunicato.
Questo il resoconto delle "mie intermittenze". Resto in attesa della prossima edizione.