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FURORE John Steinbeck

"Furore" di John Steinbeck è un romanzo che non può lasciare indifferenti. La famiglia Joad, come molte altre famiglie altrettanto disperate, nei primi anni '30, in piena "depressione americana", lascia l'Oklahoma per dirigersi verso la California, una specie di "terra promessa", alla ricerca di lavoro. Troverà emarginazione, miseria e morte. I temi trattati purtroppo sono tuttora attuali, in tutto il mondo. La famiglia Joad ha ispirato un album di Bruce Springsteen: “The Ghost of Tom Joad" in cui il cantautore denuncia il divario tra ricchi e poveri e i problemi degli immigrati negli Stati Uniti. Un consiglio: leggete "Furore" con la musica di Springsteen di sottofondo. Vi sembrerà di entrare ancor di più nelle atmosfere del romanzo. Ho letto “Furore” la prima volta molti anni fa nella versione ridotta e ho riletto il romanzo ora nella versione integrale. Il giudizio che avevo dato all'epoca era stato molto positivo. Quando ho iniziato a leggerlo nella nuova versione per il Torneo "Americani" di Robinson, mi sono sentita un po' spaesata. Trovavo il romanzo molto bello, ma non lo riconoscevo. Mi sembrava diverso. Mi sono presa la briga di cercare nella mia libreria la versione precedente e ho confrontato capitoli interi. Non mi sento di criticare il primo traduttore. A differenza di molte opinioni che ho letto, a parer mio, anche la prima traduzione era ottima. La prosa era un po' più poetica. Certo, il traduttore dovrebbe cercare di rendere la traduzione il più attinente alla versione originale e probabilmente quella più recente è la migliore. Furore è indiscutibilmente il capolavoro di Steinbeck. Nel 1936 la fotografa americana Dorothea Lange ritrasse nei pressi di un campo di piselli una donna migrante giunta in California dopo aver viaggiato su un camion con il marito e sette figli. “Migrant Mother” è una delle immagini più significative dell’epoca. Per chi ha letto "Furore" impossibile non pensare alla madre della famiglia Joad. "Le donne guardavano gli uomini, li guardavano per capire se stavolta sarebbero crollati. Le donne guardavano e non dicevano niente. E quando gli uomini erano in gruppo, la paura spariva dai loro volti e la rabbia prendeva il suo posto. E le donne sospiravano di sollievo, perché capivano che andava tutto bene: il crollo non c'era stato; e non ci sarebbe mai stato nessun crollo finché la paura fosse riuscita a trasformarsi in furore." ★★★★★ scopri come valuto i libri 🍰 torta Saint Honoré

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