Di Paolo Giordano non avevo mai letto un libro prima d'ora, nemmeno il famosissimo “La solitudine dei numeri primi”. Forse mi ero fatta l'idea di storie tristi, senza speranza. Mio figlio doveva leggere per scuola “Divorare il cielo” e faticava a procedere nella lettura. Quindi, un po’ per stimolarlo potendone poi discutere insieme, un po’ perché Giordano è uno scrittore affermato e mi sembrava strano avesse tradito le aspettative con questo libro, mi sono incuriosita e l'ho letteralmente "divorato", trascinata nella storia da Teresa e Bern. Un libro che fa riflettere, commovente e con un finale inaspettato. Mi è piaciuto molto e alla fine l’ha apprezzato anche mio figlio. Lo consiglio.
“C'è sempre molto da conoscere nella vita di qualcun altro, Teresa. Non si finisce mai. E a volte sarebbe meglio non iniziare affatto.”