Quanto mi è mancato l'avvocato Guido Guerrieri!
Carofiglio lo aveva messo da parte per dedicarsi a Fenoglio, l'ex carabiniere in pensione.
Finalmente si è deciso a regalarci un altro processo difficile con Guerrieri e colleghi più agguerriti che mai.
Un gran bel libro. Una storia interessante, intrecciata con le vicende personali del passato dell'avvocato.
Jacopo Cardaci è un ragazzo accusato dell'omicidio di uno spacciatore e già condannato in primo grado. La madre, Lorenza, con cui Guido ha avuto una breve storia in gioventù, si rivolge a lui per il processo d'appello. Guerrieri, nonostante sia evidente che le speranze di ribaltare la sentenza siano minime, non se la sente di rifiutare.
In questo romanzo Carofiglio fa i conti col tempo che passa e Guerrieri è più maturo e ancor più riflessivo del solito, sempre molto abitudinario nei suoi riti e metodico nel lavoro.
Carofiglio scrive, come al solito, molto bene e anche gli aspetti procedurali sono spiegati in modo chiaro e scorrevole, senza interrompere il flusso della storia romanzata.
"Quando incontri dopo tanto tempo una persona con la quale hai condiviso un pezzo di vita, della quale hai addirittura creduto di essere innamorato, è inevitabile che ti sembra diversa. E' cambiata, come cambiamo tutti, e questo ti appare normale. Poi, a volte, se osservi con attenzione, se non distogli lo sguardo, ti rendi conto con sgomento che quella persona non è diversa. E' la stessa, almeno nei tratti sostanziali. Era nel passato in cui vi eravate incrociati, che ti era sembrata diversa. Proiettavi su di lei i tuoi desideri, le tue aspirazioni e i tuoi bisogni. In un certo senso te l'eri inventata, l'avevi creata, ti eri raccontato una bugia complessa, articolata e difficile, molto difficile da svelare."
"Il tempo è molto più esteso per i giovani perché sperimentano in continuazione cose nuove. La loro vita è piena di prime volte, di improvvise consapevolezze. Il tempo scorre veloce quando si invecchia perché, di regola, si ripete sempre uguale."
★★★★☆
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