Fango rosso è il terzo volume della serie “I delitti di Capriata” di Milka Gozzer che segue "Torna a casa, Viola" e "Occhio per occhio".
Si tratta di una serie di gialli "leggeri", avvincenti e divertenti, ma allo stesso tempo non banali. C'è sempre un tema importante che Milka affronta.
Non so francamente se questo terzo episodio dei delitti di Capriata sia il più bello, sono tutti bellissimi e su di me hanno l'effetto di "rapirmi". So però che, come mi è successo con Rocco Schiavone, più episodi leggo, più mi affeziono ai personaggi.
In questo terzo giallo tanto spazio è dato al Sergente Garcia, alias il "quasi" maresciallo Luigi Bortolotti.
Questa volta le sue intuizioni sono fondamentali per trovare il colpevole dell'omicidio di una dipendente delle terme di Capriata, avvenuto nei sotterranei dello stabilimento termale. Molte vicende della sua storia personale e della moglie Clara emergeranno in seguito all'omicidio.
Restano invece molti misteri ancora da scoprire sul passato del barista Stefano e della figlia Betty che sicuramente Milka ci svelerà nei prossimi romanzi.
Viola, la pecora del Camerun di Stefano, protagonista indiscussa dei primi due romanzi, questa volta non c'è. È in "vacanza" all'alpeggio da Roberto, il pastore amico del barista che si ritrova attaccato sui social dagli animalisti per presunti maltrattamenti agli animali.
Non manca invece la giornalista Pamela Gigli, instancabile cronista alla ricerca più della verità che dello scandalo per vendere copie. Grazie alla sua esperienza di giornalista professionista, l'autrice, attraverso Pamela, ci rende partecipi della dura vita del cronista che vive costantemente nel terrore di "prendere il buco" dalla concorrenza e combattuto tra una notizia "verificata" e il sensazionalismo.
Ogni episodio è autoconclusivo quindi potete fare come vi pare: leggerne solo uno o seguire la sequenza. Io vi consiglio di partire dal primo.
In realtà io sono un po' in ritardo nella lettura della serie. Un quarto episodio, "Gelosia canaglia" è già uscito e rimedierò prestissimo.
Se vi divertono le storie dei "vecchietti del Barlume", se vi piacciono i detective improvvisati, se amate immergervi con la mente nella cultura, nel dialetto, nelle tradizioni, anche culinarie, dei luoghi in cui sono ambientati i gialli, i delitti di Capriata fanno per voi!
Nel blog potete leggere l'intervista all'autrice e la recensione di Torna a casa, Viola!, Occhio per occhio, Racconti di viaggio Racconti di vita, Il gatto di Depero.
★★★★☆
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🍨 mousse alla fragola
Uscirà il 5 maggio il nuovo romanzo giallo di Milka Gozzer, "Occhio per occhio". È il secondo della serie "I delitti di Capriata", dopo "Torna a casa, Viola!"
È inutile che cerchiate il paese di Capriata su google, è un posto inventato dall'autrice, ma collocato tra luoghi reali della Valsugana e ispirato (forse) a Vetriolo Terme.
In "Occhio per occhio" ritroviamo i protagonisti di "Torna a casa, Viola!": il barista Stefano, Viola (la pecora del Camerun), la figlia Betty, il Sergente Garcia, gli amici Roberto e Terry e i frequentatori del bar di Capriata che mi ricordano un po' i simpatici vecchietti del BarLume di Marco Malvaldi.
Non è però necessario aver letto il primo volume per leggere il secondo. Ogni episodio è autoconclusivo.
"A Capriata pare tornato finalmente il sereno, ma all’improvviso un nuovo atroce delitto arriva a turbare la quiete della montagna: la vittima in questo caso è una studentessa poco più che ventenne, Rosa Paladino, trovata morta nei boschi.
Nulla è come sembra.
E, mentre Stefano, il proprietario del bar del paesino, e i suoi amici sono impegnati a sbrogliare l’intricata matassa del mistero che avvolge il misero destino della ragazza, nuovi personaggi e colpi di scena finiscono per complicare non poco le indagini e le vite degli abitanti della zona.
Anche a casa Mattivi non mancano i segreti: Betty, la figlia di Stefano, sembra afflitta da mille preoccupazioni, ma non ne vuole fare parola con il padre. Intanto il pastore Roberto, amico d’infanzia del barista di Capriata, pare scomparso nel nulla.
Grazie all’insostituibile aiuto di Viola, la pecora del Camerun ormai divenuta la mascotte del gruppo, Stefano e il suo fidato Sergente Garcia riusciranno infine a giungere alla terribile verità che si cela dietro l’omicidio della giovane Rosa.
Ma la potranno davvero considerare una vittoria, questa volta?"
Molto belle le descrizioni dei luoghi e dei personaggi. Traspare l'amore dell'autrice per la sua terra, per le tradizioni popolari e la cucina tipica.Milka è sempre attenta ai particolari. L'uso frequente delle espressioni dialettali tradisce la sua passione per i luoghi, le tradizioni, il passato, la vita di montagna dove il progresso è rallentato rispetto alla città. Anche l'esperienza professionale giornalistica acquisita in passato dall'autrice caratterizza le trame dei suoi romanzi.
Il finale è aperto e questo ci lascia pensare e sperare che Milka abbia già in mente un seguito.
La copertina è artistica anche per questo secondo episodio dei "Delitti di Capriata". Si tratta di una rielaborazione grafica di un'opera dello scultore e pittore trentino Gianni Anderle intitolata "Trame". Molto bella.
Voi cosa fate il prossimo fine settimana? Io una gita tra Vetriolo Terme, Castel Selva, Panarotta e Monte Fravort... Mi è venuta voglia di visitare i luoghi in cui sono ambientati gli eventi del romanzo.
Nel blog potete leggere l'intervista all'autrice e la recensione di Torna a casa, Viola!, Racconti di viaggio Racconti di vita, Il gatto di Depero.
"Il barista osservava con un certo scetticismo il forestiero che aveva davanti.
Questi credono che salire una montagna sia come andare a fare la passeggiata sul lungomare!
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Ringrazio Milka Gozzer per avermi dato l'opportunità di leggere il suo romanzo in anteprima (uscirà il 28 ottobre).
Quando l'ho ricevuto, senza nessuna intenzione di leggerlo in quel momento, ho iniziato a scorrere, per curiosità, le pagine sul mio e-reader.
Ora vi racconto come è andata.
La citazione iniziale di Alda Merini mi predispone bene. Non amo particolarmente la poesia, ma adoro la poetessa dei navigli.
Tre ore dopo sono ancora lì, incollata alle pagine.
Stefano gestisce l'unico bar di Capriata, paese di montanari che l'amministrazione locale cerca di trasformare in località turistica, sfruttando le terme (già meta asburgica di vacanza) e inventandosi una leggenda sul destino dei figli del re Fravort.
Viola, la sua pecora del Camerun, è sparita. Stefano è in ansia.
(Mi sembra di rivedermi nel giorno in cui la mia gatta Frida sparì. Non era tornata a casa a dormire la notte e il mattino dopo non si trovava. La mia ansia cresceva ogni minuto di più, pensando ad un incidente o ad un rapimento. Alla fine tutto si risolse per il meglio. Era rimasta chiusa in un garage.)
Non c'è solo il mistero della pecora scomparsa da risolvere. Bruno Corni, il taxista del paese, viene ucciso con un colpo sparato a bruciapelo. Sembra un'esecuzione. Eppure Bruno è una brava persona, limpido, un gran lavoratore. La sparizione di Viola e l'omicidio sono eventi legati?
Non solo giallo, però, in questo romanzo di Milka Gozzer che, come spiega l'autrice nella nota finale, è nato come racconto, per poi evolvere in romanzo breve e infine in un romanzo giallo.
L'idea di scriverlo le è venuta durante una escursione in montagna.
Mi piace molto la sua scrittura.
Evoca suoni, odori, colori attraverso l'uso di similitudini e metafore.
Le descrizioni dei luoghi e degli eventi sono accurate. Viene voglia di visitare i posti in cui accadono i fatti.
Al contrario i personaggi sono (volutamente?) sfumati. Resta la curiosità di saperne di più di loro.
Il sottotitolo "I delitti di Capriata" lascia intendere che ci sarà un seguito. I personaggi avranno modo di delinearsi meglio ed evolvere.
Anche cultura, tradizioni, antichi pregiudizi trapelano tra le righe del romanzo.
Molti i riferimenti a luoghi e fatti realmente accaduti: l'ospedale psichiatrico di Pergine chiuso nel 2002, le difficoltà attuali che incontrano i pastori nella transumanza, la tempesta Vaia che nel 2018 distrusse 42 milioni di alberi, la banda dei mocheni che alcuni anni fa terrorizzò l'omonima valle, le bellezze naturali della stessa "valle incantata", della zona della Panarotta, del monte Fravort con splendide malghe, sentieri e boschi.
Milka Gozzer, romanziera trentina, giornalista professionista, è autrice di numerosi reportage di viaggi e ha pubblicato quattro libri: "Le radici del muschio", "MeL", "Racconti di viaggio Racconti di vita", "Il gatto di Depero".
Qui potete leggere l'intervista all'autrice.
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