Rosario Russo, giovane scrittore siciliano, di Acireale, ci fa incontrare per la prima volta l'ispettore Traversa nel romanzo giallo "Quattordici spine". A dire il vero, io conoscevo già il personaggio per averlo conosciuto in alcuni racconti di "Effetti collaterali", di cui ho parlato in una precedente recensione. Tuttavia la prima vera apparizione letteraria avviene in questo romanzo che Rosario Russo ha iniziato a scrivere nella primavera del 2018 tra le montagne della Valtellina (in cui si trovava per lavoro) e completato nella sua Sicilia.
Ad Acireale don Mario Spina, parroco della basilica di San Pietro, viene ritrovato senza vita all’interno della sacrestia. Da un’antica credenza sono state trafugate le spoglie del famoso artista locale Paolo Vasta.
L’ispettore di polizia Luigi Traversa, da poco arrivato dal Veneto, si ritrova a indagare sul caso che risolverà in quattordici giorni.
Bravo Rosario Russo. Un gran bel personaggio il suo ispettore Luigi Traversa: uomo tormentato, spedito in Sicilia per una brutta vicenda, odia il caldo, il pesce e il mare, ma finisce per innamorarsi di questa terra. E come non potrebbe essere così. Nonostante le contraddizioni, la Sicilia è bellissima.
Spero arrivi presto un nuovo episodio con protagonista l'ispettore Traversa.
"L'assassinio di Don Mario era il primo caso importante da quando si trovava in quella città, cioè da poco più di una settimana. Gli avevano descritto Acireale come un posto tranquillo, il luogo adatto in cui dimenticare e ripartire, ma intanto qualcuno aveva pensato bene di accoppare niente di meno che u parrinu"
★★★☆☆
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"Nessuna notizia dello scrittore scomparso" è un romanzo noir uscito nel 2017 e scritto da Daniele Bresciani, milanese, ex vicedirettore di Grazia e Vanity Fair e attualmente nella Direzione Comunicazione della Ferrari a Maranello.
E' il suo primo thriller pubblicato dopo l'esordio nel 2013 con il romanzo "Ti volevo dire".
Come ogni mattina Emma entra in redazione. La aspettano riunioni e articoli da scrivere. Non può immaginare che arriverà una notizia che la sconvolgerà: è scomparso in circostanze misteriose Pietro Severi, scrittore di thriller, con cui Emma ha avuto una relazione anni prima e che non sente da molto tempo.
Lo stesso giorno riceve una busta contenente un racconto che parla di un padre assassino. Verità o invenzione?
Emma non sa cosa fare, si sente in pericolo.
Molti racconti nel racconto, tutti interessanti, ben scritti, alternati alla trama avvincente del thriller e alle vicende lavorative e sentimentali dei protagonisti. Vengono trattati temi di attualità, fatti di redazione e la crisi dei giornali. Sicuramente i molti anni di lavoro nelle redazioni di testate giornalistiche importanti hanno permesso all'autore di narrare le dinamiche di redazione in modo efficace e veritiero.
"Erano trascorsi tre giorni dall'arrivo delle pagine di Pietro e ognuna di quelle tre notti aveva dormito sonni agitati.
Troppe domande. Troppe.
Dov'era Pietro? Perchè aveva scritto proprio a lei? E poi, chi era entrato nel suo appartamento? Che cosa cercava? Che cosa sapeva di lei e di Pietro?"
★★★☆☆
🍾 spumante
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"Il gambero di fiume" è il primo romanzo pubblicato nel 2000 da Enrico Gasperi, scrittore trentino, giunto alla terza edizione e ambientato alla fine del 1400 in Val Rendena.
Il giovane Simone ritrova nel fiume Sarca il cadavere di un frate. Tra eresia, dolciniani, templari e intrighi c'é da scoprire se il frate ritrovato morto sia stato ucciso o deceduto per cause naturali.
Per Simone iniziano i problemi.
Un amuleto a forma di gambero di fiume sarà la chiave per risolvere il mistero.
Si tratta di un giallo avvincente e misterioso, scritto molto bene, infarcito di nozioni storiche e culturali molto interessanti.
Non mancano i riferimenti agli affreschi del Baschenis e ai luoghi della Val Rendena.
"Le ombre della prima sera creavano disegni spettrali nell'intrico della foresta. Enormi braccia nere e dita lunghe e ossute attraversavano la mulattiera e si avvinghiavano alle figure in movimento."
★★★☆☆
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Lo scrittore Daniele Bresciani è stato giornalista per la Gazzetta dello Sport, vicedirettore di Vanity Fair e Grazia.
Con il suo primo romanzo "Ti volevo dire" ha vinto numerosi premi. Nel 2017 ha pubblicato "Nessuna notizia dello scrittore scomparso" e nel 2020 "Anime trasparenti. Un'indagine dell'ispettore Miranda".
Nel suo ultimo thriller l'ispettore Dario Miranda indaga sull'investimento di Gloria Taranto, una donna di origini sudamericane che gestisce in un edificio abbandonato alla periferia di Milano un asilo "clandestino" per figli di immigrati senza permesso di soggiorno: “La casa dei cento bambini”.
Quando Gloria viene investita l’ispettore Miranda non crede all'incidente ed inizia ad indagare per conto proprio. Ciò che scopre è terrificante.
Questo thriller avvincente, scritto benissimo, a parer mio migliore anche di "Nessuna notizia dello scrittore scomparso", tocca argomenti scabrosissimi che purtroppo capita di leggere sulle pagine dei giornali.
Rende meno pesante il racconto la storia d'amore tra Anna, figlia "adottiva" di Gloria, e Luca, medico non più giovanissimo e dal passato tormentato.
“In quel luogo non ci sarebbero stati vincoli di razza o religione: piccoli sudamericani avrebbero convissuto con bambini africani, asiatici o dell’Europa orientale. Sarebbe stata una zona franca, senza divisioni, muri e rivalità tra bande”.
“A questi bambini viene inculcata prima di tutto la necessità di rendersi invisibili. Devono fare in modo che nessuno si accorga di loro. Sono anime trasparenti. Qui dentro potranno tornare a esistere e essere quello che sono: bambini.”
★★★★☆
🍾 spumante
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Guillaume Musso è autore di numerosi thriller di grande successo e "Central Park" è spettacolare, avvincente, si divora.
Alice, giovane poliziotta di Parigi, e Gabriel, pianista jazz americano, si svegliano ammanettati tra loro su una panchina di Central Park. Non si conoscono, non ricordano nulla dalla sera prima e non comprendono come possano essere a New York dato che il loro ultimo ricordo risale alla sera precedente e Alice si trovava a Parigi e Gabriel a Dublino.
Come sono arrivati a New York? Perchè sono ammanettati tra loro?
Alice si ritrova in tasca una pistola a cui manca un proiettile e la sua camicetta è macchiata di sangue.
L'unico modo per capire cosa sia accaduto è quello di unire le forze e agire insieme.
Musso non delude con questo thriller, che é anche una storia d'amore, divertente, commovente e sorprendente. Si legge come guardare un film d'azione.
"Chiudo gli occhi. Nella mia mente si staccano uno alla volta i frammenti di una storia di cui ho sempre conosciuto il finale. Nel fondo di me stessa, non ho forse sempre avuto la convinzione che la mia vita si sarebbe conclusa cosi?
Sola, ma libera.
Come ho sempre cercato di vivere."
★★★★☆
🍾 spumante
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600 pagine, continui colpi di scena e cambi temporali non impediscono all'ultimo romanzo di Joel Dicker di scorrere veloce e farsi divorare.
"L'enigma della camera 622" mi è piaciuto molto.
Sono consapevole delle numerose critiche.
Joel Dicker o si ama o si odia.
Di lui avevo letto "La verità sul caso Harry Quebert" e lo avevo molto apprezzato.
Joel Dicker è un giovane scrittore, figlio di una bibliotecaria e di un insegnante di francese.
Arriva al successo nel 2012 con "La verità sul caso Harry Quebert", romanzo tradotto in 33 lingue.
Il racconto de "L'enigma della camera 622" ruota attorno ad un omicidio avvenuto molti anni prima in un lussuoso hotel in Svizzera. Un caso irrisolto su cui si mettono ad indagare uno scrittore in crisi d'ispirazione e una giovane ragazza che si offre di fargli da assistente nelle indagini. Molti i personaggi coinvolti nelle vicende: Macaire, il giovane banchiere, la moglie Anastasia e Lev, talentuoso impiegato di banca. E
poi Cristina, l'assistente di Macaire, Arma, la domestica, Tarnogol, ricchissimo uomo d'affari russo dall'oscuro passato, e molti altri.
Le loro vite si intrecciano tra amori, amicizie, invidie e tradimenti.
Come succede con i libri che amiamo, non si vede l'ora di arrivare alla fine e allo stesso tempo quando si chiude il libro si è un po' dispiaciuti.
Mi sono affezionata ai protagonisti e mi mancano.
Il romanzo è dedicato a Bernard de Fallois, editore di Dicker, scomparso due anni fa e nel romanzo molti sono i momenti in cui lo ricorda Joel, intrecciando realtà e fantasia.
"Spesso la gente pensa che per scrivere un romanzo si parta da un'idea. Invece una storia prende le mosse innanzitutto da una voglia: quella di scrivere. Una voglia che si impadronisce di te e che niente può ostacolare, una voglia che ti allontana da tutto."
"La vita è un romanzo di cui già si conosce la fine: il protagonista muore.
La cosa più importante, in fondo, non è come va a finire, ma in che modo ne riempiamo le pagine. Perché la vita, come un romanzo, deve essere un'avventura. E le avventure sono le vacanze della vita."
★★★★☆
🍾 spumante
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