Moltissimi trentini non conoscono la protagonista, tranne forse gli appassionati di tennis ai tempi di Lea Pericoli o gli alpinisti che hanno frequentato il Gran Sasso o le Dolomiti negli anni '60.
Tuttavia "LA LIBERTÀ È TUTTO - Chiaretta Ramorino, tante vite in una" è un libro che vale la pena di leggere.
Autrice è Francesca Colesanti, nata a Firenze, vive a Roma, giornalista, traduttrice, ex istruttrice del CAI, amica della Ramorino.
Nella prefazione di Carlo Alberto Pinelli (regista, alpinista, ambientalista) scopriamo che Maria Chiara Ramorino - che ha novant'anni, è nata a Torino e vive a Roma - è stata una campionessa di tennis di livello nazionale, primatista regionale nel mezzofondo, stella del basket, alpinista, istruttrice di arrampicata, sciatrice da competizione, campionessa di orienteering e scienziata.
Laureata in fisica, ha lavorato per molti anni al Comitato nazionale per l'energia Nucleare (ora Enea) ed è stata per 14 anni nel team di ricerca italiano in Antartide. Un ghiacciaio porta il suo nome in suo onore. Andata in pensione a 67 anni, per 20 anni ha continuato a collaborare recandosi due volte a settimana al Centro ricerche Casaccia.
"La libertà è tutto" è una sorta di biografia ricostruita attraverso interviste alla protagonista, lettura degli appunti delle sue vecchie agendine e testimonianze di colleghi, amici e avversari sportivi (Lea Pericoli, Reinhold Messner ... ).
Partendo da questo collage di informazioni, la giornalista, nel suo racconto, ci trasmette perfettamente l'idea di chi era e chi è la Ramorino: una donna forte e determinata, che ha inseguito e raggiunto i suoi sogni. Ha avuto anche dolori e affrontato difficoltà, ma il bilancio della sua vita è nettamente in positivo. Maria Chiara ha messo la libertà davanti a tutto.
Una storia interessante, una vita da prendere ad esempio.
Il suo amore per lo sport all'aria aperta non può che essere da me condiviso. E i suoi successi un po' invidiati (in senso buono).
Un unico difetto: non ama leggere.
"L'unica cosa che ho sempre desiderato è stato poter fare quello che volevo: in una parola libertà. Con mia grande fortuna, l'ho realizzata."
★★★☆☆
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"LA LIBERTÀ È TUTTO - Chiaretta Ramorino, tante vite in una" di Francesca Colesanti,
Edizioni del Gran Sasso, ha vinto il Premio Speciale Dolomiti UNESCO 2021 di Pordenonelegge.
Ho ascoltato il racconto "Cattedrale" (che dà il titolo all'omonima raccolta di Raymond Carver) su "Ad Alta voce", letto da Fausto Paravidino (voce molto particolare e adattissima al personaggio narrante). Tempo di ascolto: 45 minuti.
C’era questo cieco, un vecchio amico di mia moglie, che doveva arrivare per passare la notte da noi. Gli era appena morta la moglie. E così era andato a trovare i parenti di lei in Connecticut. Aveva chiamato mia moglie da casa loro. Avevano preso accordi. Sarebbe arrivato in treno, un viaggio di cinque ore, e mia moglie sarebbe andata a prenderlo alla stazione. Non l’aveva più visto da quando aveva lavorato per lui un’estate a Seattle, dieci anni prima. Comunque, lei e il cieco si erano tenuti in contatto. Registravano dei nastri e se li spedivano per posta avanti e indietro. Non è che fossi entusiasta di questa visita. Era un tizio che non conoscevo affatto. E il fatto che fosse cieco mi dava un po’ di fastidio. L’idea che avevo della cecità me l’ero fatta al cinema. Nei film i ciechi si muovono lentamente e non ridono mai. A volte sono accompagnati dai cani-guida. Insomma, avere un cieco per casa non è che fosse proprio il primo dei miei pensieri."
★★★☆☆
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🍷 vino rosso
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"Bartleby lo scrivano: una storia di Wall Street" è un racconto di Herman Melville scritto nel 1853.
L'ho ascoltato su "Ad alta voce".
Ho apprezzato molto la maestria dell'autore nel saper tenere alta la curiosità. Voce narrante è l'avvocato presso cui Bartleby lavora come scrivano.
Si tratta di un breve racconto. Si ascolta in due ore.
Molteplici sono le interpretazioni che la critica ha dato di quest'opera. Italo Calvino avrebbe dovuto dedicare a Bartleby l’ultima delle "Lezioni Americane di Italo Calvino", ma la morte dello scrittore ha impedito la stesura del capitolo. Quasi tutta la critica concorda si tratti di un esempio di resistenza passiva e di denuncia dell'alienazione da lavoro.
Volete che vi racconti qualcosa di Bartleby lo scrivano?
"Preferirei di no" (“I would prefer not to).... leggetelo! o, come ho fatto io, ascoltatelo e scoprirete il motivo di questa risposta.
★★★☆☆
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Qui sotto una rivisitazione moderna del racconto
Tre autori e tre protagonisti.
A Roma, in un lussuoso appartamento, viene ritrovata morta la giovane e bellissima esperta d'arte Giada Colonna.
I tre personaggi coinvolti forniscono versioni diverse.
Giancarlo De Cataldo è la voce narrante di Davide Brandi, capace e ambizioso commissario che conduce le indagini; Maurizio de Giovanni di Marco Valerio Guerra, uomo d'affari ricco e spregiudicato, l'amante della vittima; Cristina Cassar Scalia di Anna Carla Santucci, moglie di Marco Valerio Guerra,
Le tre versioni messe insieme costituiranno tre piccoli passi per arrivare alla soluzione del caso.
Classico giallo da leggere in viaggio o al calduccio davanti ad un caminetto acceso. Lettura piacevole e non troppo impegnativa.
Le voci di Cristina Cassar Scalia e Giancarlo De Cataldo mi sono piaciute, meno Maurizio de Giovanni.
"Si deve diffidare delle intuizioni: possono creare suggestioni alle quali si resta avvinti a rischio del fallimento dell'indagine. Le intuizioni sono fuorvianti. Il mio mestiere richiede freddezza, distacco, professionalità. Eppure, nello stesso istante in cui qualcuno decide di sopprimere un essere umano, nel perimetro territoriale che delinea la competenza dell'ufficio a me assegnato, la comunità esige che io dia un volto e un nome all'assassino."
★★★☆☆
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🍨 mousse alla fragola
Avevo voglia di leggere qualcosa di giallo, di tipicamente estivo, da "sotto l'ombrellone".
Ho dato una sbirciatina alle novità proposte da MLOL (media library on line). Io leggo molti ebook che scarico gratuitamente dalla biblioteca - d'altronde non so più dove mettere i libri e quindi in formato cartaceo acquisto solo i miei autori preferiti o libri particolarmente importanti, capolavori, che può capitare di avere voglia di rileggere. I gialli, per belli che siano, difficilmente si rileggono.
Per farla breve, sul sito di MLOL c'era in vetrina una novità (che tanto novità non è dato che la pubblicazione risale al 2019): "Il sanguinaccio dell'Immacolata" di Giuseppina Torregrossa, romanzo giallo, ambientato in Sicilia (Palermo), protagonista una vicequestora in crisi sentimentale (è stata da poco lasciata dal fidanzato, il sostituto commissario Rosario, detto Sasà), un mistero da risolvere . Perfetto per me! Un mix che adoro.
Il giorno dell’Immacolata, nella pasticceria di sua proprietà, viene trovato il cadavere di Saveria, giovane pasticciera figlia del boss Fofò Russo.
Nonostante sembri trattarsi di una rapina, il questore ordina a Maria Teresa Pajno, detta Marò, a capo del nucleo antifemminicidi di Palermo, di indagare.
La vicequestora si accorge subito che i conti non tornano: una rapina prima dell’apertura quando la cassa è vuota, la figlia di un potente boss di Palermo... tutto fa pensare che si tratti di ben altro.
Con la determinazione e l'intuito che la caratterizzano, Marò risolverà il caso.
Quanti sapori, profumi, piatti tipici e tradizioni siciliani vengono evocati tra le pagine di questo romanzo!
Mi dispiace davvero tanto di aver iniziato a leggere le indagini di Maria Teresa Pajno solo dal terzo episodio. Infatti Marò compare per la prima volta nel 2012 in "Panza e prisenza", seguito nel 2018 da "Il basilico di Palazzo Galletti" . Provvederò a colmare la lacuna...
Curiosità
A Giuseppina Torregrossa, nata nel '56, laureata in medicina con specializzazione in ostetricia, arrivata alla scrittura all'età di 51 anni, è stata recentemente conferita la laurea magistrale honoris causa in "Italianistica" . A conferirle il titolo è stato il rettore dell’Università di Palermo per aver "saputo raccontare i casi minimi della storia della Sicilia e soprattutto della città di Palermo che nella sua opera si fa specchio delle vicende tormentate di tutta una società, quella italiana, rappresentata nei suoi snodi cruciali".
★★★☆☆
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🍨 mousse alla fragola
“Il mistero di Evita” di Giovanni De Plato è un libro molto interessante.
La storia di Evita Peron, seconda moglie del Presidente argentino Peron, viene raccontata da tre punti di vista: il suo, quello del marito Juan Domingo Peron e quello dell'amico sindacalista Carlos Maiorino, leader con Evita del movimento degli "scamiciati".
Il racconto scorre fluido, veloce, ben scritto. Ripercorre le vicende politiche dell'Argentina.
Evita Peron è amata dal popolo, infiamma le folle, acclamata più del marito, un mito. Sta dalla parte dei poveri, ne migliora le condizioni di vita , ottiene il suffragio universale. Muore a soli 33 anni di tumore.
Al termine del romanzo c'è una riflessione del medico che la ebbe in cura e svela il mistero dell'operazione a cui Evita fu sottoposta.
Quello che non si capisce e non viene specificato è quanto c'è di documentato e quanto di romanzato nel racconto.
Ho letto questo romanzo per il Grande torneo letterario di Robinson
"Finché il mio cuore palpiterà sarò a fianco di voi umili con tutte le mie forze e con ogni mezzo. Sarò al vostro fianco fino alla fine, per il bene vostro e della nazione."
★★★☆☆
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