"La metamorfosi" è il racconto più noto dello scrittore boemo Franz Kafka. L'opera fu pubblicata per la prima volta nel 1915.
Una mattina Gregorio Samsa, destandosi da sogni inquieti, si trovò mutato in un insetto mostruoso. Era disteso sul dorso, duro come una corazza, e alzando un poco il capo poteva vedere il suo ventre bruno convesso, solcato da nervature arcuate, sul quale si manteneva a stento la coperta, prossima a scivolare a terra. Una quantità di gambe, compassionevolmente sottili in confronto alla sua mole, gli si agitava dinanzi agli occhi.
"Che mi è accaduto?" pensò. Non era un sogno.
"Il piano infinito" è un romanzo della scrittrice cilena Isabel Allende, scritto nel 1991 e pubblicato in Italia da Feltrinelli nel 1992.
Andavano per le vie dell'Ovest senza fretta e senza meta precisa, mutando rotta secondo il capriccio di un istante, al segnale premonitore di uno stormo di uccelli, alla tentazione di un nome ignoto. I Reeves interrompevano il loro errare pellegrinare ove li cogliesse la stanchezza o incontrassero qualcuno disposto ad acquistare la loro impalpabile mercanzia. Vendevano speranza. Così percorsero il deserto nell'una e nell'altra direzione, valicarono le montagne e una mattina videro apparire il giorno su una spiaggia del Pacifico.
"Jane Eyre" (originariamente pubblicato col titolo di Jane Eyre: An Autobiography) è un romanzo di formazione della scrittrice inglese Charlotte Bronte.
Impossibile far la passeggiata quel giorno. La mattina, invece, avevamo errato per un'ora per le macchie spoglie, ma dopo pranzo (la signora Reed, quando non aveva compagnia, pranzava presto) il freddo vento invernale aveva ammassato delle nuvole così cupe, e cadeva una pioggia così insistente, che di andar fuori non si parlò neppure.
Me ne rallegrai. Non ho mai amato le passeggiate lunghe, specialmente nei pomeriggi rigidi. Era per me terribile ritornare a casa nel crepuscolo grigio, con le dita delle mani e dei piedi gelate, il cuore rattristato dai rimproveri di Bessie, la bambinaia, e sentirmi umiliata dalla consapevolezza della mia inferiorità fisica di fronte a Eliza, John e Georgiana Reed.
"Bar Sport" è il primo libro di Stefano Benni, pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore nel marzo 1976.
Al bar Sport non si mangia quasi mai. C'è una bacheca con delle paste, ma è puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d'artigianato. Sono lì da anni, tanto che i clienti abituali, ormai le conoscono una per una. Entrando dicono: "La meringa è un po' sciupata, oggi. Sarà il caldo". Oppure: "È ora di dar la polvere al krapfen". Solo, qualche volta, il cliente occasionale osa avvicinarsi al sacrario. Una volta, ad esempio, entrò un rappresentante di Milano. Aprì la bacheca e si mise in bocca una pastona bianca e nera, con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva. Subito nel bar si sparse la voce: "Hanno mangiato la Luisona!". La Luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959.
Il protagonista de "La coscienza di Zeno" di Italo Svevo è Zeno Cosini, che per liberarsi dal vizio del fumo si sottopone a una cura psicanalitica.
Io sono il dottore di cui in questa novella si parla talvolta con parole poco lusinghiere. Chi di psico-analisi s'intende, sa dove piazzare l'antipatia che il paziente mi dedica. Di psico-analisi non parlerò perché qui dentro se ne parla già a sufficienza. Debbo scusarmi di aver indotto il mio paziente a scrivere la sua autobiografia; gli studiosi di psico-analisi arricceranno il naso a tanta novità.
Ma egli era vecchio ed io sperai che in tale rievocazione il suo passato si rinverdisse, che l'autobiografia fosse un buon preludio alla psico-analisi. Oggi ancora la mia idea mi pare buona perché mi ha dato dei risultati insperati, che sarebbero stati maggiori se il malato sul più bello non si fosse sottratto alla cura truffandomi del frutto della mia lunga paziente analisi di queste memorie.
Le pubblico per vendetta e spero gli dispiaccia. Sappia però ch'io sono pronto di dividere con lui i lauti onorarii che ricaverò da questa pubblicazione, a patto egli riprenda la cura. Sembrava tanto curioso di se stesso! Se sapesse quante sorprese potrebbero risultargli dal commento delle tante verità e bugie ch'egli ha qui accumulate!... DOTTOR S.
"D'amore e ombra" è un romanzo del 1984 di Isabel Allende. L'opera venne scritta durante il suo esilio in Venezuela.
Il primo giorno di sole fece evaporare l'umidità accumulata sulla terra dai mesi invernali e riscaldò le fragili ossa degli anziani, cui fu possibile passeggiare lungo i sentieri ortopedici del giardino. Solo il melanconico se ne rimase a letto, perché era inutile portarlo all'aria aperta se i suoi occhi vedevano solo i propri incubi e le sue orecchie erano sorde allo schiamazzo degli uccelli. Josefina Bianchi, l'attrice, vestita col lungo abito di seta che mezzo secolo prima aveva indossato per declamare Checov, reggendo un parasole per proteggersi l'epidermide di porcellana screpolata, avanzava lentamente fra i cespugli che ben presto si sarebbero ricoperti di fiori e di api.
"Il coperchio del mare" è un romanzo della scrittrice giapponese Banana Yoshimoto, scritto nel 2004.
Kijimuna, Kenmun, Namahage, perfino il dio Masau’u della tribù degli Hopi che vive in un paese lontano… tutte le divinità che hanno fissato la loro dimora vicino ai luoghi abitati dagli esseri umani sembra che abbiano sembianze pensate per incutere terrore. Sguardo folgorante, zanne, corpi colorati di rosso, armi in mano.
Non c’è dubbio che siano così in parte per proteggere se stessi. Io, però, più che per questo, penso che il loro aspetto serva per mettere alla prova i nostri cuori. Perché solo chi è in grado di vedere al di là delle apparenze può venire toccato dalla potenza delle loro anime delicate.
È uscito il mese scorso "Correre in aria" di Larissa Iapichino, Mondadori editore.
Larissa, primatista mondiale under 20 indoor di salto in lungo, è la figlia quasi ventenne (classe 2002, generazione Z, nativa digitale) di Fiona May e Gianni Iapichino.
La madre conosciutissima sia nel mondo dell'atletica (due titoli mondiali e due medaglie d'argento alle olimpiadi e primatista italiana di salto in lungo) che dello spettacolo come attrice e ballerina.
Il padre, ex astista (tre titoli italiani vinti in carriera), ex golfista professionista, musicista per passione e ora allenatore di Larissa.
Nonostante io appartenga alla generazione X come i suoi genitori e solitamente non mi piaccia leggere le biografie di chi ha ancora tutta una vita davanti da vivere, questo libro mi ha incuriosita proprio perché mi chiedevo che tipo di romanzo fosse.
Al termine della lettura ho concluso che si tratta di un libro molto indicato per le ragazzine. Il mondo raccontato è quello della scuola, delle amicizie nate sui campi di atletica, degli amori nati sui social, dei vestiti da indossare la mattina e il colore dello smalto da scegliere e abbinare all'outfit.
Larissa tiene a sottolineare che lei è anche una "ragazza normale".
Se siete amanti dell'atletica e adulti, scordatevi di trovare dettagli tecnici nel libro. Nemmeno una parola sull'allenatore. Sembra quasi che Larissa si alleni da sola.
Ma non è una biografia, Larissa è troppo giovane per scriverla e davanti ha ancora tanta vita.
Si tratta più di un racconto a metà strada tra la favola e il diario romanzato di alcuni mesi della vita di Larissa, quelli trascorsi tra il record del mondo e l'infortunio ai campionati italiani di Rovereto, passando per la maturità, una serie di pensieri "in libertà" alla ricerca di se stessa in cui affronta il tema della sua "autodeterminazione". Non ci sta Larissa a sentirsi definire "predestinata". Sì certo, i suoi geni sono buoni, ma il resto (scelte, determinazione, rinunce, fatica) è opera sua.
Chi ha scritto veramente il romanzo?
Se è tutta farina del suo sacco, Larissa ha talento anche per la scrittura.
La narrazione è molto scorrevole e utilizza un linguaggio semplice e simpatico.
Se l'editor le ha dato una mano a mettere ordine tra i suoi pensieri - che per come si descrive lei è facile siano usciti fuori dalla sua penna come un fiume in piena - ha fatto un ottimo lavoro.
"Ero predestinata a diventare quel che sono, a fare quel che faccio?
Ho letto questa parola così tante volte, dopo quell'incredibile record di Ancona con cui ho eguagliato il record di mia madre a Valencia, nel 1986.
Eguagliato: capito? Significa uguale fino all'ultimo dei 691 centimetri di salto."
"A me piace pensare che tutto ciò che faccio dipenda da me, che non devo e non ho bisogno di accettare a priori una posizione, un'etichetta, un destino, ma che posso sempre guardarmi intorno, cercare ciò che è meglio e più giusto e andare a prendermelo saltando sempre un po' più in là."
"Certe volte vorrei dimenticare tutto anche solo per un giorno e spegnermi senza dormire, lasciare spazio alle cose che non chiedono impegni e scadenze, rigore e determinazione.
Alle cose che semplicemente accadono e non importa sapere precisamente quando e dove. Basterebbe quello."
★★★☆☆
🍨 mousse alla fragola
scopri come valuto i libri
"La versione di Vasco" è un libro autobiografico scritto da Vasco Rossi.
Ognuno ricorda le cose alla sua maniera, ognuno un po' se le racconta. Le biografie sono tutte false. Io sono stato franco. Con questo libro di dichiarazioni forse si capirà di più la mia versione. La versione di Vasco.
"L'impiccato di Saint-Pholien" è un romanzo poliziesco di Georges Simenon con protagonista il commissario Maigret.
Nessuno si accorse di quello che succedeva. Nessuno sospettò che nella sala d’attesa della stazioncina ferroviaria, dove tra l’odore di caffè, birra e limonata solo sei passeggeri aspettavano il treno con aria abbattuta, si stesse svolgendo un dramma.
Erano le cinque del pomeriggio e calava la notte. Le lampade erano state accese ma, attraverso i vetri, si potevano ancora distinguere nel grigiore del marciapiede i funzionari, tedeschi e olandesi, della dogana e delle ferrovie, che battevano i piedi per riscaldarsi.
Perché la stazione di Neuschanz è situata all’estremo Nord dell’Olanda, alla frontiera tedesca.