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Che dire di Sanremo? Come ogni anno è un evento che seguo. Non con spasmodica attenzione.  Lascio la tv accesa e ascolto il programma mentre faccio altre cose: stiro, riordino e di tanto in tanto osservo con più attenzione, attirata da qualche canzone o ospite che mi piace di più.  A fine puntata non arrivo mai, nemmeno il giorno della finale, mi addormento sempre sul divano. Non per noia. Per stanchezza. La stanchezza di chi si alza ogni mattina prestissimo per riordinare un po' la casa prima di andare in ufficio. Il vincitore lo scopro il giorno dopo. Quest'anno non è stata una grande sorpresa, dato che la canzone vincitrice era in testa alla classifica fin dalla prima puntata. Non voglio criticare le canzoni. Ognuno di noi ha dei gusti personali. Dico però alcune cosette in merito: Mahmood ha vinto.  La canzone è bella , ma la sua voce non mi piace, perchè faccio fatica a capire le parole quando canta. Elisa è Elisa, con una voce limpidissima e capacità canore indubbie. Morandi merita sicuramente il podio per la simpatia. La sua canzone è spensierata e allegra in un periodo tristissimo. "Ciao ciao" de La rappresentante di lista diventerà un tormentone. Emma, Noemi, Iva Zanicchi e Giusy Ferreri promosse! Mi sono piaciute le co"conduttrici" Drusilla Foer, elegante e colta, e Maria Chiara Giannetta, spigliata e simpatica attrice che insieme a Maurizio Lastrico ha ripercorso la storia della musica italiana con un divertente gioco di citazioni. Mi sono piaciuti gli ospiti Maneskin, Fiorello e Cremonini, che ho avuto modo di incontrare qualche mese fa al Salone del libro di Torino. Voi vi chiederete come mai parlo di Sanremo su un blog letterario. Semplicemente perché le canzoni raccontano delle storie, come i romanzi. Delle storie da ascoltare e da citare, proprio come le belle frasi che sottolineiamo nei libri. "E se domani tuo padre, mia madre o Lucia Ascolteranno queste parole Si chiederanno, come mi chiedo anch’io, se questo è un amore Risponderò come rispondo anche a me Che Amarti è credere che Che quello che sarò sarà con te." Giovanni Truppi - Premio Lunezia per Sanremo per il valore letterario della canzone "Tuo padre, mia madre, Lucia"
Non guardo quasi mai la tv. Faccio un'eccezione per i film tratti da storie vere, biografie di personaggi famosi e trasposizioni cinematografiche di libri. Ho apprezzato molto "Copia originale", tratto dall'autobiografia della scrittrice Lee Israel. Lee vive a New York, è una scrittrice, infelice, alcolizzata e con gravi problemi  economici. I suoi libri non vendono, ha perso il lavoro, ha difficoltà  a pagare affitto e bollette. Grazie alle sue doti letterarie e alla conoscenza approfondita delle biografie di personaggi noti, inizia a scrivere false lettere di scrittori famosi da vendere a collezionisti. Viene scoperta e condannata. Lee decide allora di scrivere la sua autobiografia che sarà un successo letterario. Purtroppo " Can You Ever Forgive Me? Memoirs of a Literary Forger" non risulta tradotto in italiano. Chissà che qualche casa editrice, visto il successo del film, non decida di farlo tradurre e pubblicarlo.
Ho partecipato al torneo letterario di Robinson - la Repubblica nella veste di giurato. Mi è stato assegnato il compito di leggere e recensire due biografie: "Non stop" di Vasco Rossi e "Me" di Elton John e, dopo averle messe a confronto, scegliere la vincitrice della "partita". Ed ecco il mio pensiero, pubblicato oggi nel blog Torneo Letterario di Robinson - la Repubblica di Giorgio dell'Atri: "ME" di Elton John è il libro che vince per me la sfida. Si tratta di una biografia lunga, molto dettagliata e intima, narrata in prima persona. Un buon libro scritto molto bene da Elton John con l'aiuto del giornalista Alexis Petridis. Elton non si nasconde, mette a nudo le sue debolezze e insicurezze, gli errori commessi e con uno scavo psicologico ne ricerca le cause. Racconta, senza reticenze, i problemi di dipendenza da droga e alcool avuti, lo shopping compulsivo, la bulimia, l'omosessualità, le difficoltà a mantenere una relazione stabile, l'impegno nella lotta contro l'AIDS e i lutti subiti. Una vita solo apparentemente da sogno la sua. Come accade spesso, ricchezza e successo significano frequentemente infelicità, ma Elton ci dice che "vivo e ho vissuto una vita straordinaria, e onestamente non la cambierei, nemmeno le parti di cui mi pento, perché sono felicissimo di com'è oggi." "Non Stop" di Vasco Rossi e Michele Monina mi è piaciuto meno: un genere di scrittura che personalmente non amo, quasi la sbobinatura di un'intervista, una specie di diario, in più puntate, da dopo il grande concerto di Modena fino alla serie di concerti del Vasco Non Stop Live. Ho apprezzato i pensieri liberi di Vasco, ma l'analisi del suo passato, dei momenti bui e della depressione sono solo accennati. Si alternano i racconti di Vasco dal linguaggio semplice e diretto alle considerazioni e ragionamenti del co-autore che cerca di tirare le fila del discorso. Un libro sicuramente apprezzato dai tanti fan per la dettagliata descrizione della preparazione dei concerti. Io l'ho trovato poco coinvolgente e spesso ripetitivo.      
Seguiranno più ampie recensioni sui due libri.

Nel 2020 il Consiglio dei ministri ha approvato l'istituzione per il 25 marzo della giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. 
"Ogni anno, il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell'aldilà della Divina Commedia, si celebra il Dantedì. Una giornata per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante con moltissime iniziative che vedranno un forte coinvolgimento delle scuole, degli studenti e delle istituzioni culturali."

È ufficiale: a causa dell'emergenza Coronavirus, il Salone Internazionale del Libro di Torino non si terrà dal 14 al 18 maggio 2020.


Il film "Piccole donne", visibile al cinema in Italia da gennaio, è l'ennesima trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Louisa May Alcott, pubblicato per la prima volta in America alla fine del 1800.

Narra le vicende delle quattro sorelle March e copre un arco temporale di alcuni anni: dall'adolescenza all'età adulta delle ragazze.

Il romanzo è ambientato nel periodo della Guerra Civile Americana. Il padre delle ragazze è lontano, impegnato nel conflitto come pastore. Le giovani ne sentono la mancanza  e soffrono per le ristrettezze economiche del periodo, ma vivono comunque con allegria e spensieratezza, affrontando i problemi tipici dell'età, le inevitabili rivalità tra sorelle e i primi innamoramenti.


Molto buona la regia e la sceneggiatura di Greta Gerwig, ottimo il cast: Emma Watson(Meg), Saoirse Ronan(Jo), Eliza Scanlen (Beth), Amy Florence Pugh (Amy) e Meryl Streep nei panni della zia March.

I flash back continui contribuiscono a catturare l'attenzione e rendono originale una trama molto semplice. Il taglio di capelli di Jo (lunghissimi, alla maschietto e a caschetto) aiuta a capire in quale periodo ci si trova.

Il personaggio di Jo mi è piaciuto molto. Lei credeva nell'emancipazione femminile. Ha lottato per realizzare il proprio desiderio di affermarsi come scrittrice e stimolava le sorelle a fare altrettanto, a non confidare in un buon matrimonio per la propria realizzazione.

Ho letto il romanzo da ragazzina, probabilmente adesso lo rileggerò e il piano di lettura sarà sicuramente diverso. Ricordo che già allora provavo simpatia e mi identificano in Jo. Anch'io come lei ero un "maschiaccio". Sicuramente non avevo colto quanto forte e rivoluzionario fosse il messaggio per l'epoca in cui è stato scritto.

★★★☆☆











Dopo il successo dello scorso settembre della prima edizione del FESTIVAL INTERMITTENZE a Riva del Garda, pochi giorni fa è stata confermata l'edizione 2020. Direttore artistico sarà Emiliano Visconti. Le date non ci sono ancora, ma protagonisti saranno sempre i libri, gli autori e il pubblico.


Foto edizione 2019

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Chi sono

Mi chiamo Cristiana Bresciani, sono una mamma lavoratrice, sportiva e mangiatrice di libri. Vivo in Trentino, sul Lago di Garda. Amo viaggiare con la testa tra nuvole di libri e nel mondo con i piedi agganciati ai pedali di una bicicletta.

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