"L'istante presente" di Guillaume Musso è avvincente come i romanzi di Dan Brown, irreale e onirico come 1Q84 di Haruki Murakami.
Arthur riceve in eredità dal padre un faro in riva all’oceano nelle cui acque suo nonno scomparve molti anni prima. Il padre raccomanda ad Arthur di non aprire la porta metallica della cantina. Nonostante la promessa fatta, il ragazzo apre la porta e precipita in un "presente" da cui sembra impossibile poter tornare indietro.
Non voglio aggiungere altro, perché qualunque anticipazione vi rovinerebbe la lettura. Il finale è decisamente sorprendente.
Non voglio aggiungere altro, perché qualunque anticipazione vi rovinerebbe la lettura. Il finale è decisamente sorprendente.
"Non avere paura, Arthur. Salta! Ti prendo al volo."
"Sei...sei sicuro, papa?". Ho cinque anni. [...] con un largo sorriso, mi lancio nel vuoto, pronto ad aggrapparmi al collo dell'uomo che più amo al mondo. Solo che all'ultimo istante, mio padre, Frank Costello, si scansa, fa volontariamente un passo indietro e io mi trovo lungo disteso sul pavimento. [...]
"Nella vita non devi fidarti di nessuno. Hai capito Arthur" [...] "Nemmeno di tuo padre!"
★★★★☆
★★★★☆
scopri come valuto i libri
Nel giorno di San Valentino voglio consigliarvi quello che secondo me è il romanzo d'amore per eccellenza: "L'amore ai tempi del colera" di Gabriel Garcia Marquez, premio Nobel per la letteratura.
Io l'ho letto più volte e lo trovo bellissimo, pieno di sentimenti, di tristezza, ma anche di allegria. Scritto con quel tipico stile tragicomico degli autori sudamericani.
È un romanzo di facile e veloce lettura, molto scorrevole. La trama vi rapirà, non riuscirete a staccarvi dalle pagine del libro finché non scoprirete se dopo "cinquantun anni, nove mesi e 4 giorni" l'amore di Florentino Ariza per Fermina Daza sarà finalmente ricambiato.
Se non avete tempo per leggerlo, guardate il film, altrettanto bello, molto rispettoso della trama del libro e con degli interpreti di altissimo livello (Javier Bardem, Giovanna Mezzogiorno) e il contributo di Shakira alla colonna sonora .
“Uno sguardo casuale fu l’origine di un cataclisma d’amore che mezzo secolo dopo non era ancora terminato.”
★★★★☆
Finalmente Isabel Allende con "Lungo petalo di mare" mette da parte il giallo-thriller e torna al romanzo storico, il genere che le riesce sicuramente meglio.
Moltissimi anni fa ho letto "La casa degli spiriti" e l'ho trovato un capolavoro. Dopo aver divorato tutte le sue opere (romanzi, libri per ragazzi, gialli e thriller) continuo a pensare che quello sia il suo miglior libro.
Leggendo "Lungo petalo di mare" si intuisce che alla base c'è un grande lavoro di preparazione e documentazione.
Come è stato per molti altri suoi romanzi, Isabel Allende narra fatti realmente accaduti attraverso una storia inventata.
In questo caso, Roser, giovane musicista, fugge dalla Spagna e dal dittatore Franco alla fine della guerra civile spagnola e si imbarca, fingendosi sposata col medico Victor Dalmau, sul piroscafo Winnipeg che la porterà in Cile. Lì si integrerà e riorganizzerà la sua vita, fino a quando dovrà nuovamente fuggire (questa volta in Venezuela) a causa del golpe del 1973.
La scrittrice torna quindi a parlarci del colpo di stato che ha fatto cadere il presidente Salvador Allende, un evento che ha profondamente segnato la sua vita e che l'ha costretta per moltissimi anni a restare lontana dal suo paese natale.
Il romanzo è scritto molto bene. Le vicende storiche si intrecciano con le vicende d'amore dei protagonisti. Il racconto è avvincente. Roser, forte, tenace e passionale è l'eroina di questa storia di integrazione, resilienza e amore.
Curiosità: il titolo del romanzo è un tributo a Pablo Neruda che in una sua poesia aveva definito il Cile un lungo petalo di mare, vino e neve. Come narrato nell'opera, nel 1939 il poeta, all'epoca diplomatico in Francia e Spagna, noleggiò il piroscafo Winnipeg e mise in salvo migliaia di profughi spagnoli portandoli in Cile.
Pablo Neruda proclamò che l'impresa del piroscafo Winnipeg era stato il suo “poema più bello”.
"se si vive abbastanza, i cerchi si chiudono".
★★★★☆
Questo mese è uscito l'ultimo romanzo giallo con protagonista il vicequestore (non chiamatelo commissario!) Rocco Schiavone: "Ah l'amore l'amore".
Già dal titolo si intuisce la mezza virata di Manzini dal genere giallo al romanzo quasi rosa: Antonio Scipioni inguaiato con tre donne; Ugo Casella innamorato di Eugenia e sempre imbranato negli approcci; Alberto Fumagalli, il medico legale e Michela Gambino, della scientifica, cominciano a capirsi; Gabriele, il quasi figlio adottivo di Rocco, innamorato di una compagna di classe; Sandra Buccellato, la giornalista, mostra un certo interesse per Rocco e Marina "si fa vedere" sempre meno. Caterina è lontana...
Più nervoso e aggressivo del solito, in pessime condizioni di salute, Rocco dal letto dell'ospedale in cui è ricoverato conduce un'indagine per omicidio, una "rottura del decimo livello!".
Si dimostrerà poi bravo a non farsi ingannare dalle apparenze, quando tutto faceva pensare a un errore umano, ad un caso di malasanità.
Si dimostrerà poi bravo a non farsi ingannare dalle apparenze, quando tutto faceva pensare a un errore umano, ad un caso di malasanità.
La trama è ben strutturata, i colpi di scena non mancano.
Manzini, a parer mio, in questo episodio si dilunga un po' troppo sulle vicende sentimentali e personali dei comprimari.
Manzini, a parer mio, in questo episodio si dilunga un po' troppo sulle vicende sentimentali e personali dei comprimari.
Il personaggio di Schiavone nei primi libri non mi piaceva molto, mi risultava indisponente, non lo capivo. Più leggevo di lui però, più mi affezionavo. Ora mi sembra quasi di conoscerlo personalmente. "7/7/2007" ci ha svelato molti "perché" del comportamento di Rocco e ora come si fa a non amarlo?
La serie tv ha contribuito a farlo conoscere anche ai non lettori.
La serie tv ha contribuito a farlo conoscere anche ai non lettori.
Valeria Solarino interpreta Sandra Buccellato nella serie tv
Curiosità: Evaristo Baschenis che ha dipinto la natura morta con liuto di cui si parla nel romanzo è un artista parente stretto dei Baschenis che affrescarono numerose chiese della Val Rendena e del Trentino, autori della famosa "danza macabra" a Pinzolo.
"Tutti abbiamo paura di essere abbandonati. Da un amico, dalla salute, dalla vita. Rocco temeva la fine dei rapporti: era il motivo per cui non riusciva a chiudere le porte, i cassetti e le ante dell'armadio, neanche il tappo del dentifricio. Qualsiasi gesto, per quanto banale, che puzzasse di definitivo gli metteva ansia."
★★★☆☆
Quando entro in libreria mi guardo attorno e mi lascio catturare da un libro. Di solito la prima cosa che mi colpisce è la copertina, poi do una rapida letta alla biografia dell'autore, ai suoi scritti precedenti e alle notizie sull'opera che si trovano nei risvolti.
Il libro di Fois "Pietro e Paolo" non avrebbe saputo attirare la mia attenzione. La copertina con la foto di due soldati mi fa pensare ad un romanzo storico che narra vicende di guerra. Tuttavia il destino ha voluto che per ben due volte mi si presentasse l'opportunità di leggerlo: la prima, a settembre dell'anno scorso, quando Marcello Fois ha presentato il suo libro al festival Intermittenze di Riva del Garda e la seconda, poco tempo fa, quando mio figlio ha avuto per compito delle vacanze la lettura di "Pietro e Paolo", per cui alla fine ho pensato che fosse destino acquistare quel libro e leggerlo.
Fin dalle prime pagine mi ha catturata. Si tratta di un libro breve con i capitoli numerati alla rovescia dal sedici allo zero, ma ricco di sentimenti e scritto benissimo. La guerra è un argomento marginale. La vera protagonista è l'amicizia tra Pietro e Paolo, due ragazzini di estrazione sociale opposta, con conoscenze diversissime: uno capace nello studio, l'altro abile con i lavori manuali. Entrambi intelligenti e capaci di trasmettersi a vicenda le proprie competenze. Una promessa e la guerra metteranno alla prova il loro rapporto.
Fin dalle prime pagine mi ha catturata. Si tratta di un libro breve con i capitoli numerati alla rovescia dal sedici allo zero, ma ricco di sentimenti e scritto benissimo. La guerra è un argomento marginale. La vera protagonista è l'amicizia tra Pietro e Paolo, due ragazzini di estrazione sociale opposta, con conoscenze diversissime: uno capace nello studio, l'altro abile con i lavori manuali. Entrambi intelligenti e capaci di trasmettersi a vicenda le proprie competenze. Una promessa e la guerra metteranno alla prova il loro rapporto.
“si guardavano crescere, presumevano il proprio vicendevole sviluppo osservandosi l’un l’altro. Ma senza concepire una fine, perché quelle erano estati infinite”
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