La stessa storia raccontata da tre punti di vista, quello di Modesto, quello di Viviana e quello del terapista a cui si rivolgono Modesto e Viviana per intraprendere un percorso di coppia.
La cosa strana è che Modesto e Viviana non sono una coppia "tradizionale" in crisi, sono due amanti.
La realtà è che stanno insieme da tre anni e quindi i problemi che affrontano sono gli stessi di una coppia sposata. Non sono "amanti" nel senso comune del termine. Lo sono in quanto sposati con altre persone, ma le vere coppie in crisi sono quelle con i loro rispettivi coniugi.
Romanzo di successo da cui è stato tratto un film con Ambra Angiolini nei panni di Viviana.
Non mi ha entusiasmato.
"Penso che tra amiche ci siano cose che non si possono dire. Di più: all'amicizia rivendico il privilegio di tacere le cose importanti, contando sulla reticenza dell'altro. Confidarsi costa poco; infatti è una pratica che si svolge normalmente fra conoscenti, addirittura fra estranei. Capire e tacere, questo è difficile. Una vera amica, per me, è quella che sa tenere un segreto che non le hai rivelato."
★★☆☆☆
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Avevo voglia di leggere qualcosa di giallo, di tipicamente estivo, da "sotto l'ombrellone".
Ho dato una sbirciatina alle novità proposte da MLOL (media library on line). Io leggo molti ebook che scarico gratuitamente dalla biblioteca - d'altronde non so più dove mettere i libri e quindi in formato cartaceo acquisto solo i miei autori preferiti o libri particolarmente importanti, capolavori, che può capitare di avere voglia di rileggere. I gialli, per belli che siano, difficilmente si rileggono.
Per farla breve, sul sito di MLOL c'era in vetrina una novità (che tanto novità non è dato che la pubblicazione risale al 2019): "Il sanguinaccio dell'Immacolata" di Giuseppina Torregrossa, romanzo giallo, ambientato in Sicilia (Palermo), protagonista una vicequestora in crisi sentimentale (è stata da poco lasciata dal fidanzato, il sostituto commissario Rosario, detto Sasà), un mistero da risolvere . Perfetto per me! Un mix che adoro.
Il giorno dell’Immacolata, nella pasticceria di sua proprietà, viene trovato il cadavere di Saveria, giovane pasticciera figlia del boss Fofò Russo.
Nonostante sembri trattarsi di una rapina, il questore ordina a Maria Teresa Pajno, detta Marò, a capo del nucleo antifemminicidi di Palermo, di indagare.
La vicequestora si accorge subito che i conti non tornano: una rapina prima dell’apertura quando la cassa è vuota, la figlia di un potente boss di Palermo... tutto fa pensare che si tratti di ben altro.
Con la determinazione e l'intuito che la caratterizzano, Marò risolverà il caso.
Quanti sapori, profumi, piatti tipici e tradizioni siciliani vengono evocati tra le pagine di questo romanzo!
Mi dispiace davvero tanto di aver iniziato a leggere le indagini di Maria Teresa Pajno solo dal terzo episodio. Infatti Marò compare per la prima volta nel 2012 in "Panza e prisenza", seguito nel 2018 da "Il basilico di Palazzo Galletti" . Provvederò a colmare la lacuna...
Curiosità
A Giuseppina Torregrossa, nata nel '56, laureata in medicina con specializzazione in ostetricia, arrivata alla scrittura all'età di 51 anni, è stata recentemente conferita la laurea magistrale honoris causa in "Italianistica" . A conferirle il titolo è stato il rettore dell’Università di Palermo per aver "saputo raccontare i casi minimi della storia della Sicilia e soprattutto della città di Palermo che nella sua opera si fa specchio delle vicende tormentate di tutta una società, quella italiana, rappresentata nei suoi snodi cruciali".
★★★☆☆
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Mauro Zanetti è nato a Trento nel 1977. Dopo gli studi scientifici, si è laureato in Storia del Trentino presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento. Attualmente è insegnante di materie umanistiche in un centro di formazione professionale a Rovereto.
Dopo aver pubblicato il romanzo “Vellutum di seta e altri intrecci” per Ibuc, nel 2021 pubblica "Tracce Parallele", Nulla Die Edizioni, un giallo avvincente, scritto bene e scorrevole.
Un mistero da risolvere, colpi di scena e un'indagine poliziesca sono i protagonisti, insieme a quelli in "carne e ossa": Alessandro di Trento, investigatore privato, Antonio di Roma, insegnante e il vicequestore Fabrizio Gerola.
Un racconto leggero, molto piacevole, con una trama ben strutturata.
Molto belle le descrizioni di Trento.
Per chi non conosce la città può essere un bel modo di avvicinarsi per poi venirla a visitare.
"Cerca di alleggerire la coscienza, il notaio, ma non funziona così, non é possibile svuotare i carichi di responsabilità come si buttano le zavorre da una mongolfiera per non precipitare, se poi i sacchi da liberare sono pieni di colpe pesanti e poco dignitose, beh allora diventa proprio una rogna."
★★★☆☆
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Leggi qui l'intervista all'autore
Gelsomina Settembre detta Mina è un personaggio di Maurizio de Giovanni, protagonista di numerosi racconti e dei romanzi "Dodici rose a settembre" e "Troppo freddo per Settembre".
Ho letto durante il periodo natalizio il racconto "Un giorno di Settembre a Natale".
Assistente sociale nei Quartieri Spagnoli, quarantenne, alta, bella, prosperosa, divorziata e single, Mina piace a molti. E anch'io apprezzo molto il personaggio che de Giovanni ha creato. Mi piace molto di più di Sara (protagonista di un'altra serie di romanzi dello stesso autore).
Questo racconto è ambientato a Napoli, dove Mina vive e lavora.
Una ragazza che Mina ha conosciuto anni prima si trova coinvolta in un intrigo mafioso e le chiede aiuto. Mina non si tira indietro. Si fa aiutare dal bel ginecologo Domenico, "chiamami Mimmo", e un po' rocambolescamente e con un aiutino inaspettato, riesce a tirar fuori dai guai la ragazza.
Andrà presto in onda sulla Rai la serie tv tratta dai racconti e romanzi con protagonista Mina.
"Quella mattina, per esempio, Mina ebbe il primo sentore della qualità delle ventiquattr'ore che l'aspettavano già davanti allo specchio, appena alzata. I capelli bianchi erano passati da quattro a otto."
★★★☆☆
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Una forte amicizia, una storia d'amore tormentata, dubbi e insicurezze, lavoro precario, Roma città da amare e odiare per le sue contraddizioni, proverbi, citazioni di canzoni, spunti per luoghi da visitare e cibi da assaggiare. E un bel po' di erotismo. Questi gli ingredienti del primo e voluminoso romanzo di Isa Grassano, che si legge tutto d'un fiato.
Arabella, la protagonista di "Un giorno sì un altro no", romanzo pubblicato da pochissimi giorni, non ha nulla in comune con me. Lavoro precario, single, sedentaria, "fissata" con l'oroscopo. Una specie di "Bridget Jones" italiana. Eppure tutte noi donne possiamo riconoscerci un po' in lei. Chi di noi non si è sentita inadeguata ad un evento? Chi di noi non ha mai pensato di avere i capelli orrendi, di essere impresentabile e mal vestita o di avere un sedere troppo grosso e cadente? A parte qualche rara eccezione che conferma la regola, la maggior parte delle "anta" è insoddisfatta del proprio fisico e della propria immagine. E per quanto riguarda gli oroscopi, nessuna ci crede, eppure se ci capita di sentire la rubrica alla radio o di trovare il nostro segno zodiacale su una rivista, la nostra attenzione viene catturata nella speranza che le stelle ci riservino un futuro sorprendente.
Ho letto "Un giorno si un altro no" subito dopo "La città dei vivi" di Nicola Lagioia. Entrambi belli, scritti molto bene. Due generi però diversissimi. In comune hanno soltanto l'ambientazione a Roma e l'origine meridionale degli autori (pugliese Lagioia, lucana Isa Grassano). E per fortuna, perché dopo una lettura impegnativa come quella di Lagioia avevo bisogno della leggerezza, simpatia e ironia di Isa Grassano.
Un romanzo rosa, un genere che normalmente non scelgo. Me lo ha inviato Isa grazie ad un'amicizia in comune e sono doppiamente felice di averlo letto: ho conosciuto un genere diverso dalle mie solite letture e mi è pure piaciuto.
La storia, "perora" (come direbbe Arabella), si chiude con un finale per nulla prevedibile che lascia la porta aperta ad un seguito.
Scrittrice di saggi e guide con a tema viaggi e turismo, blogger, insegnante di giornalismo, impegnata in mille attività, chissà che Isa non ci racconti, tra un po', qualcos'altro di Arabella...
"Il primo appuntamento è come un'abitazione in vendita. Le dimensioni giuste, gli spazi ariosi eppure tu rimani sulla soglia a pensare: sarà questa? Andrà bene per me? Pensieri confusi, Un'altalena di euforia e paura."
"Ci sono uomini che si accendono e si spengono ad intermittenza. Ludo era così. Un giorno sapeva illuminare le mie giornate. Un altro le rendeva spente e buie."
★★★☆☆
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Maddalena Fingerle, giovanissima scrittrice bolzanina che vive e lavora a Monaco di Baviera, ha vinto due settimane fa il prestigioso premio letterario Italo Calvino con il romanzo (inedito) "Madre lingua".
In attesa di poterlo leggere, non appena sarà pubblicato, ho conosciuto la scrittura di Maddalena attraverso i suoi racconti, tra i quali "Le galline del signor Razzoli".
Si tratta di un simpatico e divertente testo in cui Maddalena gioca con le parole, raccontando le comiche vicende di uno studente "ossessionato" dal signor Razzoli che "va a letto con le galline" e che, nonostante i ripetuti tentativi, non riesce mai ad incontrare.
Mi è piaciuto il suo stile di scrittura divertente e giocoso, solo apparentemente leggero.
Trovate questo ed altri suoi racconti sul sito dell'autrice.
"Si dice che il signor Razzoli vada a letto con le galline. Mi sono sempre chiesto come faccia, ma non ho mai avuto il coraggio di chiederglielo. Però vorrei tanto saperlo, così decido di andare a trovarlo."
★★★☆☆
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